Appena entrati nel “Free-Smoke”, Angelique e Martin si sedettero al tavolo posto subito dietro la porta di ingresso, quello un po’ più grande degli altri e l’unico, per la verità, con divanetti al posto delle sedie.
Appoggiata sul tavolo la guida turistica e sistematisi, Martin fece cenno al barista che i due erano pronti per ordinare e immediatamente un cameriere arrivò verso di loro porgendo, alla ragazza, la lista.
Martin ne fu in un primo momento quasi infastidito, ma rivolto uno sguardo alla sorella, non poté non ammettere che lui, nei panni del cameriere, avrebbe fatto la stessa identica cosa.
Così Angelique ringraziò il cameriere con un cenno del capo e un sorriso radioso e aprì la lista in modo che Martin potesse averne una buona visuale.
“ Un’acqua tonica con limone senza ghiaccio, e una senza limone ma con ghiaccio per favore” chiese gentilmente Martin.
Il cameriere annotò quanto ordinato nella testa, osservando che la ragazza pareva non aver nemmeno letto la lista, semplicemente l’aveva sorretta e il ragazzo aveva ordinato per entrambi…..e per poterlo fare…una cosa era certa: quei due si conoscevano molto bene.
Raggiunto il bancone del bar, Herbert si avvicinò al cameriere chiedendogli semplicemente “Che ne pensi di quei due?”
“Lui ha ordinato anche per lei……..se non stanno insieme …comunque si conoscono e, aggiungerei, molto”
Fu proprio quel “molto” che fece dire ad Herbert, in tono rassegnato “ stanno insieme”
Il barista annuì con un cenno del capo, aprendo le due lattine e mettendo, in entrambi i bicchieri, il ghiaccio e il limone.
Quando le acque toniche arrivarono sul tavolo, i due si guardarono negli occhi e sorrisero…….
“Ma perché continui ad ordinare in quel modo quando poi sai che ce le portano sempre come non le hai chieste?” chiese Angelique a Martin.
“ Per dimostrarti e per confermarmi che la gente non ascolta quello che dici… mai….”
“ Cheers” e facendo tintinnare i bicchieri e due bevvero avidamente incuranti del fatto che erano e continuavano ad essere osservati, loro malgrado, per motivi diversi, da svariate persone dentro e fuori a quel locale.
“Cavolo” pensò Herbert “è un vero peccato che io debba festeggiare da solo…..”
Avrebbe anche potuto fare uno strappo alla regola, avvicinarsi al loro tavolo, spiegare la situazione e……e poi avrebbe continuato a fare la solita figura dello sfigato senza amici che si ritrova in un bar a bere da solo per la sua promozione…..e stasera non gli era andata bene nemmeno con quella là, la poliziotta….ammesso che poi lo fosse davvero….quella là che continuava peraltro a scrivere, osservare e chissà cos’altro….certo che di gente strana ultimamente ne stava incontrando davvero parecchia eh!!!
E mentre questi pensieri affollavano la sua mente, Angelique si avvicinò al bancone del bar per chiedere se fosse possibile avere anche un paio di toast lisci.
“ Ma certo, te li preparo subito e te li porto”
“Se non LE spiace aspetto e li porto io al tavolo” rispose un po’ seccata…non le piaceva quando qualcuno le dava del “tu” senza nemmeno essersi presentato….
“Come desidera”
Angelique rivolse uno sguardo ad Herbert e un sorriso accattivante….
“Di solito non bevo da solo….” le disse Herbert quasi a dover spiegare il perché fosse lì e fosse da solo…
“Ah, beh…..mi spiace……” rispose Angelique per pura cortesia, continuando a chiedersi perché per forza di cose devono provarci tutti
“Beh….oggi….ho avuto un promozione” continuò Herbert non domandandosi se lei fosse o meno disposta ad ascoltarlo….
“ Ma ……ma è ……..fantastico!!” rispose Angelique sforzandosi di sembrarne entusiasta
“Già….fantastico….ma…beh…ecco…nessuno vuole festeggiare con me…e quindi…eccomi qui….….” fece Herbert alzando il bicchiere ormai quasi vuoto e iniziandosi a sentire un perfetto imbecille che elemosinava solo un po’ di attenzione ….
“Beh …. Se vuole ….possiamo festeggiare con lei ….penso che sia triste non poter condividere qualcosa con qualcuno…mi aspetta qui?vado a chiedere…se…. può ……raggiungerci al tavolo…..”
