giovedì 10 novembre 2011

Cinque Pezzi Meno Facili - Sliding Doors - La Rabbia e la Notte - Cap. 6


Cap. 6

L'acqua tiepida scorreva sul corpo di Roberto, nella piccola cabina doccia dell'albergo.
La sensazione di lieve calore sembrava lavare in profondità la stanchezza residua del viaggio dai muscoli dell'uomo, come se l'acqua se la caricasse su di sé e la trascinasse lungo tutto il corpo dalle spalle giù fino ai piedi, per poi portarsela via attraverso il piccolo gorgo dello scarico fino giù al mare.
Roberto ripensava al tempo appena passato con Mariciel, ed ancora non gli pareva vero.
Fece un po' di schiuma, e si frizionò i capelli con lo shampoo.
La figura di quella ragazza l'aveva affascinato fin da quando era ancora seduta davanti a quel suo bozzetto di dipinto: aveva subito notato le sue gambe, ed il colore della pelle, ed i suoi fantastici capelli, ma era stato il suo delicato movimento nel prendere i barattoli ed i pennelli che lo avevano davvero stregato.
Movimenti armoniosi, precisi ma intensi...
Si sciacquò lo shampoo dai capelli, e lasciò scorrere via la schiuma insieme all'acqua lungo il suo corpo, osservandola dividersi in mille rigagnoli bianco-azzurri che irretivano il suo busto, scendendo pian piano lungo le gambe.
Non aveva mai visto nessuno muoversi come questa donna spagnola. Sembrava che ogni suo gesto fosse ispirato, fosse pensato apposta per fondersi con la realtà che la circondava, senza mai urtarne i delicati equilibri, anzi, con l'intento esattamente opposto di esaltarli...
Immaginò quelle mani su di sé, e un fremito gli increspò la pelle.
Sorrise, e prese nel palmo della mano un po' di bagnoschiuma.
E la sua bocca? Il sorriso di Mariciel era bellissimo, dolce e invitante, ma nel contempo quasi... regale. Sembrava quello di una antica principessa, sfuggita chissà come dalle pagine di un libro di fiabe, capace di annichilirti nella contemplazione della sua bellezza e di riscaldarti il corpo per le promesse che esso sottintendeva.
Sorrise di nuovo: incominciava a riconoscere i sintomi della condizione in cui si stava versando...
Chiuse per un attimo l'acqua, ed incominciò a insaponarsi il corpo. Mentre nuovamente la schiuma, stavolta bianca candida, prendeva possesso della sua pelle, Roberto immaginò che fosse Mariciel a insaponarlo, proprio lì, nella doccia della camera del Port-LLigat, e un altro fremito lo percorse mentre la fantasia prendeva corpo.
Si immaginò che lei fosse dietro di lui, e che iniziasse a insaponargli la schiena, con movimenti delicati e rotatori. Sentì la muscolatura rilassarsi a quel massaggio, e le spalle scendere un po' verso il basso, mentre un brivido tiepido risaliva il suo petto.
Poi le sue mani delicate, le sue dita lunghe e abili da pittrice, si sarebbero spostate sul suo petto, prima accarezzandogli i fianchi, poi il ventre... Stese ben bene il sapone sulla pancia, e poi immaginò di nuovo la donna mentre faceva salire le mani verso i suoi pettorali...
Sorrise malizioso: per poter abbracciare il suo petto formato da anni di sport e di nuoto, Mariciel avrebbe dovuto abbracciarlo completamente, e così si sarebbe dovuta appoggiare con il suo corpo a contatto con la schiena di lui, sarebbe dovuta venire con il suo petto, con i suoi seni, contro la pelle
del suo dorso.
Mentre si passava il sapone sui pettorale, istintivamente Roberto li tese, e tese anche i muscoli della schiena, chiudendo gli occhi e preparandosi al contatto con lei.
Rimase fermo per un secondo o due, assaporando la virtuale sensazione di piacere che il contatto avrebbe potuto provocargli.
Sorrise...
Poi d'un tratto la porta del bagno si aprì:
-Roby! Sei qui?... Ah, scusa.
-Ciao, Marti. Finisco subito la doccia ed esco.
-Ok, ok, scusa ancora...
-Niente...
Sentì la porta chiudersi, e sentì tutto il momento magico appena vissuto scivolare via come bruma evaporata. Scosse la testa alla sua fantasia, e aprì di nuovo la doccia, ficcandosi sotto al getto con la testa.
Beh, Mariciel non era in doccia con lui adesso, ma era stata con lui tutto il pomeriggio. L'aveva abbracciato con dolcezza, gli aveva sorriso più volte, lo aveva baciato teneramente, ma soprattutto...si sarebbero rivisti quella sera stessa, a cena!
Roberto sorrise un'altra volta, dritto in piedi sotto il getto dell'acqua, il viso rivolto alle fitte goccioline che piovevano dal soffione e gli picchiettavano sul viso, per poi raccogliersi in rivoli che scendevano daccapo lungo il suo corpo sciacquando via il bagnoschiuma.
La serata sarebbe arrivata prestissimo, e con lei le allettanti promesse del corpo di Mariciel...
Chiuse gli occhi, trasse un profondo sospiro, poi aprì il flusso dell'acqua fredda e si lasciò colpire da un getto che rispetto al tiepido di poco prima gli sembrò di ghiaccio.

