giovedì 13 gennaio 2011

La verdad nace en la sombra de la mentira - Cap 5

(parte 5)

Al primo sparo il lunotto della berlina si disintegro' in mille piccoli pezzi, e Marcos porto' d'istinto la mano alla sua fondina, abbassandosi come poteva tra i sedili dell'auto. La modella rimase impietrita per alcuni istanti, ritta in piedi, mentre una infinita' di colpi venivano sparati da e verso l'auto. In quell'inferno senti' Marcos che le urlava:
- Buttati a terra, per l'amor di Dio! Scappa se puoi!..
Ma le sue orecchie rimbombavano delle esplosioni, e tutto comincio' sembrarle un film, una pellicola che scorreva troppo velocemente intorno a lei. Spari, rumori di vetri che si infrangevano, urla di ignari passanti che scappavano per mettersi in salvo, rombi di motori che si accendevano, stridio di pneumatici... Fino a quando un violento colpo alla sua testa non le fece perdere l'equilibrio, e cadendo la vista le si annebbio'. Poi tutto divento' nero e calmo.

Quando Catalina riapri' gli occhi, vide solo il colore verde acqua sopra ed intorno a lei. Era in una piccola saletta, sdraiata su un lettino. Un forte dolore al capo le rendeva faticoso ogni più piccolo movimento, anche ruotare gli occhi. Cerco' di capire cosa fosse successo: con le mani si tasto' il fianco: aveva ancora indosso i jeans neri di prima, mentre il giubbotto non era più al suo posto; dal braccio sinistro senti' provenire un'altra fitta: cerco' a tastoni con l'altra mano cosa la provocasse, e proprio mentre toccava la cannula di una endovena, una voce calma e rassicurante la raggiunse.
- Ah, si è svegliata, finalmente. Come si sente?
- Male. Dove sono?
- In una saletta del pronto soccorso dell'ospedale centrale. Io sono il Dottor Monteiro.
Catalina si giro' appena verso la voce, e vide un uomo dai tratti ispanici, non molto alto e con un paio di occhiali da vista con le lenti a goccia. I capelli lisci e neri erano pettinati all'indietro, e lo sguardo dell'uomo era calmo come le sue parole. Lui continuo':
- L'hanno portata qui quelli della polizia. Era priva di conoscenza, e con un mucchio di sangue dappertutto, in testa e sul giubbotto.
Il dottore regolo' il flusso del farmaco che le stava somministrando in endovena, poi si giro' verso la ragazza e continuo':
- Fortunatamente il proiettile che l'ha colpita al capo l'ha solo presa di striscio: le fara' male, ma non è in pericolo di vita.
- E Marcos? - chiese titubante la modella - Voglio dire: che ne è dell'uomo che era con me?
- Qui non è arrivato nessun uomo, signorina.
Catalina ebbe una fitta al cuore, alla quale rispose immediatamente una seconda fitta alla ferita alla testa. Mentre strizzava gli occhi per il dolore improvviso, il dottore le sorrise, e le disse:
- Non so nulla di questo Marcos, ma il fatto che non l'abbiano portato qui puo' essere anche una notizia bella, non solamente una notizia brutta. Comunque adesso la devo far parlare con il poliziotto che dirige le indagini: se la sente? Forse lui potra' darle qualche informazione in più...
Catalina annui', asciugandosi con il dorso della mano destra una lacrima; poi chiuse gli occhi, mentre lasciava che il suo dolore prendesse in lei il sopravvento...

- Allora, signorina Escobar! - la voce spiccia le rimbombo' nel dolore al capo - Eva Escobar, come la modella, giusto?
Catalina non riusciva a vedere bene in viso il poliziotto che le stava parlando, perche' le stava seduto a fianco. Provo' una viscerale antipatia per quell'uomo arrogante.
- Sono proprio io... - rispose con un filo di voce.
- Ah, abbiamo qui proprio la vera Eva! Certo che senza trucco non fa tutto quell'effetto, sa?!
L'uomo si sporse sopra di lei, e la guardo' meglio; o, per meglio dire, valuto' con gli occhi la consistenza delle sue curve superiori.
Era sui 45, i capelli neri un po' unti e diradati da una calvizie incipiente. L'uomo era sovrappeso, ed il vestito panna gualcito portava numerose testimonianze delle precedenti pause pranzo del poliziotto.
Senza staccarle mai gli occhi da dosso, continuo':
- E quindi, signorina Escobar? Che è successo?
Catalina distolse con una smorfia di dolore gli occhi dall'uomo, e rispose con un sussurro:
- Non lo so: il mio amico mi stava accompagnando a casa, e tutto d'un tratto..
- Grand'uomo il suo amico. Noi l'abbiamo trovata svenuta, sul marciapiede, ferita ed in una pozza di sangue...Chi sarebbe il suo amico?
La donna guardo' con un lieve sospetto il poliziotto, poi decise di non rovinare il loro lavoro sotto copertura, e disse:
- Si chiama Marcos, non so altro. Ma lui era li' con me: non avete trovato nessun altro li' vicino a me? Oddio, ma cosa è successo?!? Dove è Marcos?
Il poliziotto la guardo' per la prima volta negli occhi, poi si sedette e spiego':
- Signorina Escobar, lei è rimasta coinvolta in uno scontro a fuoco per un regolamento di conti tra due fazioni contrapposte di trafficanti di droga. Abbiamo trovato un numero impressionante di colpi esplosi, ed il fatto che lei sia stata ferita al capo di striscio e sia svenuta probabilmente le ha salvato la vita. Abbiamo anche trovato una berlina scura, completamente crivellata di colpi, e lorda di sangue..
- L'auto di Marcos! - piagnucolo' Catalina.
Il poliziotto la guardo' per un secondo, poi annoto' qualcosa e continuo':
- Se era l'auto del suo amico, il bersaglio dei killers era di certo il suo Marcos! E nelle condizioni in cui si trovava l'auto, deve essere un miracolo se è riuscito a salvarsi..
- Ma pero' voi non l'avete trovato... voglio dire... non è morto...
- Esatto, signorina modella! Vedo pero' che con lei il buon Dio con il cervello non è stato altrettanto generoso che con le tette! Il fatto che non l'abbiamo trovato non significa che il suo Marcos sia vivo! Potrebbero pure esserselo portato via...
Catalina inizio' a piangere:
- Marcos, no!..
Il poliziotto continuo' con lo stesso tono di disprezzo:
- Magari adesso il suo amico è in un cassero di cemento...
- No!
- Magari lo stanno sciogliendo nell'acido, per farne perdere le traccie! Magari..
- Basta cosi! - risuono' una nuova voce nella stanza, con un chiaro accento gringo - La donna ha bisogno di riposare!
- Ah, dottore! Vabbe'. - rispose un po' deluso il poliziotto. Poi rivolto verso la donna aggiunse:
- Bene, allora continueremo dopo. Solo un'ultima domanda: sa come si chiama questo Marcos di cognome?
- Marcos Castillo - sussurro' la donna.
- Castillo? - esclamo' sorpreso il poliziotto - 'Quel' Marcos Castillo? Signorina, forse deve scegliere un po' meglio i suoi accompagnatori in futuro: quello è un noto e ricercatissimo boss dei Narcos! Non mi meraviglio se..
- Agente, le ho detto basta! - lo interruppe nuovamente il medico con lo strano accento - Ora vada e la lasci riposare...

