La sala Executive era in
penombra. Spiccava al centro, sulla parete, il logo di The Black Swan, un cigno nero trapassato da un fulmine rosso. La
luce fendeva il muro dal proiettore in alto e affianco alla slide che disegnava
il muro stesso, c’era Evelyn, Amministratore Delegato della società.
Un chiacchiericcio di sottofondo
accompagnava i minuti prima dell'avvio ufficiale del Consiglio di
Amministrazione straordinario.
Alle cinque e mezza in punto, la
voce di Evelyn irruppe, mettendo a tacere il cicaleccio dei Consiglieri.
-
Buonasera. Signori e Signore, questo Consiglio è
stato indetto per presentare l’elaborazione degli ultimi risultati relativi
all’andamento della nostra società, dopo la fusione, e presentare un progetto
del tutto speciale nel quale crediamo fermamente e per il quale vogliamo chiedere
la vostra autorizzazione.
Il suo dito premette sul
telecomando che aveva in mano ed una nuova slide comparve sul muro. Evelyn non
riprese subito il discorso: voleva lasciare il tempo ai Consiglieri di studiare
i numeri presentati.
Quindi, quando ebbe compreso che
tutti avevano digerito i risultati, continuò:
-
Il cammino intrapreso tre anni fa è stato irto
di difficoltà, ma ce l'abbiamo fatta. La fusione tra AlgorisQ e BlackRisk ha
iniziato a dare i suoi frutti. I rendimenti sono positivi e i futuri dividendi
faranno leccare i baffi ai nostri azionisti. Abbiamo guadagnato nuovi clienti
ed abbiamo raggiunto una quota di mercato pari all'ottantanove percento dei
grandi asset manager ed al trenta percento dei piccoli. Il rapporto cost-income
è diminuito, grazie ai frutti della razionalizzazione ed ottimizzazione
condotta dal nostro IT, il che ha coperto largamente l'ampliamento delle spese
commerciali e ci ha lasciato risorse per la ricerca e lo sviluppo. Inoltre,
abbiamo chiuso le duecento pratiche di esubero con dimissioni volontarie
incentivate, raggiungendo anche l’obiettivo della diminuzione dei costi del
personale.
Qui Evelyn si fermò un attimo per
assaporare l'applauso che era sorto spontaneo da due Consiglieri e che quasi
subito si allargò all'intera platea.
-
Grazie, Signori. Ma questo non è tutto. Il
futuro ci sorride ancora, siatene certi. Abbiamo allo studio un piano di
espansione sui grandi clienti, con l'obiettivo di arrivare a coprire il
novantacinque percento del mercato, antitrust permettendo. Per evitarci
sorprese, stiamo lavorando insieme ad un comitato dell'antitrust per ricercare
le misure che ci consentano un'espansione, senza incontrare vincoli sull’aspetto
della concorrenza.
Una piccola pausa le consentì di
focalizzare l’attenzione su quello che stava per dire. Quando fu sicura di
avere gli occhi di tutti concentrati su di lei, proseguì:
-
Quello che mi ha sempre preoccupato erano i
piccoli clienti. Le nostre politiche di prezzo non fanno del nostro software una
soluzione a buon mercato. I "grandi" possono permettersela, “devono”
permettersela, perchè il nostro software oramai è uno standard. I
"piccoli" ricercano altro che uno standard riconosciuto: vogliono
risparmiare, dove possono e come possono. E in più, sono spesso poco
lungimiranti da comprendere che la prevenzione dei rischi ripagherebbe loro
ampiamente i costi che rischiano di sostenere al verificarsi di un evento
negativo: molti credono ancora che l'avverarsi del rischio possa avere
conseguenze molto meno costose della prevenzione dello stesso. Ed è qui che noi
agiremo: ho intenzione di dimostrare loro che ciò non è vero. E’ per questo che
abbiamo identificato un progetto che a nostro avviso ci porterà lontano.
