sabato 19 febbraio 2011

Thè alle cinque - amore

Qualcuno sa dirmi dove sia finito l’amore e il romanticismo?
La settimana, ormai trascorsa, si è aperta con un lunedì davvero particolare: ebbene sì, era San Valentino……
La ricorrenza è inesistente per tutti i single convinti, diventa un giorno infausto per tutti gli innamorati non corrisposti, una vera e propria tragedia per la maggior parte delle coppie che si sentono, in qualche modo, obbligati a qualcosa da qualcuno.
Ma esiste ancora qualcuno che trova carino fare un regalo, un pensiero, un biglietto a tema, non riducendo il tutto alla solita frase: è una festa commerciale.

Elisabetta chiama alle sei di lunedì, disperata -senti ho bisogno di un grosso favore: la ragazza mi ha chiamato stamattina dicendo che ha la febbre e che non riesce nemmeno a stare in piedi….e tu sai che giorno è oggi…avrei bisogno di una mano in negozio-
-non ti preoccupare, il tempo di organizzarmi ed arrivo- rispondo.
Elisabetta ha un negozio di fiori.
Tutti gli anni, in queste occasioni, mi racconta scene nel negozio che io fatico a credere come vere… beh, se non altro, oggi ne avrò l’opportunità.
Dopo una buona colazione in compagnia di Elisabetta, inizio a pulire fiori e piante, cambiare nastri e carte, proporre biglietti e fare bouquet.
Le prime quattro ore passano veloci, ma mi lasciano basita: uomini, mariti, fidanzati, compagni, amanti entrano spavaldi in negozio chiedendo mazzi, bouquet, piante per la “lei” di turno, non conoscendone nemmeno i gusti.
Alla domanda: ma, scusi, non glielo ha mai chiesto?
Ti guardano come se si fossero persi in un labirinto…e non fossero nemmeno tanto convinti di voler trovare la porta d’uscita. Rispondono, sintetizzando: ah…..ma perché? è importante??
-Le metto le rose rosse?-
-ma sì, ci metta quello che vuole, tanto…-
Più passo le ore in quel via vai di finzione comperata e più mi sento malinconica e triste.
Ma la frase che va per la maggiore è – faccia lei-
Qualcuno, alle varie domande, nemmeno ti risponde perché, al telefono, sta chiedendo un preventivo via mail alla segretaria che, a quanto pare, fatica a trovarlo….
A volte ti sorride ed annuisce…e tu lo ricambi con un punto interrogativo lampeggiante in viso: ti ha dato l’ok per un bouquet che non è nemmeno il suo!!!! Già non vede oltre il suo io….perchè nel frattempo si è spostato verso la porta di uscita: ha la macchina in doppia fila..e, di sicuro, starà pensando che hai due mani e che potresti anche muoverle molto più velocemente perché lui…lui ha parecchia fretta!!!
-senta…non ha qualcosa di meno caro? In fondo le voglio bene, ma ancora non la amo, sì, insomma, non devo mica chiederle di sposarmi…-
Il lui che sto servendo non merita nemmeno una risposta, ma un pensiero a riguardo ce l’ho comunque: anche l’amore ha un costo, vale una certa cifra a seconda del livello a cui appartiene?
-no, no, il biglietto no, glielo dico a voce che le voglio bene-
-ne sia almeno convinto…-sussurro china sul bouquet
-scusi, ha detto qualcosa?- risponde l’oratore e io mi domando come glielo dirà che l’ama,
-no…è che stavo pensando ad un’altra cosa…ecco fatto sono venti euro-

Arrivano le diciannove in un baleno. Elisabetta si accinge a chiudere il negozio quando…
entra un uomo sulla quarantina, brizzolato, abbronzato, fisico asciutto…insomma un uomo che, senza ombra di dubbio ed oggettivamente, è definito un bell’uomo.
Elisabetta mi guarda e mi dice: servilo tu, ne resterai sorpresa.
Tra la curiosità e la rassegnazione….
-buona sera….ha bisogno?
- sì, la ringrazio, potrebbe farmi un bouquet?
- ma certo…per la…
- per il mio amore…. Dunque vorrei delle gerbere arancioni…..le posso scegliere io?
- ma…sì – rispondo titubante – certo –
Il belloccio estrae una ad una le gerbere dal vaso, guardandole una per una, sorridendogli…
Curioso.
Le depone con una grazia infinita sul banco
Curioso.
-poi vorrei dei tulipani gialli…
- vanno bene questi?
- le spiace se li scelgo io?
- no, naturalmente, no-
L’uomo si avvicina al vaso dei tulipani e….questa volta tocca delicatamente i petali di ciascun, li sceglie e li mette sul banco.
Poi chiede la carta di riso, la raffia di un certo colore da abbinare alla carta, al colore dei fiori….
Osserva attentamente come compongo il bouquet, e china il capo ora da una parte, ora dall’altra quasi a volersi accertare che da qualsiasi angolazione lo si osservi, dia lo stesso risultato.
Finita la preparazione chiedo se vuole abbinare un biglietto.
Il tizio annuisce estraendo dall’interno della tasca del cappotto, una busta dello stesso colore delle gerbere.
Non posso non esprimermi: sua moglie….è proprio fortunata…oggi ho visto scene allucinanti di persone che mi hanno fatto scegliere fiori a caso, composizioni di facile finitura, cose veloci, insomma…lei, invece, è stato attento ad ogni particolare, ad ogni colore…
-sì, a lei piacciono così-
L’uomo si avvicina alla cassa e paga.
Lo guardo sempre più stupita mentre ripone il resto accuratamente nel portafoglio.
Saluta abbozzando un sorriso triste e malinconico, raggiunge la porta…poi torna verso il banco e mi guarda dritta negli occhi.
-non è mai facile capire chi è fuori da noi-
-mi scusi ma temo di non capire-
-arrivederci-
Esce dal negozio lasciandomi allibita e senza parole.
Elisabetta arriva in quel momento dalla cella frigorifera: allora….com’è?
-ha scelto accuratamente i fiori, la carta, lo spago, tra tutti quelli che ho visto oggi, mi è sembrato il più normale….-
-Già –risponde lei – ma la serata non è ancora finita –
Non chiedo, non faccio altre domande…sono esausta.
Faccio ritorno al parcheggio: una gerbera gialla mi aspetta perfettamente confezionata sul parabrezza, legata con uno spago al tergicristallo, con un biglietto – non è facile ma nemmeno impossibile-
Già dopo una giornata spesa a pensare che tutto è scontato, dovuto, obbligato…..una dose di romanticismo, quello che non è ancora tramontato….
A proposito……io adoro le gerbere gialle: sono i miei fiori preferiti!

4 commenti:

  1. lo leggo e lo rileggo....troppo bello!!!
    sarà che le gerbere gialle piacciono molto anche a me....dopo i girasoli!!
    sarà che l' autrice è una "GRANDE"....si, mi sa che è proprio x questo!!

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  2. Ma che tristezza comperare fiori e nemmeno sceglierli! E' come acquistare un biglietto già scritto e mettere solo la data e la firma: lo stesso livello di personalizzazione che richiede un assegno bancario...
    Bello bello bello!

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