martedì 27 settembre 2011

Cinque pezzi meno facili – Sliding Doors – L’isola magica – Capitolo 7

L’appartamento di Mariciel si trovava in uno di quegli stretti vicoli che tanto caratterizzano Cadaques.
Mariciel si apprestò a salire i gradini di marmo che l’avrebbero condotta all’ingresso del suo nido che si trovava all’ultimo piano di un’adorabile casa bianca con le persiane tinte di azzurro.
Entrando si liberò immediatamente dai sandali e dai pantaloncini di jeans che aveva dovuto indossare tutto il giorno, aprì il frigorifero, estrasse una Estrella ed andò a sorseggiarla sulla sua incantevole terrazza affacciata alla baia.
Quello era il luogo dove adorava passare la maggior parte del suo tempo, leggendo, scrivendo e dipingendo.
Appoggiati al pavimento all’interno dell’appartamento giacevano innumerevoli dipinti.
Tante le marine con le barche dei pescatori rovesciate sulle spiagge o della baia che si illumina dei toni caldi del tramonto o degli innumerevoli locali del porto con i tavolini all’esterno.
Alcuni di essi erano talmente reali, che quasi si potevano udire i suoni che li accompagnavano, dal vociare degli avventori seduti ai tavoli dei ristoranti alle onde del mare infrangersi sulla spiaggia, il tutto accompagnato da un sottofondo di gabbiani che stridono felici.
Non v ‘era dubbio che possedesse un vero talento.
Mariciel ripensava all’incontro di quella mattina ed un sorriso le si stampò sul viso.
Era contenta di aver conosciuto Roberto ma ancora non riusciva a capacitarsi di averlo baciato.
Si rese conto che da quando Roberto l’aveva lasciata davanti a casa non poteva fare a meno di pensare a lui e di come sarebbe andata la serata, rendendosi presto conto che quel ragazzo l’aveva attratta profondamente, anzi forse sarebbe stato più opportuno dire, anche se non ne comprendeva la ragione, che l’aveva proprio “ stregata “.
Nel frattempo Roberto raggiunse Martino all’Hostal dove alloggiavano.
Lo trovò seduto nella piccola hall dai colori improbabili mentre bevendosi un cerveza si divertiva a scrutare da capo a piede chiunque passasse sotto il suo sguardo, cercando di indovinare le loro vite ed i loro stati d’animo.
“ Hei Roby finalmente di ritorno! Com’è andata con la tua pittrice? Dai, siediti qui vicino a me, e raccontami tutti i particolari!”.
Roberto sprofondò nella grande poltrona di vimini abbellita da un morbido cuscino del color del mare, con un’espressione di gioia mista ad imbarazzo iniziò a raccontare: “ Che dirti? In realtà nulla di che!”.
Roberto cercava di dissimulare l’interesse per la ragazza.
“ Ascolta Roby, ma con chi credi di parlare? L’ho vista questa mattina quella tua espressione sognante mentre stavi per baciarla! Ed ora mi vieni a dire “ nulla di che?”.
In quel momento approfittando del passaggio di una cameriera, Martino ordinò altre due birre : “ Seoñorita por favor, puedo pedir dos cañas mas? Puedes apuntarlas a las camera 112?. Gracias. “
“ En seguida Señor”.
“ Hai ragione. L’ho incontrata casualmente questa mattina quando uscito da qui mi ero incamminato verso il museo di Dalì. Improvvisamente il mio sguardo è stato attratto da quell’esile figura dal lungo collo sottile, che sembrava nato per essere baciato, e da allora credo di non aver mai più potuto distaccare i miei occhi da lei.
Ero come ipnotizzato dalla sua bellezza e le mie labbra non hanno potuto fermarsi dinnanzi alla ragione, tanto da aver tentato di baciarla, anzi per meglio dire, l’ho proprio baciata. Sono ancora sorpreso del fatto che non mi abbia respinto malamente.
Per farla breve, ho passato il pomeriggio guardandola mentre dipingeva, poi l’ho accompagnata a casa e lei mi ha dato appuntamento per questa sera a cena.”
“ Wow, grande Roby!. Sono sicuro che ti starai facendo dei problemi per me, ma…tranquillo…io mi mangio un boccone veloce, riposo fino a mezzanotte e poi me ne vado a Lloret al St. Trop. Sai…non sei l’unico che si è dato da fare oggi, anche io credo di poter dire di aver fatto colpo su di una fantastica bionda, certo magari un po’ più in là con l’età rispetto alla tua pittrice, però ti assicuro che ha un fisico mozzafiato e poi sai cosa si dice delle donne di una certa età…”
