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lunedì 31 ottobre 2011

Il mare di Normandia


Non devi adoperarti perché gli avvenimenti seguano il tuo desiderio, ma desiderarli così come avvengono, e la tua vita scorrerà serena.

Epitteto

Il mio nome è Josiane. Adoro questa frase di Epitteto. E’ quello che mi permette di sopravvivere quando mi sento un piccolo burattino i cui fili sono nelle mani di un Gran Maestro che non si cura di dove mi portano le sue mani. Eppure a volte quei fili ai quali mi sento legata e ai quali sono imprigionata, finiscono per intrecciarsi in modo imprevedibile ed allora non puoi che arrenderti e immaginare che forse, quel Gran Maestro, non era poi così distratto mentre li muoveva.

Vivo a Parigi da molti anni oramai. Sono un architetto di successo. Impiego le mie giornate ideando le case degli altri e ne vado fiera, soprattutto quando le cose che faccio piacciono a chi poi deve viverci dentro e passare i propri momenti di gioia e di dolore. So quanto può essere difficile la vita in certi momenti, e trovarsi intorno un ambiente che ti abbraccia e ti coccola è comunque una piccola consolazione.

Almeno una volta al mese torno a casa, dai miei genitori. Io ho trentacinque anni e loro sono piuttosto anziani, perciò vado a trovarli appena posso. Non è un viaggio lungo e lo faccio sempre volentieri. Staccarmi dal caos di Parigi per immergermi nella tranquillità della provincia è come essere in una camera a gas e riuscire a scappare fuori: respiri l’aria a pieni polmoni, ti senti rinascere, torni ad una dimensione più umana.

Barfleur è un piccolo paese della Normandia, proprio sul canale della Manica, di fronte a Portsmouth. I miei genitori vivono lì, in Rue du Pont Salley, ad angolo con Rue Julie Postel. La loro casa è bianca, con il tetto grigio ed i profili di mattoni rossi. Le finestre hanno i profili bianchi e le persiane dello stesso colore, sovrastate da una fila di mattoni rossi. Ce ne sono tre al primo piano e due a piano terra, tra le quali c’è la porta di ingresso.

domenica 31 ottobre 2010

Halloween - Cinque donne

Sara ,Anna, Lalla, Brigida ed Elena, sono colleghe e lavorano tutte e cinque nella stessa azienda nell’interland milanese.

Nonostante non siano molti anni che lavorano insieme, hanno subito legato fra loro, probabilmente aiutate da interessi comuni ed anche dalla giovane età.

E’ una piovosa giornata di ottobre quando Lalla viene folgorata da un’idea: “ presto sarà la notte di Halloween, cosa ne dici se affittiamo una casa in campagna e passiamo un week tra donne, senza pesi morti ? ( naturalmente si riferisce agli uomini ) .

“ Potremmo partire la domenica mattina, visto che Sara fa volontariato in comunità il sabato , prendiamo un giorno di ferie e torniamo il martedì con calma.
Ho visto navigando su internet una casa che farebbe proprio al caso nostro, si trova in Lunigiana , sopra una collina ed e’ circondata da un fantastico noccioleto , il prezzo e’ molto interessante, anzi mi sono un po’ stupita da quanto fosse basso!.

Interviene Anna dicendo: “ Mah non sarà mica la solita fregatura! Magari non hanno messo neanche una foto!”.
“ No le foto ci sono e ti garantisco che il posto e’ veramente figo, forse la casa si vede poco ma se vuoi dopo ci colleghiamo e le guardiamo tutte insieme”.

Arriva Brigida che ignara del discorso che le altre stanno facendo dice: “ Chi e’ figo? Cosa mi sono persa? “.

Nel frattempo si uniscono alla conversazione anche Sara ed Elena così Lalla spiega a tutte il suo piano.

Elena e’ entusiasta di questa proposta, già viaggia con la fantasia : “ Si dai, io ci sto, mi faccio prestare da mio fratello il suo pulmino Wolkswagen , ragazze.. fichissimo, originale fine anni 70, giallo canarino con davanti la scritta LOVE BUS e pieno di margherite rosa , proprio quello che ci vuole per cinque tipe come noi che se ne vanno dal mondo per due giorni”.
“ Ok e’ andata” dice Sara.

Presto arriva il giorno della partenza , domenica 31 ottobre, Elena con il suo pulmino passa a prendere le altre, il viaggio sarà piuttosto lungo dato che “ Love Bus “ non cammina più di tanto.

