Visualizzazione post con etichetta Risvegli. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Risvegli. Mostra tutti i post

mercoledì 2 giugno 2010

Risvegli - Primo Risveglio

Primo Risveglio

Ero immersa in un buio ed un silenzio profondi, quando un bagliore folgorante penetrò la mia oscurità e d’istinto strinsi gli occhi o pensai di farlo. Subito dopo mi raggiunse l’eco di voci lontane che parlottavano tra di loro e sembrava dicessero “Si sta svegliando...”. Sembrava parlassero di me, ma non ne capivo il motivo. Non riconoscevo il timbro di quelle voci, voci di adulti miste a voci di ragazzi o di bambini. Mi domandavo se fossero persone che mi conoscevano e volevano bene, che erano preoccupate per me. Era tutto come distante, lontano da me, come se non mi appartenesse nè quella luce, nè quelle voci..

Risvegli - Secondo Risveglio

Secondo Risveglio

Mi sento in un lago nero, dove tutto echeggia nel nulla. L’atmosfera ovattata intorno ha qualcosa di irreale. Sto sognando... mi dico, ma non so se mi sto creando un’illusione di realtà per qualcosa che di reale ha ben poco. Sento le orecchie tappate come quando andavo sott’acqua. Che bel ricordo... ma ricordo di che? E di quale tempo o vita parlo? Il mio viso piano piano attraversa la superficie dell’acqua, scivola all’interno del liquido che sopra di me si ricompone intatto, come se mai avessi osato fenderlo con il mio corpo. Strano ricordare queste sensazioni, ora che non provo nulla.

Risvegli - Terzo Risveglio

Terzo Risveglio

Stavolta ce l’ho fatta subito. E’ stato automatico. Appena cosciente ho aperto gli occhi. Come è normale la mattina aprirli dopo una lunga dormita, quando proprio non ce la fai più a stare a letto e devi per forza alzarti. E quindi come prima cosa apri gli occhi e ti ritrovi al buio.

Risvegli - Quarto Risveglio

Quarto Risveglio

Mio figlio. E’ lui che vedo appena apro gli occhi per la quarta volta da quando sono in questo stato indefinibile di vuoto, sospeso tra la vita, quella vera, e l’anticamera della morte. Mio figlio, che per uno strano gioco del destino mi guarda con lo stesso sguardo con cui lo guardavo io quando era piccolo, senza comprendere cosa ci sia al di là degli occhi che vede.

Risvegli - Quinto Risveglio

Quinto Risveglio
Ora sei seduto affianco a me e piangi. Io non posso muovere nemmeno un filo dei miei capelli per farti sentire che ci sono. Non ho mezzi per comunicare con te. Attraverso quella piccola apertura degli occhi che forse neanche vedi, io vedo te, ti vedo fisicamente vicino, ma di fatto siamo distanti un universo intero.

Risvegli - Sesto Risveglio

Sesto Risveglio
Deve essere accaduto un miracolo, perchè sento una carezza che sfiora la mia mano. La sento bagnata forse da una lacrima, la sento stretta e sfiorata da un dito che va su e giù dal polso alla estremità di ciascun dito e torna indietro. Così da tempo, non so quanto tempo, ma non riesco più nemmeno a contare le volte che quel dito è andato avanti e indietro.

Ultimo Risveglio

Ultimo Risveglio

Questo è un risveglio arrabbiato. Un risveglio arrabbiato di una donna impotente, che si rende conto di essere bloccata in una vita che non ha nulla di reale, a metà strada tra il puro pensiero ed il pensiero mediato da un corpo inerme. Di chi è merito questa follia? Chi l’ha pensata? Venga fuori il pazzo che è il regista di questa messa in scena, venga fuori con il cartello “Sei su scherzi a parte” e facciamola finita.