mercoledì 2 giugno 2010

Risvegli - Terzo Risveglio

Terzo Risveglio

Stavolta ce l’ho fatta subito. E’ stato automatico. Appena cosciente ho aperto gli occhi. Come è normale la mattina aprirli dopo una lunga dormita, quando proprio non ce la fai più a stare a letto e devi per forza alzarti. E quindi come prima cosa apri gli occhi e ti ritrovi al buio.

Solo che quando apro gli occhi non riconosco nulla dell’ambiente dove sono. Lo sguardo è un po’ annebbiato e con la penombra della stanza dove mi trovo non riesco a inquadrare nulla. Vedo tanto verde in giro, ma non mi sembra che la mia camera da letto sia verde. Non ricordo il verde dei miei risvegli normali. Un verde chiaro, forse un verde acqua e il soffitto bianco, un classico. Sforzo gli occhi, gli stringo come quando facevo a casa, quando mi svegliavo di notte e non volevo inforcare gli occhiali per vedere l’ora e da brava miope stringevo al massimo le palpebre fino a lasciare un filo di spazio attraverso il quale i numeri si mettevano a fuoco. Riesco a vedere una vetrata alla mia sinistra, una luce bianca da neon in alto. Qualcosa mi blocca in parte la vista, qualcosa di plastica che sta al centro tra i miei occhi, anche se lo percepisco appena sul mio corpo. Deve essere qualcosa che ho su per respirare. Faccio due più due e mi convinco di essere in ospedale. Ho avuto un incidente, forse. Oppure sono stata male, molto male.

Non sento altri respiri che il mio. Un respiro pesante, roco. Nessuno in vista e nessuno che parla almeno nel piccolo raggio che inizio a controllare.

Il tatto non mi aiuta. Non sento ancora il mio corpo al di sotto di quel respiratore. La bocca è immobile, gli arti sembra che non ci siano. Cosa sono? Ho una testa pensante, due occhi vedenti ed un naso che non respira nemmeno da solo.

Ma perchè mi fanno respirare se non sono altro che puro spirito? Chi mi tiene qui, o meglio, chi mi trattiene qui? Forse da brava cristiana praticante dovrei pregare e ringraziare il mio Dio di essere ancora viva (ma lo sono davvero?), di poter aprire gli occhi e guardare il mondo (una camera d’ospedale è un mondo? Il colore verde o il colore bianco sono tutti i colori)? Dovrei dire “Grazie Signore, perchè comunque io posso essere qui”. Ma mi domando che senso abbia, stare qui, ringraziare un Dio che non mi vuole, perchè altrimenti mi cullerebbe tra le sue braccia.

Avrò il tempo di capire... qualcosa mi dice che potrei stare qui a lungo, senza percepire altro che questo verde, questo bianco, questo vetro trasparente e questa plastica che mi fa respirare. Ma dov’è il mondo? Perchè nessuno è qui? Se fossi in un film mi sarei svegliata e avrei trovato qui la mia famiglia ad assistermi e invece dove sono?

Monta rabbia dentro... mi sento rabbiosamente impotente e costretta in questo corpo che non sento. Voglio uscire, come caspita si fa? Fatemelo capire... Aspetta... abbi pazienza... prova a dormire...

Sì, provo a chiudere gli occhi ancora.

(continua)

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