Dopo circa un’oretta dedicata alle chiacchiere, Elena domanda:” Che musica si mette? Potete scegliere tra gli Articolo 31, Assalti Frontali o Babaman”, Anna che ha dei gusti musicali leggermente diversi dice :” Ma anche no, non hai qualche cosa di un po’ più tranquillo vista l’ora? .“
Sara a quel punto dice :“ Mi hanno dato il cd di una nuova artista, si chiama Marinella canta tutti i pezzi vecchi di De Andre’, cosa ne dite, vi va?”, le altre annuiscono.

Lentamente dopo 4 ore di viaggio arrivano finalmente a Fosdinovo, ora non rimane che trovare dove e’ ubicata la casa.

Percorsi alcuni chilometri di tortuosa salita arrivano in cima ad una collina e proprio lì nel mezzo di un fantastico noccioleto si erge la casa che hanno affittato, la vista e’ mozzafiato si può scorgere il borgo medievale ed il castello in tutta la sua bellezza.

In lontananza scorgono un’esile figura dai bianchi capelli raccolti in uno chignon, intenta a spazzar via una montagna di foglie che si sono accumulate davanti al portone, e’ la signora che deve consegnargli le chiavi.

“ Buongiorno “ dice Lalla “ Immagino che Lei sia Emma",
non risponde e’ girata di spalle, strano…sembra quasi non ci abbia sentito arrivare, Lalla le pone la mano sulla spalla...e … Emma con un grido muto si ritrae spaventata, vedendoci si tranquillizza e gesticolando ci fa capire di essere sorda e di non parlare, ci consegna le chiavi si fa il segno della croce e se ne va.

“ Ah cominciamo bene! “ dice Brigida “ Scusate ma vi pare normale? Mandano una tipa così a consegnarci le chiavi, non ci mostra la casa non dice una parola si fa il segno della croce e scompare nel nulla! Ho i brividi.”

Le altre in realtà si sono già allontanate, sanno che e’ meglio non assecondare le paranoie di Bri, così iniziano a scaricare il pulmino facendo finta di nulla.
“ Ma questa cassa di alcolici chi l’ha portata?”
“ Io” dice Elena, “ ho in mente di organizzare un gran cannuccia party solo per noi.
Grande vero?”.

Per quelli di voi che sono troppo in là con l’età per sapere cos’e’ un cannuccia party, spiegherò che nelle fredde notti milanesi ci sono alcuni locali che organizzano delle feste dove al centro dei tavoli vengono messi grandi contenitori, pieni di alcolici mischiati a succhi di frutta, dal quale ogni invitato con una sua cannuccia gigantesca pesca direttamente questo nettare divino ( che più che divino in realtà è infernale ).
Potete ben immaginare il risultato finale!

La casa esternamente non e’ proprio come se l’aspettavano e come appariva nelle foto, in realtà e’ molto più decadente del previsto , e’ molto vecchia, malridotta, i muri sono gialli e rovinati e le persiane storte e mal chiuse.

Dopo lunghi tentativi finalmente riescono ad aprire la porta d’ingresso, all’interno era buio, l’interruttore non si trova, così Lalla prova con il suo accendino ad illuminare la stanza, ma immediatamente una forte corrente d’aria spegne la fiamma.
Anna a tastoni cerca sul muro e finalmente… “ la luce “.
Un grido soffocato rompe il silenzio, e’ Brigida che avendo visto i lenzuoli che coprono i mobili e i divani della sala, pensava di aver visto dei fantasmi.

Iniziano così il loro giro perlustrativo, appena si entra dall'ingresso, sulla sinistra c'è una ripida scala che porta alla cantina attraverso una vecchia porta malconcia, è aperta,
nessuna di loro ha il coraggio di scendere per vedere cosa c'è esattamente al piano inferiore e tanto meno pensa di chiuderla.

Ora si trovano in cucina, e’ molto grande ma priva di qualsiasi confort, in un angolo c’e’ una vecchia stufa con la piastra per cucinare con di fianco una gran catasta di legna e al centro un lungo tavolo di legno con sei sedie.

Al piano superiore ci sono le due camere da letto, la prima e’ arredata con vecchi mobili e una grande stufa, mentre l’altra era vuota, se non si considerano i due materassi sul pavimento e una piccola stufa.
Le ragazze sono vistosamente colte da sconforto ma ormai sono lì e decidono di rimanere senza curarsi troppo dei disagi.

Si installano momentaneamente nella grande cucina, cercano di renderla più accogliente accendendo il fuoco e addobbandola con qualche zucca, poi decidono di andarsene in paese a fare quattro passi e perche’ no, a strisciare un po’ la carta aspettando l’arrivo della sera.