Mentre il poliziotto usciva strascicando i piedi, Catalina chiuse gli occhi. La testa le pulsava, e la possibilita' che Marcos fosse stato ucciso le straziava il cuore. Penso' alla sua missione, al fatto che quella grossa consegna di droga avrebbe costituito una solida prova per Marcos contro de la Roca (anche se per la verita' ancora non capiva bene perche'), penso' alla voglia di vendetta che animava Marcos, a quel figlio che lui aveva perso, ed anche alla sua voglia di distruggere de la Roca e tutti quelli come lui....
E d'un tratto un paio di mani calde e gentili presero la sua, mentre la voce da gringo del nuovo dottore le parlo':
- Catalina! Come si sente?
La donna sbarro' gli occhi:
- Ma come fa a sapere....
- Ssshh... Non si agiti..
L'uomo era un afroamericano di corporatura alta, i capelli ricci tagliati abbastanza corti ed un po' brizzolati, le mani forti e curate.
- Sono Matt Denver, e non sono un medico. Lavoro per l'Interpol.
- Come avete fatto a trovarmi?
- Catalina, dimentica forse gli aggeggi che porta nascosti e legati alle caviglie?
Catalina si rilasso' e per la prima volta in quell'ora abbozzo' un sorriso. Denver continuo':
- Sono a conoscenza, come avra' capito, del ruolo suo e di quello dell'altro agente, che per semplicita' continueremo a chiamare Marcos..
Catalina ascoltava l'uomo, che parlava con voce tranquilla e pacata. E le sorrideva. Chiuse gli occhi, mentre lui continuava:
- Il gruppo di fuoco che vi ha attaccati non era di una componente rivale, ma è stato mandato dallo stesso de la Roca, che probabilmente ha intuito qualcosa.
- E Marcos, allora....
- Non abbiamo più notizie di lui. Lo stiamo cercando, ma finora niente..
- Oh povero Marcos! Vuol dire che è stato...
- Non necessariamente, Catalina. Marcos è un uomo imprevedibile, molto in gamba. Per quello è stato incaricato di sventare la consegna di ovuli al clan italiano.
Catalina si acciglio', ma subito una fitta di dolore la colse dalla ferita. L'americano continuo':
- Sapevamo che il cartello di de la Roca era stato ingaggiato da un'altra organizzazione, siciliana, per colpire i calabresi. Roba legata al controllo della piazza italiana. Il corriere avrebbe dovuto inghiottire con gli ovuli tradizionali anche alcuni altri contenenti esplosivo al plastico, con innesco radiocomandato, in modo che - quando sarebbe arrivato a destinazione - lo avrebbero fatto esplodere uccidendo con lui anche il boss italiano...
Catalina impallidi': - Oh, mio Dio!...
- Esatto: una bomba umana! Che ferocia, eh?..
- Solo che... quel corriere dovevo essere io! - biascico' la donna...
Matt Denver rimase a bocca aperta: questo cambiava tutto!
- Un momento! Mi sta dicendo che Marcos...
Catalina ora piangeva di rabbia:
- Marcos mi aveva detto che dovevo fare la consegna io! Una cosa tranquilla, mi disse! Ero una valida 'mula', molto affidabile per l'organizzazione perche' anche se de la Roca non mi conosceva avevo gia' lavorato bene per altri boss, ed ero quotata! Non mi ha mai parlato di esplosivo! Anzi, quello stronzo mi aveva addirittura detto che con questa missione avremmo distrutto l'organizzazione di Hernan, e che dopo avrei persino potuto ritirarmi e rifarmi una vita in Europa!
- Ma allora.. Marcos sta facendo il doppio gioco..
- Direi anche qualcosa di più, Matt... Non capisco: mi aveva detto che doveva distruggere de la Roca! Che lo faceva per quel suo unico figlio, che Hernan gli aveva ucciso!
L'uomo guardo' Catalina per un lungo istante, poi disse scuotendo la testa:
- Ah, ti ha detto che lo sta facendo per vendicare suo figlio? Allora siamo in un bel guaio: Marcos non ha mai avuto figli!

(segue)

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