Rimasero per lungo tempo mano nella mano ad ammirare il tramonto che stava calando sul Golfo.
Quella nuova sensazione di libertà mista alla tenerezza di quel bacio dato in uno dei posti più belli che avesse mai visto, la trasportarono in un'altra dimensione, si sentiva come se stesse navigando dentro una nuvola sospinta dal vento verso terre sconosciute.
Percepiva di essere al sicuro con quel ragazzo.
Il calore della sua mano e la vicinanza del suo corpo la inebriavano, la facevano sognare,
immaginare…si….immaginare la sua mano dalle lunghe dita affusolate passare sulla sua pelle nuda,
soffermarsi sui suoi fianchi, per poi salire, piano piano, lungo il suo ventre fino ad arrivare al suo seno..
…al solo pensiero un brivido le percorse la schiena e quella forte eccitazione provocò un lieve rossore sul suo viso.
Angelo la fece tornare alla realtà
- Alice dobbiamo andare, abbiamo un paio di chilometri da percorrere per arrivare al Bed and Breakfast di mia zia, forse e’ meglio se ci incamminiamo.
- Si hai ragione si sta facendo tardi.
Per arrivare al B&B della zia Elvira percorsero un’infinità di vicoletti, vi si poteva respirare l’aria della Napoli descritta in tanti racconti, dai classici panni stesi ad asciugare su di un filo teso da un palazzo all’altro ai bambini per strada che schiamazzano allegramente giocando a pallone.
Facendo attenzione si potevano scorgere i balconcini ingentiliti da vasi e fiori come a dimostrazione di una dignità che voleva emergere dalle ristrettezze economiche.
Era quasi ora di cena e dalle finestre delle abitazioni usciva prepotente il profumo dei sapori tradizionali, si poteva intuire il forte aroma del pesce sprigionato sicuramente da un’impepata di cozze o da un piatto fumante di spaghetti allo scoglio.
L’immaginazione fece pensare ad Alice che per concludere la cena qualcuno sicuramente avrebbe assaporato quel fantastico e soffice dolce cosparso di rum chiamato babà, che lei adorava.
Angelo che la vide così assorta nei suoi pensieri non pote’ fare a meno di chiederle se andava tutto bene ma lei non ebbe bisogno di rispondere, quel sorriso stampato sul viso non lasciava dubbi su come poteva essere il suo stato d’animo in quel momento.
Finalmente arrivarono a destinazione, Alice lesse sull’insegna un nome buffo, Latt’ e Liett’,
e scoppiò a ridere :
- Ma cosa significa?
-E’ molto più semplice di quanto tu non creda, la traduzione di Bed and Breakfast in italiano e’ esattamente letto e colazione mentre in napoletano e’ latte e letto. Semplice vero?
- Buffo ma carino, quindi il Latt’ e Liett’ e’ di tua zia?
- Si vieni ,entriamo.
- Zia ci sei?
- Un momento Angelo sono al telefono!
Angelo fece strada ad Alice e la portò sulla terrazza dove ogni mattina veniva servita agli ospiti la prima colazione.
Alice rimase senza fiato, “ il Latt’ e Liett’ e’ come una finestra sul golfo di Napoli “ pensò.
La luce ancora rossastra del tramonto tingeva di rosso il mare mentre maestoso sullo sfondo
si ergeva il Vesuvio dominando la scena.
Alice rimase estasiata alla vista di quella porzione di paesaggio che stava abbracciando con lo sguardo.
Dopo pochi minuti Zia Elvira li raggiunse in terrazza.
- Ciao Angelo, tutto bene? Chi e’ la tua amica ?
- Ciao Zia, tutto ok! Lei e’ Alice, ci siamo conosciuti in treno, viene da Milano, dato che non sapeva dove fermarsi a dormire, ho pensato che magari tu potevi ospitarla.
- Ciao Alice
- Buonasera Signora Elvira, piacere di conoscerla.
- Piacere mio, mi spiace cara ma ho tutte le camere occupate, l’unica che ho tenuto libera e’ per la ragazza che deve venire ad aiutarmi nelle faccende domestiche, aiutarmi a fare la spesa e darmi una mano in cucina. Proprio qualche minuto fa ero al telefono con lei e ti dirò che se avessi un’alternativa la chiamerei immediatamente per lasciarla a casa, non mi piace per niente quella guagliona, troppo arrogante e presuntuosa, ma purtroppo così a stagione inoltrata non riuscirei a trovare nessun altro.
- Non si preoccupi Signora Elvira mi cercherò un alberghetto nei dintorni.
Angelo ripensando alle parole di zia Elvira ebbe un’idea.
Prese Alice in disparte e le sussurrò qualcosa all’orecchio.
- Si per me andrebbe bene, sarebbe fantastico.
- Zia scusa, potrei darti un suggerimento?
- Si dimmi
- E se tu prendessi Alice per darti una mano in albergo? Lei ne sarebbe felice e tu ti toglieresti dai piedi la guagliona di cui parlavi prima.
- Ma non so, Alice come te la cavi in cucina?
- Bene mi piace moltissimo far da mangiare e anche se conosco poco i vostri piatti imparo velocemente, mi piace anche molto andare a fare la spesa e sarei felice di occuparmi di tutto ciò che lei vorrà.
Dopo una lunga pausa di riflessione, Elvira disse - Ok va bene, affare fatto.
Hai vitto e alloggio assicurato
per la retribuzione dipenderà da come te la caverai.
Ah! Un’ultima cosa,
non chiamarmi signora Elvira
per te sono solo Elvira”.
Alice non poteva volere nulla di più dalla vita,
era arrivata da poche ore a Napoli ,
aveva trovato un ragazzo adorabile che le piaceva moltissimo,
un tetto sotto il quale ripararsi e…
…..un lavoro!!!
Eh eh eh eh... Come è evoluto diversamente, come è più sanguigno...
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