Cap. 6
L'acqua
tiepida scorreva sul corpo di Roberto, nella piccola cabina doccia
dell'albergo.
La
sensazione di lieve calore sembrava lavare in profondità la
stanchezza residua del viaggio dai muscoli dell'uomo, come se l'acqua
se la caricasse su di sé e la trascinasse lungo tutto il corpo dalle
spalle giù fino ai piedi, per poi portarsela via attraverso il
piccolo gorgo dello scarico fino giù al mare.
Roberto
ripensava al tempo appena passato con Mariciel, ed ancora non gli
pareva vero.
Fece
un po' di schiuma, e si frizionò i capelli con lo shampoo.
La
figura di quella ragazza l'aveva affascinato fin da quando era ancora
seduta davanti a quel suo bozzetto di dipinto: aveva subito notato le
sue gambe, ed il colore della pelle, ed i suoi fantastici capelli, ma
era stato il suo delicato movimento nel prendere i barattoli ed i
pennelli che lo avevano davvero stregato.
Movimenti
armoniosi, precisi ma intensi...
Si
sciacquò lo shampoo dai capelli, e lasciò scorrere via la schiuma
insieme all'acqua lungo il suo corpo, osservandola dividersi in mille
rigagnoli bianco-azzurri che irretivano il suo busto, scendendo pian
piano lungo le gambe.
Non
aveva mai visto nessuno muoversi come questa donna spagnola. Sembrava
che ogni suo gesto fosse ispirato, fosse pensato apposta per fondersi
con la realtà che la circondava, senza mai urtarne i delicati
equilibri, anzi, con l'intento esattamente opposto di esaltarli...
Immaginò
quelle mani su di sé, e un fremito gli increspò la pelle.
Sorrise,
e prese nel palmo della mano un po' di bagnoschiuma.
E
la sua bocca? Il sorriso di Mariciel era bellissimo, dolce e
invitante, ma nel contempo quasi... regale. Sembrava quello di una
antica principessa, sfuggita chissà come dalle pagine di un libro di
fiabe, capace di annichilirti nella contemplazione della sua bellezza
e di riscaldarti il corpo per le promesse che esso sottintendeva.
Sorrise
di nuovo: incominciava a riconoscere i sintomi della condizione in
cui si stava versando...
Chiuse
per un attimo l'acqua, ed incominciò a insaponarsi il corpo. Mentre
nuovamente la schiuma, stavolta bianca candida, prendeva possesso
della sua pelle, Roberto immaginò che fosse Mariciel a insaponarlo,
proprio lì, nella doccia della camera del Port-LLigat, e un altro
fremito lo percorse mentre la fantasia prendeva corpo.
Si
immaginò che lei fosse dietro di lui, e che iniziasse a insaponargli
la schiena, con movimenti delicati e rotatori. Sentì la muscolatura
rilassarsi a quel massaggio, e le spalle scendere un po' verso il
basso, mentre un brivido tiepido risaliva il suo petto.
Poi
le sue mani delicate, le sue dita lunghe e abili da pittrice, si
sarebbero spostate sul suo petto, prima accarezzandogli i fianchi,
poi il ventre... Stese ben bene il sapone sulla pancia, e poi
immaginò di nuovo la donna mentre faceva salire le mani verso i suoi
pettorali...
Sorrise
malizioso: per poter abbracciare il suo petto formato da anni di
sport e di nuoto, Mariciel avrebbe dovuto abbracciarlo completamente,
e così si sarebbe dovuta appoggiare con il suo corpo a contatto con
la schiena di lui, sarebbe dovuta venire con il suo petto, con i suoi
seni, contro la pelle
del
suo dorso.
Mentre
si passava il sapone sui pettorale, istintivamente Roberto li tese, e
tese anche i muscoli della schiena, chiudendo gli occhi e
preparandosi al contatto con lei.
Rimase
fermo per un secondo o due, assaporando la virtuale sensazione di
piacere che il contatto avrebbe potuto provocargli.
Sorrise...