Mentre Angelique faceva ritorno al tavolo, Herbert pensò alla cosa ormai fatta….si sarebbe seduto con loro, avrebbe iniziato a chiacchierare del più e del meno, avrebbe offerto una birra, un bicchiere di buon vino…insomma avrebbero festeggiato e poi…..ma adesso quella cosa vuole????
La poliziotta lo stava guardando ora in maniera insistente ed interrogativa….pareva gli stesse chiedendo qualcosa con gli occhi….un favore….un bicchiere…una sigaretta….no, no, gli stava chiedendo di avvicinarsi al tavolo…di avvicinarsi al ….al suo di tavolo…e chiederle….un’altra sigaretta….no…no…trovarsi in bagno…no, no….leggere il messaggio….ma insomma che cosa vuoi adesso????
Decise di stare ad aspettare al bancone del bar…. l’una o l’altra, per qualsiasi risposta o richiesta, sarebbe arrivata a lui.
A quanto pare la poliziotta era di tutt’altro avviso: alzando un braccio destro e schioccando le dita della mano, ma senza alzare la testa, con un “ehi tu….” richiamò l’attenzione del barista e anche di Herbert…che si chiese come una persona potesse mai essere così poco gentile..
“Senti quella ci vuole provare con te” disse il barista a Herbert.
“Con me? ma se mi ha scaricato prima?”
“Eh si vede proprio che le donne non le conosci….portale questo e siediti al suo tavolo”
Herbert, riluttante per la verità, prese il bicchiere e si avvicinò al tavolo della poliziotta…… “Ha ordinato, SIGNORA????”
“Siediti” le rispose lei, allungandogli una sedia con la gamba.
“Dì un po’…… stai per caso pensando di provarci con la biondina là in fondo?”
“E se anche fosse?...stai per caso ripensando alla mia offerta?” rispose Herbert in modo canzonatorio….
“Bene, probabilmente stai pensando che il serial killer sia una palla bella e buona che ti ho rifilato per non accettare la tua irrununciabile offerta che, per la verità, ha un non so che di estremamente patetico…….quell’uomo là fuori uccide, uccide ragazze bionde di età compresa tra i venticinque e i trent’anni, le stupra, ma solo dopo averle sgozzate, ne prende le folte chiome per farne cornici di quadri……”
“Ah…ah… ah….bella questa…da quale serie….” ma Herbert non ebbe la forza di terminare la frase….la poliziotta gli aveva aperto una cartelletta blu scuro davanti agli occhi mostrando alcune foto scioccanti e dannatamente reali….
“Beh sì, decisamente non è un bel vedere….vero??? allora adesso la smetti di fare il cazzone avariato e mi ascolti?”
Herbert rimase ammutolito e fece cenno col capo di sì…..la bocca spalancata, gli occhi fissi sull’ultima foto…sull’ultima inquadratura….sull’ultima vittima, forse, di quello scellerato…..ma come poteva un uomo fare una cosa simile…com’era possibile che una persona “normale” potesse arrivare a tanto e con tanta violenza, brutalità, rabbia e chissà cos’altro?
“Ma come……..?” chiese Herbert alla poliziotta
“Come fa?” per un attimo la poliziotta ebbe tenerezza di Herbert…probabilmente non aveva mai visto nulla di simile in vita sua
“Sì, insomma….” Rispose Herbert
“Beh…..”la poliziotta sospirò e ad Herbert parve anche fosse disposta ad abbassare un po’ le difese “beh ci sono situazioni nelle quali qualcuno vive, qualcun altro sopravvive e qualcuno ….non ce la fa”
“Come fai a vivere queste cose?”
“Dopo un po’ ci fai il callo….alcuni ci fanno il callo…..io ancora non ci riesco….non questa volta….vedi per me, adesso, è una questione…..personale…..” rispose risoluta la poliziotta
Herbert colse in quest’ultima parola…..tutta la rabbia e il risentimento, si sentì risucchiato in un vortice di dolore e tristezza….. ora la stava guardando dritta negli occhi e per un istante gli parve essere entrato nella testa di lei, nel suo cuore ed averci letto la disperazione.
“Che cosa intendi per ….personale?”
La poliziotta deglutì e parve un boccone troppo amaro per essere digerito in una sola volta….e deglutì di nuovo….poi con un tono un po’ più leggero ed impercettibile, quasi, rispose
“La vedi questa?” chiese ad Herbert.
