Riparte ancora una volta il nostro 'Gioco a Quattro Penne'. Stavolta però con una sorpresa: abbiamo ospitato una quinta penna, che parteciperà come 'special guest'. Forse può essere l'inizio di una collaborazione con noi: ce l'auguriamo. E adesso... via!
Incipit
Il pomeriggio di settembre inoltrato sembrava abitare da sempre nel parco secolare.
Dodi era seduto sulla panchina più defilata, sotto il platano secolare, e stava osservando la luce del sole filtrare attraverso il verde scuro della volta costituita da antichi rami e innumerevoli foglie caduche.
Il pomeriggio era ancora tiepido, e lui aveva optato per indossare un paio di jeans, una polo azzurra dello stesso colore di cui avrebbe desiderato avere i suoi occhi castani, ed un leggero pullover rosso, posato sulle spalle ed annodato lasco al collo; ai piedi un paio di Airmax, rigorosamente nere, messe forse un paio di volte in tutto prima di allora. Era un abbigliamento insolito per lui, abituato a indossare camicia azzurra e cravatta regimental, giacca scura e scarpe inglesi, pantalone con la piega e polsini inamidati.
D'altronde anche il momento era insolito per Dodi: nella sua vita aveva studiato senza mai pensare ad altro; poi aveva lavorato senza mai pensare ad altro; aveva fatto carriera nella società in cui era occupato senza mai pensare ad altro; era diventato una persona importante nella sua società, in cui era restato per oltre 30 anni, donando loro la sua totale esistenza senza mai pensare ad altro.
Poi era arrivato il giorno.
Quel giorno.
Quella lettera.
“Egregio Direttore, bla bla bla...dopo tutti questi 30 anni di onorata collaborazione, comprendiamo che lei abbia bisogno di nuovi stimoli e nuove sfide bla bla bla...non saremo noi certo a rifiutarle tali opportunità: infatti per favorirla le riconosceremo un bonus bla bla bla...
… tanti auguri per i nuovi obiettivi che saprà – ne siamo certi – raggiungere bla bla bla....”
Insomma, a soli 53 anni era fuori. Grazie e arrivederci.
Era arrivato il momento di pensare ad altro.
Per Dodi il problema non era certo di tipo economico: non aveva una famiglia da mantenere, e tra l'importo della sostanziosa liquidazione, il gratificante (?) bonus e quant'altro aveva finora risparmiato, era nelle condizioni di vivere senza lavorare fino alla fine dei suoi giorni anche se questi si fossero conclusi dopo 200 anni.
Il problema era un altro: sarebbe stato capace di non lavorare e vivere lo stesso?
Ma soprattutto: per chi o per che cosa avrebbe vissuto?
E così si era dedicato ad osservare gli altri esseri umani suoi coetanei.
Avevano tutti una caratteristica: si lamentavano delle proprie compagne, e dei propri figli. E sembravano così felici di poterlo fare.
Dodi non aveva figli.
Dodi non aveva neanche una compagna.
Dodi non aveva niente da fare, niente per il quale vivere.
Così aveva preso una decisione: doveva conoscere una donna.
Si era iscritto a uno di quei siti particolari, su internet, per cercare nuove amicizie.
Ne era a conoscenza, perchè quando era un manager aveva 'beccato' una infinità di volte diversi suoi collaboratori, uomini o donne, a chattare nelle ore di lavoro su quei siti, ed inflessibilmente aveva dato ordine al Servizio IT di oscurare tali link agli utenti della rete della sua azienda.
Ora rimpiangeva di averlo fatto: loro, almeno, avevano avuto qualcuno con cui chattare (e chissà cos'altro...) mentre lui….
Così se ne era servito anche lui: si era iscritto con il nick UomoLieto, aveva dichiarato (barando) un'età compresa tra i 40 ed i 50 anni, ed aveva contattato in quel modo qualche persona.
Le prime però sembravano più lavoratrici a domicilio altrui, donne che già dopo qualche riga di chat comunicavano le proprie tariffe; e lui inorridito le aveva rapidamente lasciate perdere.
Ma l'ultimo contatto...
Si faceva chiamare AlbaAutunnale, e aveva dichiarato un'età tra i 35 ed i 45 anni. Avevano chattato per diversi giorni, prima con diffidenza, poi sempre più appassionatamente. E Dodi era via via sempre più combattuto: pensava fosse ormai arrivato il momento di conoscerla, ma contemporaneamente non voleva che – conoscendola – si rompesse quell'equilibrio idealizzato che si era generato tra loro. Non le aveva mai nemmeno chiesto quale fosse il suo vero nome.
Il sogno per Dodi era splendido, ma la realtà poteva non essere altrettanto attraente, magari portando con sé una cocente disillusione.
Alla fine si era deciso, aveva accettato di rischiare, e le aveva dato un appuntamento.
Alle 16.00 al parco, alla panchina sotto il platano secolare.
Il primo appuntamento galante ad una donna in tutta la sua vita.