Poi
d'un tratto la porta del bagno si aprì:
-Roby!
Sei qui?... Ah, scusa.
-Ciao,
Marti. Finisco subito la doccia ed esco.
-Ok,
ok, scusa ancora...
-Niente...
Sentì
la porta chiudersi, e sentì tutto il momento magico appena vissuto
scivolare via come bruma evaporata. Scosse la testa alla sua
fantasia, e aprì di nuovo la doccia, ficcandosi sotto al getto con
la testa.
Beh,
Mariciel non era in doccia con lui adesso, ma era stata con lui tutto
il pomeriggio. L'aveva abbracciato con dolcezza, gli aveva sorriso
più volte, lo aveva baciato teneramente, ma soprattutto...si
sarebbero rivisti quella sera stessa, a cena!
Roberto
sorrise un'altra volta, dritto in piedi sotto il getto dell'acqua, il
viso rivolto alle fitte goccioline che piovevano dal soffione e gli
picchiettavano sul viso, per poi raccogliersi in rivoli che
scendevano daccapo lungo il suo corpo sciacquando via il
bagnoschiuma.
La
serata sarebbe arrivata prestissimo, e con lei le allettanti promesse
del corpo di Mariciel...
Chiuse
gli occhi, trasse un profondo sospiro, poi aprì il flusso dell'acqua
fredda e si lasciò colpire da un getto che rispetto al tiepido di
poco prima gli sembrò di ghiaccio.
Martino
si aggirava per la camera d'albergo, pensando a mille cose insieme ed
a nessuna in particolare.
Mentre
ritornava all'incontro con 'mocassini', si lasciò cadere sulla
poltroncina a fianco della consolle, che in quella stanza fungeva
anche da tavolino, svuotatasche, porta-tv e qualsiasi altro servizio
che richiedesse la funzione di un qualsivoglia appoggio.
Quella
donna l'aveva intrigato: ma lei non si rendeva conto che le sue
occhiate di soppiatto erano tanto evidenti ed eloquenti quanto il
fatto che lui l'aveva puntata per tutto il tempo? Ridacchiò:
probabilmente lei era un bel po' di tempo che non praticava più
giochetti di quel tipo...
Arrugginita...
Quanti
anni avrà avuto? Boh, una quarantina, a giudicare dalle mani...
Forse anche di più , ma comunque ben portati...
Non
sapeva nemmeno il suo nome: come si sarà mai chiamata? La sua amica
non le si era mai rivolta per nome. Provò a indovinare: Elena?
Donatella? Manuela? No, no.. non le si addicevano.
Laura?
Angela? No, troppo dolce, non era il tipo. Michela? Paola? Uhm...
forse. Valeria? Eh, magari... Silvia?..
Silvia?!?
Naah.... Eh, già. E la Silvia?
Martino
prese il suo vecchio Nokia dalla tasca, poi guardò la porta del
bagno chiusa, e attese un secondo...
No,
Silvia adesso no. A lei ci pensiamo dopo.
Riguardò
il suo vecchio cellulare, e lo confrontò con il nuovissimo modello
Apple di Roberto: ma che servirà mai un modello così complesso e
sofisticato?
Appoggiò
il suo e prese quello del compagno: bello era bello, che diamine, con
quello che costava...
Però
era anche un po' pesante...
Involontariamente
accese il display: bello, coloratissimo, e grande... Mille icone.
Cosa diavolo erano? Twitter, Gmail, Facebook..
Cliccò
Facebook, e si aprì la schermata.
“Mariciel
Pichot ti ha mandato una richiesta d'amicizia. Confermi?”
E
chi è 'sta Mariciel?
Ah,
già, deve essere la sua nuova amichetta, la spagnola di oggi
pomeriggio... Si è già dato da fare, il Roby, eh? O forse è anche
lei una supertecnologica... Beh, comunque si sono trovati, questi
due...
E
poi? Vediamo che altro fa 'sto I-Phone...
