Terzo capitolo
Eva l’aveva ripulita tutta. L’aveva tuffata in una vasca da bagno e si era presa cura di Kelly come Kelly non avrebbe mai immaginato. Il tutto era avvenuto nel silenzio più totale, Kelly leggermente stordita e Eva seriamente impegnata nel suo compito. Kelly si era vista le mani di Eva addosso, lavarla, strofinarla con un sapone dal profumo dolciastro, asciugarla con morbidi asciugamani di spugna. L’aveva profumata, le aveva messo in piega i capelli, poi l’aveva sollevata e l’aveva appoggiata sul divano.
Kelly non ricordava da quanto tempo qualcuno non si prendeva cura così di lei. Forse doveva tornare indietro a quando era piccola, ma nemmeno l’immagine di sua madre le ricordava quella dolcezza. Già… sua madre. Quella donna spigolosa che non mancava di farle pesare la sua nullità! Eppure qualcosa non le quadrava ancora. Si chiedeva perché. Perché Eva stesse facendo questo per lei, dopo che per anni Kelly l’aveva umiliata davanti a tutti i loro compagni. Non mancò molto tempo che iniziò a capire. Mentre le immagini da offuscate incominciavano a proporsi nitide al suo cervello, realizzò ciò che era intorno a lei. Mentre il fischio dentro le sue orecchie taceva, percepì il silenzio intorno a sé. Era su un divano, sì, ma intorno c’era un box di vetro. Sembrava quasi una cabina di regia, appartata dal resto del mondo per annullare i suoni.
Fu ad un tratto che sentì la sua voce.
- Kelly…
Si guardò intorno. Non vedeva Eva ma sentiva la sua voce. Intorno a sé solo un ambiente asettico e deserto. Dov’era? E soprattutto cosa voleva Eva?
- Dove sono? – chiese timidamente, quasi stesse ponendo la domanda a se stessa.
- Non avrai creduto davvero che io ti abbia salvato, piccola Kelly… credi ancora alle favole?
- Eva, dove sei? Non mi piace questo gioco.
- Ma non è un gioco, mia cara… O meglio… non per te! – e rise, di una risata che sapeva di pazzia – Cosa ti ricordi di me, piccola Kelly?
- Eva basta. Fammi uscire.
- Kelly, forse non hai capito… qui, oggi… sono io che detto le regole e la prima regola è che tu rispondi alle mie domande senza battere ciglio… altrimenti ti lascio urlare, soffrire, ti anniento e nessuno … mi ascolti? Nessuno sarà in grado di sentirti. Morirai sola, senza nemmeno il conforto di una persona accanto a te… vuoi questo?
- Eva come puoi pensare di cavartela? … Eva? … - le luci si spensero.
La stanza calò nel buio e nel silenzio.
Brrrr....
RispondiEliminaMolto interessante! ;)