Questione di metabolismo
Questa settimana è stata un po’ indigesta…..
:- ma dai..è una cosa da niente, manda giù…..:-
Mandare giù????? Ma che significa?
Mando giù del cibo, mi serve per vivere, dell’acqua, mi serve per dissetarmi, mando giù un po’ d’amore, mi serve per il cuore…ma che altro devo mandare giù???
Cose che non mi servono? Cose che mi fanno stare male?
E così….mando giù…
E una volta che quello che non volevo ingoiare è sceso….beh..inizia a girarmi dentro….nel cuore, nella testa….e inizio a pensare…..inizio a pensare al modo per farlo uscire, per buttarlo fuori, per liberarmene…perché non mi serve…perché se deve restarmi dentro e farmi male… allora vuol dire che non ne ho bisogno.
Non ho bisogno di stare male, ho bisogno di stare bene, ho bisogno di stare meglio.
Una storia d’amore finita….ma come fai a tirare fuori tutto?
:- metabolizzando la cosa…una volta che hai imparato a metabolizzare…non c’è niente che ti possa restare indigesto…come dire…ti scivola addosso tutto..:-
Non so nemmeno come prenderlo questo “consiglio”…del resto lui è più grande di me…forse ha ragione, sì, certo, deve aver ragione…..
Forse è stata una battuta…ma poi inizio a pensare e…mi chiedo :- quindi è solo questione di metabolismo?:-
Sì, a quanto pare sì.
E così passo le notti a pensare…a come “metabolizzare” la frase : guarda non è più cosa.
Penso a cosa ho fatto di così sbagliato, a cosa può essere cambiato tra noi…a cosa lo ha spinto a dirmi che è proprio finita….
:- ma perché?:- chiedo con un filo di voce e sentendo già le lacrime che stanno preparandosi al ….diluvio.
:- no, guarda, non è più cosa:-
Lo vedo allontanarsi e scomparire letteralmente tra i corridoi della scuola che, a quell’ora, sono gremiti di ragazzi…..e resto inebetita. Ma come fino a ieri eravamo mano nella mano al parco….ripassavamo storia e filosofia….ci guardavamo negli occhi provando lo struggente bisogno di abbracciarci e baciarci e oggi?...oggi non è più cosa!!!!!!
Torno da scuola, mi chiudo in camera mia e piango…piango fino allo sfinimento…fino a quando gli occhi bruciano per le troppe lacrime che ho buttato sul cuscino del mio letto…piango fino ad aver mal di stomaco..fino a quando ho dolori d’appertutto….
Piango per giorni…e forse anche vivo …non lo so…non riesco a pensare a niente altro che non sia lui….e alla sua frase che gira e rigira dentro la mia testa….le orecchie non odono altro…la gente mi parla ma…..:-guarda non è cosa:- è la sola frase che sento…alla quale ritorno…la frase chiave che attiva la morsa allo stomaco, il dolore dentro al petto.
Non studio, sfoglio le pagine del libro di storia….di matematica, di italiano…sono le stesse identiche pagine: carta stampata, null’altro.
Non vedo niente.
Non sento niente…eppure sto male.
Guardo le foto del nostro amore…riguardo i sorrisi che ci hanno accompagnato in tutto questo tempo….e soprattutto affronto i ricordi…quelli che vorrei uccidere,e poi togliere dal cuore ed infine bruciare…quelli che riaffiorano nella memoria…bussano incessantemente alla porta del cuore….e che poi, bastardi, entrano dalla finestra, con spavalderia, risolutezza e io ….cedo.
Ma se è solo questione di metabolismo…perché non riesco a dimenticare tutta questa storia e a buttarla dietro alle spalle?
Perché non posso farlo in un’ora, in due ore…in un giorno?
Perché il metabolismo non c’entra proprio niente, caro dottore del mio papà,perchè non si impara a soffrire meno…perché ogni amore ha il suo tempo…quello per nascere, per fiorire e per tramontare….e ogni volta che capita…tutto è come rimescolato, tutto riparte da capo, e i tempi cambiano…come cambia il coinvolgimento, come cambia l’amore..come cambiano le persone.
Non è questione di metabolismo….quando ami..ami e basta e quando finisce…finisce e soffri….. col tempo, impari….che amare vuol dire rischiare…anche soffrire..ma non impari mai a metabolizzare…..amare vuol dire…o tutto o niente….
Me lo ha detto Eleonora, diciotto anni, che è stata lasciata dal suo fidanzato..perchè non era più cosa..
Ci siamo viste tutti i giorni, questa settimana, al parco.
Mi ha voluto parlare seduta a cavalcioni sulla panchina dove stava sempre con Emanuele…mi ha aperto il cuore….mi ha dato tutti i suoi ricordi…quelli che le bruciano di più, almeno. Ritorna in quel posto tutti i giorni perché quel posto le fa male…le fa male dentro…..non riesce ancora a trovare un posto dove poter dimenticare in pace….parlare le fa bene, dice che parlare di lui glielo fa amare ancora per un po’….non lo vuole dimenticare, non lo vuole lasciare andare questo “male del cuore”….lo vuole accarezzare ancora un po’.
Suo padre, ogni tanto, le chiede:- tutto bene?:-
Lei risponde :- tutto a posto pà:-
Vuole crescere…mi ha detto che vuole crescere perché così imparerà a :-metabolizzare le cose, come mi ha detto papà….:-
Io, invece, la invidio:perché di anni non ne ho più diciotto, perché a quell’età l’amore è il tutto o il niente, perché questi amori sono tutto quello che non saranno più quando cresci, perché dopo un amore ne nasce subito un altro che ti porta lontano, che ti mette un’altra primavera nel cuore…
:- tu hai imparato a metabolizzare? Voglio dire….hai più o meno l’età di papà….hai imparato a metabolizzare queste cose?:-
Ma che ti posso rispondere? Ho appena scoperto che ci si può innamorare ancora alla mia età, che quando l’amore non è corrisposto..si soffre, che basta un po’ di trucco per nascondere una notte di pianto…e che alla fine si può fingere che non sia accaduto nulla.
:- no, tesoro, non ho ancora imparato:-
:- siamo messe bene :- risponde lei con un pizzico di ironia.
Ci mettiamo a ridere.
So che quel sorriso si trasformerà in pianto tra qualche istante..lo so perché ci sono passata e perché me lo ricordo molto bene….ma sono pronta, pronta per avvolgerla in un abbraccio che non le servirà certo a dimenticare, ma almeno le farà compagnia per un po’.
E’ arrivata la primavera e con lei si esce di casa, in motorino, in bicicletta, si va a correre nel parco, si passeggia e ci si ferma al bar….per un gelato, per qualcosa di “fresco”…... il the è troppo caldo, soprattutto preso in una cucina!!
Esco con voi, per una passeggiata: Buona primavera.
(Eleonora ed Emanuele sono nomi inventati)
Un cappello pieno di ciliege, di Oriana Fallaci
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Avevo iniziato a leggere questo libro molti anni fa e non ero riuscita a
superare le prime dieci pagine. Adesso, forse complice un’età più avanzata
e un...
3 mesi fa
"non si impara a soffrire meno" ...già, bello Kara!
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