Martino si aggirava per la camera d'albergo, pensando a mille cose insieme ed a nessuna in particolare.
Mentre ritornava all'incontro con 'mocassini', si lasciò cadere sulla poltroncina a fianco della consolle, che in quella stanza fungeva anche da tavolino, svuotatasche, porta-tv e qualsiasi altro servizio che richiedesse la funzione di un qualsivoglia appoggio.
Quella donna l'aveva intrigato: ma lei non si rendeva conto che le sue occhiate di soppiatto erano tanto evidenti ed eloquenti quanto il fatto che lui l'aveva puntata per tutto il tempo? Ridacchiò: probabilmente lei era un bel po' di tempo che non praticava più giochetti di quel tipo...
Arrugginita...
Quanti anni avrà avuto? Boh, una quarantina, a giudicare dalle mani... Forse anche di più , ma comunque ben portati...
Non sapeva nemmeno il suo nome: come si sarà mai chiamata? La sua amica non le si era mai rivolta per nome. Provò a indovinare: Elena? Donatella? Manuela? No, no.. non le si addicevano.
Laura? Angela? No, troppo dolce, non era il tipo. Michela? Paola? Uhm... forse. Valeria? Eh, magari... Silvia?..
Silvia?!? Naah.... Eh, già. E la Silvia?
Martino prese il suo vecchio Nokia dalla tasca, poi guardò la porta del bagno chiusa, e attese un secondo...
No, Silvia adesso no. A lei ci pensiamo dopo.
Riguardò il suo vecchio cellulare, e lo confrontò con il nuovissimo modello Apple di Roberto: ma che servirà mai un modello così complesso e sofisticato?
Appoggiò il suo e prese quello del compagno: bello era bello, che diamine, con quello che costava...
Però era anche un po' pesante...
Involontariamente accese il display: bello, coloratissimo, e grande... Mille icone. Cosa diavolo erano? Twitter, Gmail, Facebook..
Cliccò Facebook, e si aprì la schermata.
“Mariciel Pichot ti ha mandato una richiesta d'amicizia. Confermi?”
E chi è 'sta Mariciel?
Ah, già, deve essere la sua nuova amichetta, la spagnola di oggi pomeriggio... Si è già dato da fare, il Roby, eh? O forse è anche lei una supertecnologica... Beh, comunque si sono trovati, questi due...
E poi? Vediamo che altro fa 'sto I-Phone...
Messaggi non letti: 0. Beh, questo te lo dice anche il mio che è dell'anteguerra..
Messaggi letti: 197. Ma non li cancella? Boh..
Chiamate non risposte: 1. Sarà Mariciel; vediamo se riesco a fregargli il numero...
Martino schiacciò con la punta del dito in varie parti dello schermo fino a che non apparì il dettaglio: 1 chiamata non risposta. Silvia.
-Silvia? - mormorò tra sé l'uomo -Silvia! Oh, cazzo, e per che cazzo lo chiama a fare, adesso?
Martino alzò la testa, e guardò la porta del bagno chiusa. L'acqua aveva smesso da tempo di scorrere, ed ora era appena cessato anche il rumore del phon: l'altro stava per uscire.
Che fare?
Decise in un baleno: schiacciò tutti i punti dello schermo, fino a che non comparve una scritta:
“Eliminare tutte le voci del registro chiamate per questo contatto?”
Martino pigiò 'Sì' più volte, esasperato, fino a che lo smartphone non accettò il suo comando, poi mise svelto il congegno elettronico sul piano della consolle, e proprio mentre la porta del bagno si apriva lui assunse un'aria annoiata e distratta.

-Ciao, Marti. Ti sei ripreso dal coma?
Martino si girò verso Roberto, sorrise debolmente e rispose:
-Sì, tutto ok. Ah, e complimenti per la topa di oggi.
Roberto sorrise:
-Hai visto? Si chiama Mariciel.
-Fantastica...
-Oh, stasera esco con lei, a cena... Ti spiace?
Martino aggrottò le sopracciglia, in una espressione fintamente contrariata. Poi l'espressione si tramutò in sorriso, e rispose:
-Ma va', figurati. Fai bene... Anche io ho rimediato qualcosa per la serata, però è giù a Lloret.
Poi, accigliandosi un po' daccapo, aggiunse:
-Ma a te serve l'auto?
Roberto scosse il capo, mentre controllava sul suo I-Phone se c'erano messaggi, o chiamate non risposte.
-No, andiamo giù al DiscoPub, e poi ho intenzione di portarla in riva al mare. Toh, guarda, mi ha già mandato la sua richiesta di amicizia su Facebook...
Martino si finse stupito:
-Ah, di già? Cavolo, svelta la topa... ehm.. la tipa!
-Già -rispose l'amico -Una gran donna: sembra davvero una speciale, anche così a prima vista...
-Beh, sono contento per te. Allora, se non ti serve l'auto, me la lasci per stanotte?
-Ma, sì... Basta che non ti fai vedere prima delle tre...
Martino si alzò, e guardando l'altro con uno sguardo da presa in giro, gli domandò:
-Ma non la portavi in riva al mare?...
Roberto sorrise, ammiccò e rispose:
-Certo! Prima...
Martino gli si avvicinò, gli diede un bel cinque dall'alto in basso, e poi concluse:
-Ok, andata. Vuol dire che io la mia me la farò giù alla disco...
Roberto sorrise:
-Che tipo è?
Martino si lasciò cadere sulla poltroncina, le gambe aperte stese in avanti, le braccia stese sui braccioli con le mani penzoloni ben aperte, e lo sguardo perso fuori dalla finestra:
-Ti dirò... Biondina, non proprio di primo pelo ma decisamente interessante, cosine tutte a posto, occhio furbo...
-Vecchio maiale! E... si chiama?
Martino pensò tra sè: “Silvia!”
Poi scosse la testa, si alzò per dirigersi in bagno a sua volta e disse:
-Boh? Valeria, forse? Non gliel'ho ancora chiesto...
E mentre chiudeva la porta alle sue spalle, si toccò la punta del naso con il dito indice e soggiunse ridacchiando:
-Ma sì, mi 'sa' proprio di... Valeria!
(segue)

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