Però erano le 16.10 e di AlbaAutunnale nessuna traccia.
Dodi era profondamente inquieto.
Incipit
Il pomeriggio di settembre inoltrato sembrava abitare da sempre nel parco secolare.
Dodi era seduto sulla panchina più defilata, sotto il platano secolare, e stava osservando la luce del sole filtrare attraverso il verde scuro della volta costituita da antichi rami e innumerevoli foglie caduche.
Il pomeriggio era ancora tiepido, e lui aveva optato per indossare un paio di jeans, una polo azzurra dello stesso colore di cui avrebbe desiderato avere i suoi occhi castani, ed un leggero pullover rosso, posato sulle spalle ed annodato lasco al collo; ai piedi un paio di Airmax, rigorosamente nere, messe forse un paio di volte in tutto prima di allora. Era un abbigliamento insolito per lui, abituato a indossare camicia azzurra e cravatta regimental, giacca scura e scarpe inglesi, pantalone con la piega e polsini inamidati.
D'altronde anche il momento era insolito per Dodi: nella sua vita aveva studiato senza mai pensare ad altro; poi aveva lavorato senza mai pensare ad altro; aveva fatto carriera nella società in cui era occupato senza mai pensare ad altro; era diventato una persona importante nella sua società, in cui era restato per oltre 30 anni, donando loro la sua totale esistenza senza mai pensare ad altro.
Poi era arrivato il giorno.
Quel giorno.
Quella lettera.
“Egregio Direttore, bla bla bla...dopo tutti questi 30 anni di onorata collaborazione, comprendiamo che lei abbia bisogno di nuovi stimoli e nuove sfide bla bla bla...non saremo noi certo a rifiutarle tali opportunità: infatti per favorirla le riconosceremo un bonus bla bla bla...
… tanti auguri per i nuovi obiettivi che saprà – ne siamo certi – raggiungere bla bla bla....”
Insomma, a soli 53 anni era fuori. Grazie e arrivederci.
Era arrivato il momento di pensare ad altro.
Per Dodi il problema non era certo di tipo economico: non aveva una famiglia da mantenere, e tra l'importo della sostanziosa liquidazione, il gratificante (?) bonus e quant'altro aveva finora risparmiato, era nelle condizioni di vivere senza lavorare fino alla fine dei suoi giorni anche se questi si fossero conclusi dopo 200 anni.
Il problema era un altro: sarebbe stato capace di non lavorare e vivere lo stesso?
Ma soprattutto: per chi o per che cosa avrebbe vissuto?
E così si era dedicato ad osservare gli altri esseri umani suoi coetanei.
Avevano tutti una caratteristica: si lamentavano delle proprie compagne, e dei propri figli. E sembravano così felici di poterlo fare.
Dodi non aveva figli.
Dodi non aveva neanche una compagna.
Dodi non aveva niente da fare, niente per il quale vivere.
Così aveva preso una decisione: doveva conoscere una donna.
Si era iscritto a uno di quei siti particolari, su internet, per cercare nuove amicizie.
Ne era a conoscenza, perchè quando era un manager aveva 'beccato' una infinità di volte diversi suoi collaboratori, uomini o donne, a chattare nelle ore di lavoro su quei siti, ed inflessibilmente aveva dato ordine al Servizio IT di oscurare tali link agli utenti della rete della sua azienda.
Ora rimpiangeva di averlo fatto: loro, almeno, avevano avuto qualcuno con cui chattare (e chissà cos'altro...) mentre lui….
Così se ne era servito anche lui: si era iscritto con il nick UomoLieto, aveva dichiarato (barando) un'età compresa tra i 40 ed i 50 anni, ed aveva contattato in quel modo qualche persona.
Le prime però sembravano più lavoratrici a domicilio altrui, donne che già dopo qualche riga di chat comunicavano le proprie tariffe; e lui inorridito le aveva rapidamente lasciate perdere.
Ma l'ultimo contatto...
Si faceva chiamare AlbaAutunnale, e aveva dichiarato un'età tra i 35 ed i 45 anni. Avevano chattato per diversi giorni, prima con diffidenza, poi sempre più appassionatamente. E Dodi era via via sempre più combattuto: pensava fosse ormai arrivato il momento di conoscerla, ma contemporaneamente non voleva che – conoscendola – si rompesse quell'equilibrio idealizzato che si era generato tra loro. Non le aveva mai nemmeno chiesto quale fosse il suo vero nome.
Il sogno per Dodi era splendido, ma la realtà poteva non essere altrettanto attraente, magari portando con sé una cocente disillusione.
Alla fine si era deciso, aveva accettato di rischiare, e le aveva dato un appuntamento.
Alle 16.00 al parco, alla panchina sotto il platano secolare.
Il primo appuntamento galante ad una donna in tutta la sua vita.
Però erano le 16.10 e di AlbaAutunnale nessuna traccia.
Dodi era profondamente inquieto.
(segue)
Nessun commento:
Posta un commento