venerdì 3 giugno 2011
L'Appuntamento - Appendice
L'Appuntamento - Epilogo
mercoledì 1 giugno 2011
L'Appuntamento - Cap. 8
martedì 31 maggio 2011
L'appuntamento. Cap.7
Perchè in fondo la verità è un po' come il cibo:può essere cruda, come può essere amara o dolce.
Nonostante ciò, la verità è sempre qualcosa che ferisce perchè dietro ogni verità c'è un briciolo di segretezza e bugia.
Quante volte si chiede agli amici di dire la verità? E quante volte, inconsapevolmente, ci sentiamo raccontare bugie anzichè verità? Quanti misteri ci sono, celati dietro un briciolo di verità?
La verità può cambiare anche a dispetto delle persone prese in questione, e spesso, coloro che non si dicono la verità sono quelle legate da un legame più forte e solido degli altri.
Di solito la verità è quella più difficile da dire in un rapporto di coppia, come in un rapporto tra migliori amici.
Ed è proprio questo che a volte scioglie questi legami: la verità.
Molte persone sostengono che sia meglio una grande e cruda verità che una piccola bugia.
Ma spesso, anche e soprattutto quelle persone che lo credevano, sono le prime a pentirsi di aver detto la verità e rovinato un legame.
Proprio come quelle che vogliono sapere la verità ad ogni costo, anche a costo di una delusione e poi alla fine si rendono conto di essre stati proprio loro a deludere se stessi.
E questo è proprio il caso di Ascanio ed Ennio.
Una volta legati da una forte amicizia che era stata sciolta proprio a causa di un'altra e di una cruda verità.
Tutto era iniziato vent'anni prima o giù di lì.
Tutto era iniziato con l'arrivo di Sabrina.
Prima del suo arrivo Ascanio ed Ennio erano amici inseparabili, com'era comune alla loro età.
Dividere loro era come dividere una mela in due parti, senza la rispettiva metà, l'altro era incompleto.
E a loro sembrava bastare.Certo avevano il loro bel gruppetto di amici con il quale uscivano, ridevano e passavano i loro migliori anni.
Ma tutto cambiò con l'arrivo di Sabrina.
Lei era la ragazza nuova, ma bastò un anno neanche che era già considerata una di lì, inoltre durante quell'anno era riuscita d attirare l'attenzione anche di una persona.
Si chiamava Manlio ed era subito stato innamorato di Sabrina, dal primo momento che l'aveva vista.
All'inizio si credeva una cotta come un'altra, ma poi lui incominciò a prenderla più seriamente, specialmente quando Sabrina incominciò a manifestare il suo interesse verso Ascanio.
Manlio non aveva mai capito cosa lei trovasse in lui, erano praticamente l'uno l'opposto dell'altra.
Ma è anche vero che gli opposti si attraggono. E così fu.
Tra di loro scattò la scintilla, scintilla che portò però, oltre che un legame d'amore, anche alla distruzione di un legame di amicizia.
Infatti Ascanio dopo aver conosciuto e incominciato a frequentare Sabrina non era più lo stesso.
Era cambiato. Per lei. Per amore.
Ormai loro due passavano la m,aggior parte delle ore del giorno insieme e Ascanio di conseguenza non si vedeva praticamente più con Ennio.
Inoltre quest'ultimo non sapeva niente del rapporto dei due, benchè fosse un tipo molto sveglio; non ne sapeva niente, o meglio, in tutta franchezza, quel che sapeva teneva segreto.
Ma, per quanto una persona possa essere dura di carattere, non può imporsi di non soffrire.
E infatti Ennio confessò, confessò ad Ascanio tutti i suoi dubbi e le sue preoccupazioni alle queli Ascanio rispose con una semplice domanda:-Preferisci una piccola bugia o una cruda verità?-
E quella fu la goccia che fece traboccare il vaso.