Messaggi
non letti: 0. Beh, questo te lo dice anche il mio che è
dell'anteguerra..
Messaggi
letti: 197. Ma non li cancella? Boh..
Chiamate
non risposte: 1. Sarà Mariciel; vediamo se riesco a fregargli il
numero...
Martino
schiacciò con la punta del dito in varie parti dello schermo fino a
che non apparì il dettaglio: 1 chiamata non risposta. Silvia.
-Silvia?
- mormorò tra sé l'uomo -Silvia! Oh, cazzo, e per che cazzo lo
chiama a fare, adesso?
Martino
alzò la testa, e guardò la porta del bagno chiusa. L'acqua aveva
smesso da tempo di scorrere, ed ora era appena cessato anche il
rumore del phon: l'altro stava per uscire.
Che
fare?
Decise
in un baleno: schiacciò tutti i punti dello schermo, fino a che non
comparve una scritta:
“Eliminare
tutte le voci del registro chiamate per questo contatto?”
Martino
pigiò 'Sì' più volte, esasperato, fino a che lo smartphone non
accettò il suo comando, poi mise svelto il congegno elettronico sul
piano della consolle, e proprio mentre la porta del bagno si apriva
lui assunse un'aria annoiata e distratta.
-Ciao,
Marti. Ti sei ripreso dal coma?
Martino
si girò verso Roberto, sorrise debolmente e rispose:
-Sì,
tutto ok. Ah, e complimenti per la topa di oggi.
Roberto
sorrise:
-Hai
visto? Si chiama Mariciel.
-Fantastica...
-Oh,
stasera esco con lei, a cena... Ti spiace?
Martino
aggrottò le sopracciglia, in una espressione fintamente contrariata.
Poi l'espressione si tramutò in sorriso, e rispose:
-Ma
va', figurati. Fai bene... Anche io ho rimediato qualcosa per la
serata, però è giù a Lloret.
Poi,
accigliandosi un po' daccapo, aggiunse:
-Ma
a te serve l'auto?
Roberto
scosse il capo, mentre controllava sul suo I-Phone se c'erano
messaggi, o chiamate non risposte.
-No,
andiamo giù al DiscoPub, e poi ho intenzione di portarla in riva al
mare. Toh, guarda, mi ha già mandato la sua richiesta di amicizia su
Facebook...
Martino
si finse stupito:
-Ah,
di già? Cavolo, svelta la topa... ehm.. la tipa!
-Già
-rispose l'amico -Una gran donna: sembra davvero una speciale, anche
così a prima vista...
-Beh,
sono contento per te. Allora, se non ti serve l'auto, me la lasci per
stanotte?
-Ma,
sì... Basta che non ti fai vedere prima delle tre...
Martino
si alzò, e guardando l'altro con uno sguardo da presa in giro, gli
domandò:
-Ma
non la portavi in riva al mare?...
Roberto
sorrise, ammiccò e rispose:
-Certo!
Prima...
Martino
gli si avvicinò, gli diede un bel cinque dall'alto in basso, e poi
concluse:
-Ok,
andata. Vuol dire che io la mia me la farò giù alla disco...
Roberto
sorrise:
-Che
tipo è?
Martino
si lasciò cadere sulla poltroncina, le gambe aperte stese in avanti,
le braccia stese sui braccioli con le mani penzoloni ben aperte, e lo
sguardo perso fuori dalla finestra:
-Ti
dirò... Biondina, non proprio di primo pelo ma decisamente
interessante, cosine tutte a posto, occhio furbo...
-Vecchio
maiale! E... si chiama?
Martino
pensò tra sè: “Silvia!”
Poi
scosse la testa, si alzò per dirigersi in bagno a sua volta e disse:
-Boh?
Valeria, forse? Non gliel'ho ancora chiesto...
E
mentre chiudeva la porta alle sue spalle, si toccò la punta del naso
con il dito indice e soggiunse ridacchiando:
-Ma
sì, mi 'sa' proprio di... Valeria!
(segue)
Ribadisco: associazione a delinquere :)
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