Sulla strada del ritorno vengono colte dal buio e come se non bastasse una fitta nebbia inizia a scendere su di loro.
Quando finalmente arrivano a destinazione la casa quasi non si vede più, e’ completamente immersa nella nebbia, si percepisce perfettamente che le ragazze non si sentono a loro agio, ma nessuna osa dire niente.

Entrano in casa, Anna si avvicina a tentoni all’interruttore e inciampa in qualche cosa: “ Cazzo! Ma cosa avete lasciato davanti alla porta, volete eliminarmi?”,
trova il pulsante, accende la luce e Lalla si accorge che nell’ingresso in realtà non c’e’ nulla.
Elena decide di preparare il suo beverone magico che magari sarebbe servito ad anestetizzarle un po’visto come stavano andando le cose.

Brigida si dirige al piano di sopra insieme a Lalla, mentre stanno salendo le scale un rumore strano colpisce la loro attenzione ,” Lalla senti anche tu?” “ si” ,“e’ come il rumore di… ma non riesco a capire, e' come se qualcuno stesse tentando di aprire qualcosa ”,
“ ma…io in realtà appena lo sento, però effettivamente sembra arrivare dall’interno della casa”.

Sara si affaccia alla finestra per vedere se la nebbia è un po’ diminuita, quando improvvisamente percepisce qualcosa muoversi velocemente, senza il tempo di reagire intravede nuovamente il passaggio veloce di…ma... sembra quasi un branco di cani…forse cani lupo?

Si ritrovano tutte in cucina, Elena ha creato un’atmosfera da Halloween, il fuoco e’ acceso, le zucche sono illuminate da una tenue luce di candela e ha preparato il suo miscuglio preferito : vodka, gin, rum, triple sec, succo di limone e per finire coca-cola.
Si siedono tutte intorno al tavolo e iniziano a raccontarsi le cose strane che avevano percepito in quella strana casa mentre sorseggiano con le loro lunghe cannucce la bomba alcolica preparata da Elena.

In breve tempo riescono a distrarsi e a non pensare più a tutti gli strani eventi accaduti nelle ultime ore, si lasciano andare, si rilassano e naturalmente finiscono per parlare di uomini, di quanto sono immaturi, irresponsabili e poco affidabili, concludendo che sarebbe bello essere in grado di potersi prendere gioco di loro, usarli e poi… …eliminarli...
…”Ahahahahah….sarebbe proprio bello!”.

Degli ululati inquietanti provenienti dal noccioleto interrompono le risate delle ragazze.

Brigida vuole andarsene, non ha intenzione di rimanere un momento di più in quella casa,:” prendiamo il pulmino e andiamocene da questo posto, io inizio a prepararmi!.”

Mentre Bri butta le poche cose che ha dentro il borsone, Elena prende le chiavi e si avvia verso “Love Bus”, si avvicina alla portiera, fa per aprirla ma si accorge che e’ socchiusa, avvicina il suo viso al vetro e.. due grandi occhi la stanno fissando e due lunghe zanne accompagnate da un rabbioso ringhio la fanno sobbalzare …senza capire cosa sta accadendo corre a più non posso, rientra in casa e si barrica dentro mettendo un mobile davanti alla porta dell’ingresso.

“ Ra..ragazze…. il pu.. pulmino…. ho visto…ho visto…, ci sono dei grossi lupi dentro , non ci faranno mai avvicinare…Anna!!! chiama aiuto con il telefonino, chiama la polizia , i vigili del fuoco, chiama chi vuoi, ma chiama!!!!!”.
Il cellulare e’ senza copertura...sono isolate.

Un forte rumore proviene dalla cantina,
sono loro,
stanno salendo.



Si racconta che nel Castello di Fosdinovo visse un’affascinante e lussuriosa Marchesa di nome Cristina Pallavicini, in vita sua ebbe molti amanti e la Marchesa, per non essere scoperta ne tradita,dopo averci trascorso la notte insieme, se ne sbarazzava facendoli precipitare nella botola posta al centro della sua stanza da letto.
La leggenda narra che nella notte di Halloween i suoi amanti si trasformano in lupi e si aggirano nei dintorni del castello alla ricerca di vittime femminili per potersi vendicare.

Halloween - Lo scrittore e la strega

Mi chiamo Davide e sono uno scrittore. Faccio parte della categoria degli esordienti ed ho all’attivo la pubblicazione di un libro, esploso l’estate scorsa nelle librerie di tutta Italia. Sto scrivendo il mio secondo libro, un thriller, completamente diverso nel genere rispetto al primo, che è un romanzo storico sulla Prima Guerra Mondiale.

