sabato 12 marzo 2011

Thè alle cinque - Ritratto di un'emozione

Ritratto di un’emozione
E come arriva la primavera…arriva la voglia di buttare l’inverno con tutto quello che lo ha rappresentato: vestiti, scarpe, borse e soprattutto pensieri ed esperienze che ormai devono prendere aria….
Così sistemando alcune cose in soffitta mi sono imbattuta in una tela fatta quasi trent’anni fa.
Non sapendo se tenerla o buttarla, mi sono seduta su un cartone impolverato pieno di vinili, me la sono appoggiata sul ventre e l’ho rimirata.
Una tela piena di colori, di emozioni, di amore…
La mente ha cavalcato, in un minuto, anni di vita, di esperienze e si è collocata a quel pomeriggio di primavera quando, con tanta delusione in cuore, avevo preso la mia bianca tela e quei quattro colori e me n’ero andata al parco a dipingere.
La cotta, il primo amore corrisposto, mi aveva appena scaricata e il dolore mi aveva fatto venir voglia di buttare un po’ di colore alla rinfusa su quel mondo bianco, su quell’infinito vuoto che sentivo dentro….non che fossi un’artista, ma alla fine ci avevo buttato una parte di me…quell’amore adolescenziale che è o tutto o niente, che ti fa passare interi pomeriggi a scrivere su un foglio bianco il suo nome…infinite ed infinite volte….che ti fa ascoltare canzoni piene di sentimento e sulle note delle quali non riesci a controllare l’irrefrenabile desiderio di metterti a piangere e pensare: ma perché non mi vuole? Che cosa c’è in me che non va?
Butto colori e mischio emozioni…piango e rido, penso e ripenso….
Guardo la tela….ha perso colore, intensità…..
Quella tela mi porta lontano….rivedo i suoi occhi, il suo sorriso, il suo cuore…soprattutto risento le sue parole: è finita qua.
Sono passati anni, sono passate esperienze, e quel viso, quello sguardo, quel sorriso non l’ho più trovato in nessun’altra persona.
Guardo la tela….ha perso colore, intensità…..
Il primo biglietto nascosto nel diario durante la ricreazione….lo avevo trovato solo riaprendolo nel pomeriggio per controllare i compiti….inutile dire che non avevo studiato proprio un bel niente…quel pomeriggio….quel biglietto: Ele sei bellissima. Edo
Guardo la tela….ha perso colore, intensità…..
La festa a casa di Stefano, mio compagno di classe, e lui, Edo, che mi invita a ballare….poi eravamo usciti e ci eravamo seduti in un prato….
Mi aveva dato un biglietto con scritto: ti amerò sempre……
Guardo la tela….ha perso colore, intensità…..
Ma dopo un po’…aveva cambiato idea…direzione…a diciassette anni è così che succede…
Guardo la tela….ha perso colore, intensità…..
Aveva fatto un’altra scelta…un’altra Elena adesso c’era nella sua testa e soprattutto sulla sua moto.
Ogni volta che dal passato torno al presente e osservo la tela…il colore perde di intensità…e il ritratto manca di qualche pezzo….
Si alternano ricordi e realtà, scelte e direzioni….non ho più quindici anni…
Ora il disegno è sbiadito….anzi….la tela sembra tornare bianca, linda, pulita come quel pomeriggio quando l’ho presa per dipingerci sopra quel dolore.
Manca il ritratto di quell’emozione…il tempo l’ha cancellata…oppure il dolore del ricordo ha rimosso tutti i colori.
Decido di buttarla….non rappresenta più niente ….non ha più valore…
Eppure per un attimo, per un dannatissimo momento….mi ha regalato il ritratto di un’emozione, per un attimo quell’amore mi ha ridato un po’ di energia, energia pura.
L’energia di quell’amore così intenso, giovane, forte…..quell’energia è tornata in me, l’ho presa direttamente dalla tela.
Ho buttato la tela, ma non quello che ha racchiuso per anni…
Ora il ricordo è tornato al suo posto, nel mio cuore, ma privo di dolore, senza risentimento, senza rimorso…..pieno solo di emozione e di amore, quell’amore che lo ha fatto nascere.
Avevo solo bisogno di ricordarmelo!!
L’ultimo sorso di the…l’ultimo sorso di te.

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