Una domanda. Nessuna risposta. Ma mille parole.
lunedì 30 maggio 2011
L'appuntamento - cap. 6
Varcata la soglia, con un gesto consueto, spostò gli occhiali sopra la testa e il nero della montatura risaltò sui capelli corti e castani.
:- eccolo:- disse il barista rivolgendosi ad Ascanio :- quando si parla del diavolo……:-
Ascanio terminò il suo cappuccino con tutta tranquillità, dando l’impressione di non essere per nulla turbato né incuriosito dalla situazione nella quale, di sicuro, si sarebbe trovato da lì a poco. Il barista, infatti, il più eccitato all’idea di questo incontro, si era permesso persino di tirargli la manica della camicia, rischiando di fargli rovesciare parte del cappuccino…..e ora, con fare ancor più intraprendente, gesticolava convulsamente pronunciando frasi del tipo :- guarda chi c’è? ….Ennio…vieni, dai….:-
Ennio si avvicinò al bancone sorridendo, senza esitazione o sorpresa alcuna vedendo Ascanio lì seduto, anzi….
:- eccoti qua….e quindi ?:-
“e quindi?” Ascanio pensò che quella domanda non fosse…come dire…pertinente…insomma gli suonò parecchio strana. La prima cosa che chiedi ad una persona che non vedi da anni, di solito, è…..“come stai?.....tutto bene?....come ti va?”.
Che cos’avrebbe potuto o dovuto rispondere ad una domanda simile? O forse era solo l’imbarazzo che la faceva da padrone? In fondo si erano persi parecchi anni addietro e…non ne era passato uno, ma almeno venti…praticamente…una vita.
:- e quindi….siamo qui….come stai?:- Ascanio non riusciva ad essere “moderno”, restava affezionato ai tradizionali convenevoli
:- bene, bene….anzi molto, molto bene….ma come mai da queste parti..insomma sono anni che non ti si vede e…:- “eh..caro mio…lo so perché sei tornato, o meglio per chi, ma questa volta sarà tutto molto, molto diverso” pensava Ennio
:- beh, sai, proprio perché non ci tornavo da anni…ne ho sentito la nostalgia e …sono tornato:-
:- hai sentito del ponte?:- chiese Ennio
:-uhm…no….che è successo….:- rispose Ascanio
Il barista, dal canto suo, osservava questi due uomini parlarsi come se non avessero mai condiviso nulla nella loro vita e la cosa gli fece tristezza e malinconia.
La sua mente vagò a circa vent’anni prima quando proprio Ennio ed Ascanio abitavano il bar come fosse la loro seconda casa, chiacchieravano e ridevano e discutevano e….
Ricordò solo ora che….Ennio ed Ascanio avevano avuto un litigio per……per una ragazza, per Sabrina….ma che ne era stato poi di quel diverbio…non si rammentava. E a distanza questi due si stavano salutando come fossero semplici conoscenti!!!! Cose d’altro tempi!!!
:-ehi ragazzi:- fece il barista :- che mi dite degli altri?:-
Entrambi lo guardarono come se volessero incenerirlo all’istante, ma il barista non se ne curò e rincarò la dose:-.....sì, dai, gli altri del vostro gruppo…gli altri vostri amici?:-
Ascanio sorrise al tentativo, mal riuscito, del barista, mentre Ennio si schiarì la voce e rispose:- Quali amici? Alcune cose, dagli A MI CI, non te le aspetti, non è così?:-
Ascanio rabbrividì: il tono nella voce di Ennio era carico di rancore e risentimento…..e, forse, anche un fondo di verità.
venerdì 27 maggio 2011
L'appuntamento - Cap. 5
giovedì 26 maggio 2011
L'appuntamento - Cap. 4
mercoledì 25 maggio 2011
L'appuntamento - Cap. 3
Vidi soddisfatto la macchina fermarsi poco prima del ponte che era crollato. Un sorriso spuntò sulle mie labbra mentre vidi il conducente uscire dal mezzo e guardare con ansia ora le macerie ora l’orologio. Anche volendo, non sarebbe mai arrivato in tempo all’appuntamento. Chiusi la chiamata che avevo fatto partire qualche secondo prima.
