lunedì 30 maggio 2011

L'appuntamento - cap. 6

La porta della Ferrari si aprì e ne scese un uomo alto e snello. Parte del viso era nascosta da un grosso paio di occhiali da sole neri. Portava jeans e scarpe sportive, probabilmente griffati entrambi. La camicia bianca, con le maniche rimboccate ai gomiti, risaltava la carnagione scura frutto, certo, di lampade o post vacanze caraibiche. A passi sicuri raggiunse l’ingresso del bar, fermandosi, di quando in quando, a salutare le persone chiamandole per nome.
Varcata la soglia, con un gesto consueto, spostò gli occhiali sopra la testa e il nero della montatura risaltò sui capelli corti e castani.
:- eccolo:- disse il barista rivolgendosi ad Ascanio :- quando si parla del diavolo……:-
Ascanio terminò il suo cappuccino con tutta tranquillità, dando l’impressione di non essere per nulla turbato né incuriosito dalla situazione nella quale, di sicuro, si sarebbe trovato da lì a poco. Il barista, infatti, il più eccitato all’idea di questo incontro, si era permesso persino di tirargli la manica della camicia, rischiando di fargli rovesciare parte del cappuccino…..e ora, con fare ancor più intraprendente, gesticolava convulsamente pronunciando frasi del tipo :- guarda chi c’è? ….Ennio…vieni, dai….:-
Ennio si avvicinò al bancone sorridendo, senza esitazione o sorpresa alcuna vedendo Ascanio lì seduto, anzi….
:- eccoti qua….e quindi ?:-
“e quindi?” Ascanio pensò che quella domanda non fosse…come dire…pertinente…insomma gli suonò parecchio strana. La prima cosa che chiedi ad una persona che non vedi da anni, di solito, è…..“come stai?.....tutto bene?....come ti va?”.
Che cos’avrebbe potuto o dovuto rispondere ad una domanda simile? O forse era solo l’imbarazzo che la faceva da padrone? In fondo si erano persi parecchi anni addietro e…non ne era passato uno, ma almeno venti…praticamente…una vita.
:- e quindi….siamo qui….come stai?:- Ascanio non riusciva ad essere “moderno”, restava affezionato ai tradizionali convenevoli
:- bene, bene….anzi molto, molto bene….ma come mai da queste parti..insomma sono anni che non ti si vede e…:- “eh..caro mio…lo so perché sei tornato, o meglio per chi, ma questa volta sarà tutto molto, molto diverso” pensava Ennio
:- beh, sai, proprio perché non ci tornavo da anni…ne ho sentito la nostalgia e …sono tornato:-
:- hai sentito del ponte?:- chiese Ennio
:-uhm…no….che è successo….:- rispose Ascanio
Il barista, dal canto suo, osservava questi due uomini parlarsi come se non avessero mai condiviso nulla nella loro vita e la cosa gli fece tristezza e malinconia.
La sua mente vagò a circa vent’anni prima quando proprio Ennio ed Ascanio abitavano il bar come fosse la loro seconda casa, chiacchieravano e ridevano e discutevano e….
Ricordò solo ora che….Ennio ed Ascanio avevano avuto un litigio per……per una ragazza, per Sabrina….ma che ne era stato poi di quel diverbio…non si rammentava. E a distanza questi due si stavano salutando come fossero semplici conoscenti!!!! Cose d’altro tempi!!!
:-ehi ragazzi:- fece il barista :- che mi dite degli altri?:-
Entrambi lo guardarono come se volessero incenerirlo all’istante, ma il barista non se ne curò e rincarò la dose:-.....sì, dai, gli altri del vostro gruppo…gli altri vostri amici?:-
Ascanio sorrise al tentativo, mal riuscito, del barista, mentre Ennio si schiarì la voce e rispose:- Quali amici? Alcune cose, dagli A MI CI, non te le aspetti, non è così?:-
Ascanio rabbrividì: il tono nella voce di Ennio era carico di rancore e risentimento…..e, forse, anche un fondo di verità.

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