“ No, cosa si dice…dimmelo tu. “
“ Gallina vecchia fa buon brodo, e poi mi ha proprio dato l’impressione di aver una voglia pazza di fare un po’ di sesso con qualcuno che la strapazzi.”
“ Se lo dici tu! Allora d’accordo, finiamoci la birretta e poi se non ti dispiace vado a farmi una doccia e a prepararmi per uscire.”
“ Estoy con tigo, hombre!. “
Finita la birra se ne andarono ambedue in camera a farsi una fantastica doccia rigeneratrice.
Senza che se ne rendessero conto si fecero le 21.30.
Roberto era pronto per uscire, si potrebbe dire che il suo abbigliamento fosse di un genere “ casual ricercato”, jeans, camicia bianca portata rigorosamente fuori dai pantaloni ed un paio di mocassini di Gucci che facevano la differenza.
Ormai mancava poco, aveva appuntamento alle 22 al ristorante El Baluard situato nel pieno centro di Cadaques , a pochi metri dal porto, in via Riba Nemesio Llorens 2, che è la strada che costeggia la baia.
Non ci avrebbe impiegato molto ad arrivarci ma decise di uscire un attimo prima per poter fare due passi che gli sarebbero serviti per alleviare la tensione.
Salutò Martino che tutto intento ad ammirare la sua figura nello specchio del bagno impiegò parecchio tempo prima di rispondere.
Roberto camminava lentamente quasi avesse paura di giungere a destinazione, quasi tentasse di rimandare il più possibile quell’ incontro.
Da una parte non ne vedeva l’ora ma dall’altra era estremamente preoccupato dalla sua poca dimestichezza con la lingua spagnola che lo avrebbe sicuramente portato a fare qualche figura meschina.
Quasi giunto alla meta la vide, lei lo stava aspettando dinanzi alla porta del ristorante, la luce soffusa di un candelabro posto all’ingresso rendeva la sua pelle color del miele, era bellissima con i capelli raccolti, lasciavano scorgere quel suo lungo collo da cigno che la rendeva regale a tal punto da farla sembrare una principessa, ed il suo abbigliamento semplice ma non casuale accentuava le forme del suo morbido corpo.
Era bellissima, tanto che i battiti cardiaci del suo cuore aumentarono e nel suo stomaco in subbuglio gli pareva di avere un nugolo di farfalle svolazzanti che si muovevano impazzite.
“Hola Mariciel, que tall?” disse Roberto dandole un bacio sulla guancia.
Contraccambiato dalla splendida creatura un istante dopo scomparvero all’interno del ristorante.
Il locale era molto semplice avvolto in quelle volte bianche che lo caratterizzavano, nello stesso tempo la luce soffusa delle candele disseminate per il locale, le porcellane bianche, i calici di cristallo e le gentili Buganvillee mischiate al velo da sposa, poste con estrema cura in piccoli vasetti adagiati su ogni tavolo, lo impreziosivano rendendolo estremamente raffinato.
Divino il loro tavolo posto al fianco della finestra con vista alla baia durante un tramonto mozzafiato.
Non erano ancora riusciti a scambiarsi una parola quando il cameriere si avvicinò al tavolo. Mariciel senza un’attimo di esitazione e senza consultare la carta iniziò ad ordinare:
“Estoy segura que no te molestarà que yo pida tambien por ti.
Entoncez enpezarìa con unas quantas entradas, seguramente un poco de allioli y aceitunas para picar y tambien un poco de anchoas.
Para seguir dos platos de esqueixada ( insalata di merluzzo crudo ) todo acompañado por dos copas de Cava.
Despues proseguirìa con una sarsuela para dos ( mix di pesce e crostacei insaporito da una speciale salsa a base di cipolle, sherry, pomodori e paprika) acompañada con una botellia de Pardas Aspriu Xaerl ano 2009 de Penedes.
Para terminar una crema catalana con dos copas de Caligo Essència siempre de Penedes.
Es todo, gracias.”
“ A usted senorita”.
Roberto guardò sbigottito quell’eterea figura seduta di fronte a lui rimanendo estasiato da quel suo piglio deciso.
Nessuna donna era mai riuscita a intrigarlo in quel modo.


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