Collaboro ad un blog di scrittori esordienti, “Inchiostro e Calamaio”, che ha un discreto successo presso il pubblico del web e ogni tanto partecipo ai “Giochi d’Autore” organizzati dal Web Master, che ci lascia un tema sul quale scrivere, onde poi pubblicare tutti insieme i vari racconti e deliziarsi a leggerne le diversità. E’ un gioco stimolante. Ci sono un paio di “penne” davvero spettacolari su quel blog e mi diverto a misurarmi con loro, che in realtà esordienti non sono. Ho sempre sospettato che dietro il Web Master ci sia una casa editrice che vuole selezionare nuovi talenti e sfrutta il potenziale di alcuni scrittori per stimolare gare. Non ho mai voluto approfondire: anche se scoprissi cosa c’è dietro, non mi divertirei di più o di meno.

Non scrivo per lavoro, ma scrivo per passione. In realtà io sono un medico, chirurgo per l’esattezza. Mi piace rilassarmi e volare con le ali in alto, quasi come contrappasso al mio mestiere che mi costringe invece ad avere giornalmente un contatto carnale con il mondo.

sabato 30 ottobre 2010

Halloween - Sonia

Sonia si stava davvero annoiando.
Quella festa per la notte dei morti viventi, quella di Halloween, era magnifica, certo, ma...
Il giardinetto rettangolare della villa in cui si trovava era stato addobbato con quattro zucche arancioni, una per ogni angolo, nelle quali erano state intagliate occhi, naso e bocca; all'interno erano state poste alcune lampadine gialle a basso consumo, e i macabri teschi stilizzati contornavano il prato ben tenuto e la piccola piscina, ormai vuota per la brutta stagione.

venerdì 29 ottobre 2010

Halloween - Buio pesto

Avete mai avuto paura del buio? Per esempio, da piccoli non vi siete mai rintanati sotto le coperte, alla ricerca di sicurezza perché, ne eravate sicuri, c’era un mostro subito fuori da quel riparo?

Beh, io convivo con questo terrore da che ho memoria. Anche ora, a trentasei anni, ogni volta che devo entrare in una stanza buia, sento i peli del collo rizzarsi e faccio scorrere freneticamente le dita sul muro, alla ricerca dell’interruttore. In quel secondo che precede la luce, sento come se qualcosa mi stesse per saltare addosso, come se ci fosse qualcosa pronta a spaventarmi e togliermi il sonno. Inutile dire che niente di tutto ciò è reale, ma questo non impedisce alla mia mente di farmi scherzi davvero brutti. A volte ho creduto addirittura di avere un infarto, sentendo il battito accelerato del mio cuore e i sudori freddi che iniziavano a scorrere sulla schiena. Poi la luce, e tutto passava.

Ma ho finalmente deciso di dire basta a questa paura da bambini. Basta alle sere in cui mi ritrovo a correre, sicuro che qualcuno mi sta seguendo e quando finalmente arrivo alla porta di casa e mi giro, scopro che non c’è nessuno dietro di me. Basta. Sono stufo.

Ecco perché ho deciso di ricorrere alla cosiddetta “terapia d’urto”: passare un’ intera giornata chiuso in casa, senza luce dall’esterno né dall’interno, eccezion fatta per una piccola torcia che ho deciso di concedermi. Avrò con me una bottiglia d’acqua, per dovermi muovere il meno possibile. Annoterò su un taccuino come mi sento e che ore sono e una volta passate ventiquattro ore, sono sicuro che avrò sconfitto questa mia fobia.

Ore 20.00: inizio terapia.

Già mentre abbassavo le tapparelle fino in fondo, per evitare che qualche raggio di luce entrasse per sbaglio la mattina, sentivo il cuore battere sempre più forte, sempre più forte. Sono passati solo pochi minuti, e già mi sento male, per questo ho bevuto un po’ d’acqua.

Ore 20.31

Non posso credere che sia passata solo mezz’ora. Mi sento male, il mio corpo mi sta dicendo di scappare a gambe levate, ma sono sicuro che abbandonare significherebbe convivere per sempre con questa sensazione.

Ore 20.57

Ho sentito un rumore. Indistinto, come qualcosa che cade, ma sono sicuro che niente si sia spostato. Sono in camera, sul letto. Non intendo muovermi da qui.

Ore 21.24

Di nuovo un rumore, più forte questa volta. Sembra qualcosa che si sta avvicinando. Certo che la mia mente sta cercando in tutti i modi di farmi desistere. Ho bevuto già mezza bottiglia.