Mi allontanai di soppiatto dal cespuglio dietro cui mi ero nascosto, continuando a guardare quell’uomo che mi aveva costretto a distruggere una proprietà statale. Non che fosse stato difficile: al giorno d’oggi chiunque può fare una piccola bomba con materiali da giardino, il problema era stato il posizionamento dell’ordigno. Quelle ore con l’acqua nelle scarpe, cercando di capire quali fossero i punti già usurati… Una rabbia cieca mi pervase, rabbia che si aggiungeva a quella che già provavo.
Ma adesso, avevo io il coltello dalla parte del manico. Adesso potevo condurre io il gioco. Adesso, Sabrina sarebbe stata mia.
Quante notti passate in bianco da giovane, pensando a lei. Quanti giorni spesi invano per poterle parlare, per poterle dire ciò che veramente provavo. Ma no, lei aveva gli occhi solo per quell’ Ascanio… non si curava più dei suoi amici, da quando quello era entrato nel gruppo. Se organizzavamo qualcosa, lei chiedeva sempre: -Può venire anche Ascanio?- BEH, CERTO CHE PUÓ VENIRE! Cosa vuoi che me importi, eh? Cosa vuoi che sia? Tanto, sono io quello che ti ha consolato quando il tuo gatto è sparito, sono io che continuava a fare di tutto pur di vedere il tuo sorriso, sono IO quello che ti AMA!
Ma non dovevo perdere la testa. No, dovevo agire con calma… Avevo già agito d’impulso una volta e avevo rischiato di perderla per sempre. Non dovevo commettere lo stesso errore di nuovo. Per questo mi allontanai con calma, al’indietro, facendo bene attenzione a non farmi vedere, finché Ascanio non sparì dalla mia vista, e dai miei pensieri.
Mi avvicinai alla macchina che avevo posteggiato apposta il più lontano possibile e vi salii, senza togliermi quel sorriso di pura felicità che avevo sulla bocca. Oh, chissà che faccia avrebbe fatto Sabrina vedendomi!Di sicuro mi avrebbe accolto a braccia aperte e mi avrebbe raccontato tutto ciò che era successo, della sua attesa, della sua disillusione, di come aveva aspettato invano… Sì, sarei diventato il suo eroe. Io, Manlio, colui che era capace di consolarla, sarei diventato la sua nuova fiamma.
Percorsi la strada che mi separava dal luogo dell’incontro senza quasi accorgermene, tanto ero assorto nei miei pensieri. Posteggiai di nuovo fuori dalla vista di Sabrina, nonostante sapessi che non avrebbe mai potuto riconoscere la mia auto perché,beh, non ci eravamo mai più sentiti dopo che avevo avuto quel piccolo diverbio fisico con Ascanio. Avevano detto che mi avevano perdonato, che non era successo niente… E invece era successo qualcosa: si erano messi insieme, lasciandomi da parte. Da quel giorno non c’erano più state uscite di gruppo, perché loro due erano sempre impegnati. Chissà come mai.
Dovevo solo pensare cosa dirle quando me la sarei trovata di fronte. Un classico: -Ti ricordi di me?- oppure un: -È molto che aspetti?- no, no, così avrebbe capito che c’entravo qualcosa. Cosa dire? Cosa dire?
E mentre rimuginavo, sentii in lontananza un’altra auto arrivare. Non riconobbi subito l’inconfondibile rombo della Ferrari, se non quando una macchia argentata mi passò accanto e svoltò, diretta verso Sabrina.
Riaccesi la macchina e avanzai qual tanto che basta per poter vedere la scena: Ascanio che usciva dalla macchina e Sabrina che gli andava incontro. Non mi trattenni più. Dopo tutto quello che avevo fatto per lei…
-QUESTA VOLTA NO!-