Evelyn schiacciò il telecomando e
l'immagine di due mani strette tra loro comparve sullo schermo. Lasciò che la
platea mormorasse, cercando un significato in quella stretta di mano e colse
l'occasione per bere un sorso d'acqua. Quindi riprese:
-
«Se non puoi combatterli, alleati.» Qui è la
forza della nostra idea. Abbiamo sondato il campo presso alcuni asset manager
di nicchia e molti sembrano favorevoli ad una partnership per fondare una
società, chiamiamola LBS, Little Black Swan, che sviluppi un modello di rischio
più semplice e meno costoso, che sia comunque efficace. Noi siamo la garanzia
che il software sia efficace, nonostante la semplificazione del modello. I
clienti beneficeranno di sconti consistenti e prezzi di favore, e stiamo
valutando di farli partecipare anche ai guadagni della società stessa. Noi
avremo lo strumento giusto per attaccare il settanta percento del mercato dei
piccoli, che oggi sembra snobbarci.
Una voce alta e secca la
interruppe bruscamente. Era Marc Dijon, l'ex amministratore delegato di
AlgorisQ, consigliere e Chief Financial Officer di The Black Swan.
-
Come intendete finanziare il progetto?
Era chiaro a tutti che Mr Dijon non
sopportava Evelyn, considerandola peraltro troppo giovane ed inesperta per
ricoprire il ruolo che le avevano assegnato. Era fermo, seduto sulla sua sedia,
completamente rilassato e pronto a coglierla in fallo, deciso a intraprendere
con lei una sfida fino alla morte, pur di riconquistare la posizione di
amministratore delegato.
Evelyn lo guardò dritta negli
occhi, come se si fosse aspettata quell’interruzione. Poi gli rispose:
-
Mi ha preceduta, Mr Dijon. Ci stavo arrivando.
Grazie comunque per la sua domanda.
Tornando quindi a volgere lo
sguardo uno ad uno agli altri consiglieri, proseguì:
-
Sapete tutti quante risorse finanziarie siano
dedicate annualmente alla ricerca ed allo sviluppo. Il nostro direttore R&D,
Mr Namouri, è una persona molto dotata e apprezzata nel mondo finanziario in
generale, non solo presso i nostri attuali clienti. Mr Namouri sta già
lavorando all'analisi di dettaglio della soluzione. Tuttavia, non ci è sembrato
opportuno riservare una quota dell'attuale ricerca a questo nuovo progetto,
visto che il budget per il 2011 era già stato stanziato e non abbiamo
intenzione di forzare un extrabudget.
-
Dunque vi rivolgete a zio Paperone? - commentò
Mr Dijon suscitando l'ilaritá generale e un gesto stizzoso da parte di Evelyn.
-
No, Mr Dijon. Abbiamo pensato di utilizzare la
nostra maggiore expertise, quella finanziaria, per autofinanziarci. Pertanto
abbiamo deciso di ritardare una serie di progetti minori alla seconda metà
dell'anno, investendo subito nel mercato i soldi del budget. I ritorni di
questi investimenti finanzieranno il progetto LBS.
-
Lei crede alle favole, Mrs Porter... E se
perdiamo tutto? – intervenì nuovamente Mr Dijon.
Evelyn era sempre più indisposta
dal suo rivale, ma non perse la calma. Respirò a fondo e riprese il suo
discorso:
-
Mr Dijon, Lei forse dimentica che siamo una
società con altissime competenze finanziarie, dati innumerevoli, strumenti
innovativi e un modello di rischio del quale conosciamo pregi e difetti. Abbiamo
la certezza del ritorno dei nostri investimenti, glielo assicuro. Mi gioco la
mia carica su questo. Se perderemo anche solo un dollaro, avrete le mie
dimissioni.
-
Quanto pensate di investire? – la incalzò di
nuovo l’uomo.
-
Quest’anno abbiamo puntato su un budget del dodici
per cento del fatturato, da dedicare a ricerca e sviluppo. Sono circa venti milioni. I progetti fondamentali, che
non possiamo rinviare, ammontano a circa la metà. Il resto lo investiremo.
-
Come?
-
Abbiamo approntato un prototipo di un modello
che studia la volatilità. Su questa base verranno assunte le nostre decisioni
di investimento. Abbiamo messo in atto il prototipo durante l’ultima crisi di
mercato. Con il crollo del Dow Jones abbiamo guadagnato una cifra che nemmeno pensavamo
di ottenere: abbiamo investito diecimila dollari e in un giorno abbiamo fatto
il dieci per cento.
-
Quante crisi pensate di cavalcare? Con questa
logica anche se guadagnaste il dieci percento, cioè un milione, non vi fareste
nemmeno le basi per fare partire il progetto... Non mi faccia ridere Mrs
Porter.