Ore 21.32

Ho visto una sagoma sulla porta. Qualcosa di molto vago, ma sono sicuro che ci fosse qualcuno lì, sulla soglia della camera, a guardarmi. Oddio, perché ho deciso di fare questo esperimento?!!?

Ore 21.59

Sono rannicchiato sotto le coperte, con le mani sulle orecchie per evitare di sentire qualunque sorta di rumore che non farebbe altro che farmi spaventare. Inizio a sudare copiosamente. Tre quarti della bottiglia andati, inizio ad aver bisogno del bagno.

Ore 22.12

Qualcosa mi ha toccato, ne sono sicuro! Ho sentito chiaramente che qualcosa si è seduta sul letto e mi ha toccato!

Ore 22.35

Mentre entravo di corsa in bagno, ho sentito dei passi. Mi sono chiuso la porta dietro e sono rimasto dentro la vasca. Credo che dormirò, se riesco.

Ore 00.41

Mi sono svegliato perché la porta si è aperta da sola. Strano, ero convinto di averla chiusa a chiave.

Ore 02.09

Sveglio di nuovo. Ho sentito di nuovo qualcosa che mi sfiorava. Sto diventando pazzo, ora mi sembra persino di sentire qualcuno che mi chiama.

Ore 03.39

Le voci sono più insistenti. Mi chiamano per nome, come se volessero tenermi sveglio. Io voglio solo dormire, solo dormire!

Ore 06.11

È quasi l’alba. Le tapparelle non fanno entrare il minimo raggio di sole. Meglio così…

Ore 08.00

Quasi come un orologio, ho fatto colazione con qualche biscotto. Mi sto rilassando, segno positivo. Non sento più ne voci ne contatti fisici, meglio così

Ore 10.39

Mi ero addormentato sul divano e mi sveglio senza vestiti. Come diavolo hanno fatto a togliersi? Io non ricordo di essermi denudato…

Ore ???

Non trovo più il mio orologio da polso. Sparito anche quello. Ho cercato in tutta la casa, ma non l’ho trovato. Mi sono vestito con nuovi abiti presi nell’armadio.

Ore ???

Mi hanno svegliato di nuovo le voci. È una voce di donna, ne sono sicuro. Mi ha chiamato per nome e mi ha toccato la spalla, ma ho puntato la torcia e non c’era nessuno!

Ore ???

Sento qualcuno che mi sta toccando in ogni parte del corpo, è inquietante! Ho iniziato persino ad urlare “Vattene, non ti voglio!”. Sto impazzendo…

Ore ???

Sono tornato in camera e mi sono rimesso sotto le coperte. Mentre camminavo nel corridoio ho sentito dei passi felpati. In camera ho finito l’acqua, la bottiglia l’ho lanciata via.

Ore ???

Sono in cucina. Non so quanto tempo è passato, ma la mia mente inizia a cedere. Sento continuamente qualcuno che parla, ma non riesco a capire cosa mi sta dicendo… CHE COSA VUOI DA ME?????

Ore ???

Ogni volta che sento qualcosa, colpisco con un pugno o un calcio in quella direzione. Ho colpito per due volte il muro, forse ho qualcosa di rotto nel piede.

Ore ???

Sembra che le batterie della torcia si stiano esaurendo. Una volta finite, uscirò da qui e non starò mai più al buio, mai più!

Ore ???

E voci sono insisteni, continuao a dire cose… non ci capiso niee, mi sent solo stanco e stuf di qsto sperimnto..

???

Ho preparto la corda, come mi hann detto le voci, ora basta un hop e non le snt più…

Guardai con gioia nel buio il signorotto spostare la sedia mentre il cappio faceva il suo lavoro. Una volt che smise di muoversi, uscii aprendo la porta principale e mi immisi nella via su cui era affacciata la villetta. Sul taccuino feci un'altra tacca, accanto alle cinque già tracciate. Incontrai un gruppo di bambini che si fermarono e mi chiesero: -Scusi signorina, ma lei non si traveste per Halloween?-

-Io? Ma io sono vestita…-

-Ah sì? E da cosa?- mi chiese un ragazzino con indosso un costume da scheletro

-Non lo sapete? Un serial killer non si distingue dalla gente normale…- gli risposi con il mio miglior sorriso da psicopatica

-Sì, certo…- dissero e se ne andarono.

Io mi fermai davanti ad una casa. Aveva le luci accese e sembrava ci fosse un gran movimento.

Bene. Volevo proprio vedere come più persone impazziscono contemporaneamente.

Bussai alla porta. Mi aprì una ragazza che faticava a stare in piedi. Le mostrai le bottiglie che aveva nella borsa. Mi fece entrare.

Quanto adoro divertirmi ad Halloween.