Ero visibilmente agitato, le mie mani tremanti stringevano con solo apparente vigore quei fogli con impresse le parole che poco prima erano misteriosamente sgorgate dal mio essere più profondo e dal mio camminar incerto traspariva l’ineluttabile avanzar della terribile malattia che affliggeva il mio vecchio corpo stanco.
Irma mi fece accomodare su di una vecchia sedia a dondolo, nella quale sprofondai insieme ai miei pensieri.
Mi ritrovai ad osservare la piccola Irma muoversi leggiadra per la serra, nell’intento di mettermi a mio agio.
Trovavo avvolgente quel suo camminare con l’incedere di una dea, potevo immaginarla giovane e bellissima mentre suonava la sua arpa di fronte ad una platea estasiata dalla sua grazia.
Solo in quel momento mi resi conto di guardarla con occhi diversi, solo allora mi resi conto che forse la fonte della mia improvvisa ispirazione era dovuta proprio a lei, alla piccola Irma.
Osservando ciò che mi circondava notai quanto tutto quello che i miei occhi potevano vedere, parlasse di lei. Mi ricordavo perfettamente della condizione in cui versava la vecchia serra solo pochi anni prima, quando ancora Irma non faceva parte delle nostre vite. Era riuscita a trasformare quel rudere in un piccolo gioiello incantato.
Al centro della stanza, come in ogni serra che si rispetti, si trovava il tavolo da lavoro, tutti gli attrezzi erano posti in un ordine quasi maniacale, le forbici luccicanti di ogni dimensione poste una di fianco all’altra in ordine di grandezza, così come le zappe, i guanti da lavoro e tutto ciò che utilizzava per le sue piante, brillavano nella loro pulizia, sembravano più attrezzi chirurgici che da giardinaggio.
E che dire dei mille colori che sbocciavano proromperti tutt’intorno a me.
La bellezza di quelle piante così amorevolmente curate, parlavano di lei, della sua dolcezza della sua indispensabile pazienza.
Mi ritrovai a guardare il cielo attraverso il tetto trasparente che caratterizzava la serra, notai che una grande quercia sorridente, o almeno così a me appariva, posava stancamente le sue fronde su di esso cercando conforto dagli anni che innegabilmente pesavano sulle sue folte chiome. La sua bruna corteccia era grinzosa come la pelle di un anziano contadino, bruciata dai lunghi anni di esposizione al sole, ma pervasa da un’antica saggezza che rappresentava un simbolo di rinascita, di luce che torna dopo il buio.
Attraverso le pareti trasparenti filtrava una giocosa luce che andava ad illuminare e a risaltare ogni particolare così amabilmente curato.
Tutto pareva avere un’anima.
Il mio sguardo andò a posarsi sul viso di Irma che era leggermente reclinato nell’intento di poter decifrare i miei pensieri che emanavano un’energia nuova, dirompente, da lei mai conosciuta.
Non potei fare a meno di parlarle di getto, senza darle la possibilità di fare domanda alcuna.
- La prego, anzi, se posso permettermi,
ti prego, non dire nulla, non interrogarti su ciò che sta accadendo, accoglimi nella tua vita senza porti domande, so che tutto ciò ti risulterà un po’ strambo, ma ho capito che di te posso fidarmi, sento la tua anima vicina alla mia come forse solamente quella di colei che ho follemente amato lo era, sol ora ho ricordato il suo amore attraverso il tuo essere, sol ora ho potuto scriver di lei, di quanto mi manchi, di quanto ancor la amo, perché ho rivissuto attraverso di te il suo amore, si il suo amore per tutto ciò che la circondava, solo lei, come te, aveva il dono di trasformare in arcobaleno anche il pensiero più buio.
Ti prego vieni con me, ho bisogno di condividere con un’anima pura il mio segreto-.
Irma dolcemente annuì.
Edgardo la prese per mano e la condusse laddove il suo segreto si nascondeva.
Aprì lo scomparto nascosto della sua scrivania ed estrasse quella piccola busta color avorio, elegante e raffinata con il suo nome posto sopra, e le disse:
- Ti prego, leggila -.
Un cappello pieno di ciliege, di Oriana Fallaci
-
Avevo iniziato a leggere questo libro molti anni fa e non ero riuscita a
superare le prime dieci pagine. Adesso, forse complice un’età più avanzata
e un...
3 mesi fa
Nessun commento:
Posta un commento