-
Questa è la quota che metteremo noi. Le aziende
che intendono aderire al progetto investiranno sul prototipo. Abbiamo un
impegno con loro per circa cinquanta milioni complessivi. Sei milioni di euro
le sembra una buona base per partire, Mr Dijon?
-
Quando partireste?
-
Nel giro di poco avremo ultimato il modello da
seguire per gli investimenti. Giusto il tempo di identificare le risorse e
svolgere qualche pratica burocratica.
-
E chi investe? Non possiamo farlo noi
direttamente.
-
No, ha ragione. Abbiamo un accordo con un hedge
fund. Aprono un fondo chiuso, appositamente per noi. Noi versiamo la quota, noi
selezioniamo il portafoglio migliore per l’investimento, noi ne seguiamo l’andamento,
decidendo quando è il caso di fermarci. Loro eseguiranno sul mercato. Tutte le
decisioni sono assunte qui dentro. Entro un mese dalla nostra partenza, le
società che hanno sottoscritto l’impegno saranno chiamate a versarci la quota
di contribuzione per la fondazione di LBS e noi ribalteremo quella quota sul
fondo. I guadagni sono nostri ed investiremo nella società. Domande?
Mr Dijon osservò polemico:
-
Su quale modello vi siete basati per le
decisioni di investimento? Il momento di mercato non è il massimo... Glielo
avevo chiesto prima... ma la sua risposta è stata piuttosto evasiva, Mrs
Porter...
-
Ne ho parlato prima e non intendo far sprecare
altro tempo in chiacchiere a questo consiglio. Avete un dossier completo
davanti a voi sul progetto LBS. E
davanti a voi avete anche una scheda per la votazione. Per oggi non c’è
altro. Votate e stasera stessa vi forniremo via email il risultato. Se avremo
il Vostro accordo, partiamo domani stesso.
I Consiglieri ammutolirono. Molti
di loro iniziarono a guardare il dossier LBS posto sul tavolo. Altri si
alzarono e iniziarono a discutere animatamente sulla proposta.
Evelyn se ne stava in disparte,
come voleva la prassi, prima delle votazioni. Seduta ad un divanetto appena a
lato delle urne per la raccolta del voto, rispondeva con il suo blackberry alle
email che intasavano la sua posta.
Nel giro di un paio d'ore i
Consiglieri votarono tutti. Evelyn rimase con i rappresentanti della
Segreteria, pronti ad effettuare lo spoglio. Appena noto il risultato
dell'ultima scheda, Evelyn esultò e scrisse un messaggio a Dick Namouri «Vieni
subito, nel mio ufficio. Ce l'abbiamo fatta...».
***
Quando entrò nella sua stanza
privata, Evelyn trovò Dick Namouri seduto sulla sua poltrona, che giocava con
il suo Blackberry. Chiuse la porta e urlò un piccolo «Waw!», alzando le braccia
al cielo. Girò intorno alla scrivania, si sedette sulle gambe di Dick e lo
baciò con foga.
-
Direi che è andata bene... – commentò l’uomo.
-
Benissimo direi... se la sono bevuta... perfino
Dijon! Anche se mi ha tenuta sotto tiro per tutto il tempo...
-
Devi starci attenta a quello lì... ti fa la
punta...
-
Lo so... da quando c’è stata la fusione non
posso permettermi di commettere errori...
-
Dimmi... cosa hai raccontato...
Evelyn gli fece un resoconto
dettagliato della riunione, mentre Dick la guardava estasiato. Adorava quella
donna. Bella e intraprendente, con il sesso che le sprizzava dagli occhi appena
incrociava i suoi.
-
Dobbiamo festeggiare... ti invito a cena Dick...
-
Aspetta... ma non hai spiegato come funziona il
modello...
-
Tranquillo... ho soltanto detto che funziona
sulla base della volatilità e poi ho rinviato alla documentazione che mi hai
dato tu... piuttosto... Novità dal tuo gruppo? Avete deciso se modificare i
dati in input o modificare il modello che calcola la matrice di varianza-covarianza?
-
Usciamo a cena. Poi ti racconto i dettagli... ho
anche chiesto di avviare l’analisi dei titoli nei portafogli dei clienti che
sono in outsourcing sui nostri server, così iniziamo a scremare i titoli per
investire... Però andiamo... non mi piace parlarne qui...
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