Ero seduta su una panchina del parco. Era una sera d’estate, il 23 giugno. Quell’estate il caldo era quasi insopportabile per un’anziana come me, che respirava a fatica in inverno, figurarsi d’estate quando la calura era opprimente.
Ero solita uscire la sera, dopo cena, verso le dieci e mi sedevo sotto la piccola panchina a bordo del lago, illuminata da un piccolo lampione alto e nero. Sotto quella luce, tra le fronde, potevo spiare la luna e sognavo, come fossi una bambina, innocenti fate e dispettosi folletti intorno a me, piccoli compagni di un’età ingrata nella quale l’immaginazione lascia spazio ai ricordi.
Un cappello pieno di ciliege, di Oriana Fallaci
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Avevo iniziato a leggere questo libro molti anni fa e non ero riuscita a
superare le prime dieci pagine. Adesso, forse complice un’età più avanzata
e un...
4 mesi fa