lunedì 21 febbraio 2011

Brillantina - Cap 6

Ed ora vi presento una nuova penna: DINA. Dina è giovanissima, ma nonostante questo il suo scritto ha già un piglio molto personale. Ve lo lascio godere qui di seguito: da parte mia un grande 'Benvenuta' nel nostro gruppo!
Bart
 
Capitolo 6

“Dannazione, stavolta l'ho fatta davvero grossa...” pensò Nicolò in un primo momento durante l'ora di storia, una delle più pesanti(soprattutto se si parla di rivoluzione Russa)”Ma non sono riuscito a contenermi, ok? Quel.. quel tipo mi ha fatto davvero infuriare!! Chissà poi perchè ce l'ha tanto con me, voglio dire...non è la prima volta che un professore mi fa saltare i nervi; ma lui mi tratta sempre come se fossi una nullità!! Inoltre lo sanno tutti che sono bravo a giocare a calcio, che razza di presuntuoso!”.
La mente di Nicolò ormai era persa  nei pensieri come se stesse parlando ad un'altra persona, ignaro della spiegazione di storia e tantomeno di cosa stesse succedendo tra sua madre e il prof. De Crescenzo in quegli istanti.
“Per non parlare di mia madre poi! L'unica volta che prendo una nota della quale sono, quasi, dispiaciuto; lei cosa fa? Torna dal colloquio con il professore con un'espressione inebetita sul volto senza degnarsi di dare la benchè minima spiegazione!!” pensò con un misto di frustrazione e indignazione ”Vorrei tanto sapere cosa le ha detto quel cafone di un professore!! Che si permette pure di dirmi che non mi convoca perchè sono veneziano, mentre è evidente che sotto sotto c'è qualcosa! E poi mi sono stufato di fare il bambino ubbidiente ogni volta che qualcuno mi provoca, di continuare a testa bassa come faccio solo con mia madre!!”.
I suoi pensieri furono poco dopo interrotti da una frase della professoressa, una sola, fatidica, frase che spaventa chiunque quando la sente; così terribile che persino la sola pronuncia suona agghiacciante:-Interrogazione a sorpresa!!-
Quelli sono i momenti in cui tutto il trafficare degli alunni si ferma in un unico, collettivo, senso di angoscia.
Tutte le persone che stavano giocando con gli areoplanini, che si sbianchettavano le unghie, che contavano gli uccellini fuori dalla finestra...tutto si fermò.
I movimenti diventarono un solo sfogliare verso le pagine del capitolo precedente per leggerle o rileggerle, oppure nel fingere di allacciarsi le scarpe o frugare nella cartella alla ricerca della biro immaginaria nella speranza di non sentirsi chiamato alla lavagna.
-Vediamo un po' chi posso interrogare...- quell'attesa così agghiacciante, peggio di quando devi aspettare ad “Amici” quale delle due squadre è in vantaggio.
Perchè ci sono vari modi per scegliere chi interrogare: aprire a caso le pagine di un libro e il numero che viene fuori è interrogato, oppure portarsi un dado a 30 facce, o sfogliarsi svariate volte il registro di classe, o guardare tutte quelle facce impaurite e scegliere quale condannare.
-Nicolò!-
“Ma questa è crudeltà, allora!!”
Si alzò piano, quel ragazzo quindicenne ,alla ricerca del suono della campanella, che spesso, è l'unica realtà a cui aggrapparsi.
A grandi passi però, raggiunse la cattedra in attesa della domanda decisiva.
-Il professore De Crescenzo ti voleva vedere- concluse la professoressa.
-Che...che cosa, scusi?-
-Ho detto che il professore di educazione fisica ti stava cercando prima, quindi vai pure in palestra a parlargli, sei esonerato dall'interrogazione...per questa volta-
Ancora sotto shock per la notizia, Nicolò aprì la porta e si diresse come una mummia verso la palestra.
Vi trovò però un bidello.
-Scusi, sa dove posso trovare il professore De Crescenzo?-
-Mi dispiace, è uscito-

(segue)




2 commenti:

  1. Benvenuta Dina...e...complimenti!!
    Brava brava

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  2. Grande il momento dell'interrogazione! Un dado a 30 facce poi......non l'avevo nemmeno immginato!

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