“Sì…..è molto ….molto più ….. ” rispose Herbert
“Giovane” completò la poliziotta
E Herbert nuovamente accennò ad un sì con il capo
“Questa è l’ultima……è l’ultima vittima di quel bastardo…….è …….è ……mia sorella”
“Cazzo….mi ….mi dispiace…..”
Il viso rigato ora da qualche lacrima era ancora più bello e dolce….e Herbert si sentì imbarazzato perché stava pensando a lei in quel modo e soprattutto in quel momento…e il suo cuore si era riempito di tenerezza….avrebbe voluto abbracciarla…..
“Anche a me “ rispose lei guardando la foto e guardando Herbert diritto negli occhi proseguì “ mi spiace per lui”
Nei suoi occhi ora Herbert ci aveva letto tutt’altra cosa…
“La vendetta….non è…..” ma lei subito “oh…non è vendetta…..quel cane deve morire….quel bastardo non può vivere….”
“Non puoi de..” ma Herbert venne interrotto….
“ Ho già deciso….”
Appoggiata sul tavolo la guida turistica e sistematisi, Martin fece cenno al barista che i due erano pronti per ordinare e immediatamente un cameriere arrivò verso di loro porgendo, alla ragazza, la lista.
Martin ne fu in un primo momento quasi infastidito, ma rivolto uno sguardo alla sorella, non poté non ammettere che lui, nei panni del cameriere, avrebbe fatto la stessa identica cosa.
Così Angelique ringraziò il cameriere con un cenno del capo e un sorriso radioso e aprì la lista in modo che Martin potesse averne una buona visuale.
“ Un’acqua tonica con limone senza ghiaccio, e una senza limone ma con ghiaccio per favore” chiese gentilmente Martin.
Il cameriere annotò quanto ordinato nella testa, osservando che la ragazza pareva non aver nemmeno letto la lista, semplicemente l’aveva sorretta e il ragazzo aveva ordinato per entrambi…..e per poterlo fare…una cosa era certa: quei due si conoscevano molto bene.
Raggiunto il bancone del bar, Herbert si avvicinò al cameriere chiedendogli semplicemente “Che ne pensi di quei due?”
“Lui ha ordinato anche per lei……..se non stanno insieme …comunque si conoscono e, aggiungerei, molto”
Fu proprio quel “molto” che fece dire ad Herbert, in tono rassegnato “ stanno insieme”
Il barista annuì con un cenno del capo, aprendo le due lattine e mettendo, in entrambi i bicchieri, il ghiaccio e il limone.
Quando le acque toniche arrivarono sul tavolo, i due si guardarono negli occhi e sorrisero…….
“Ma perché continui ad ordinare in quel modo quando poi sai che ce le portano sempre come non le hai chieste?” chiese Angelique a Martin.
“ Per dimostrarti e per confermarmi che la gente non ascolta quello che dici… mai….”
“ Cheers” e facendo tintinnare i bicchieri e due bevvero avidamente incuranti del fatto che erano e continuavano ad essere osservati, loro malgrado, per motivi diversi, da svariate persone dentro e fuori a quel locale.
“Cavolo” pensò Herbert “è un vero peccato che io debba festeggiare da solo…..”
Avrebbe anche potuto fare uno strappo alla regola, avvicinarsi al loro tavolo, spiegare la situazione e……e poi avrebbe continuato a fare la solita figura dello sfigato senza amici che si ritrova in un bar a bere da solo per la sua promozione…..e stasera non gli era andata bene nemmeno con quella là, la poliziotta….ammesso che poi lo fosse davvero….quella là che continuava peraltro a scrivere, osservare e chissà cos’altro….certo che di gente strana ultimamente ne stava incontrando davvero parecchia eh!!!
E mentre questi pensieri affollavano la sua mente, Angelique si avvicinò al bancone del bar per chiedere se fosse possibile avere anche un paio di toast lisci.
“ Ma certo, te li preparo subito e te li porto”
“Se non LE spiace aspetto e li porto io al tavolo” rispose un po’ seccata…non le piaceva quando qualcuno le dava del “tu” senza nemmeno essersi presentato….
“Come desidera”
Angelique rivolse uno sguardo ad Herbert e un sorriso accattivante….
“Di solito non bevo da solo….” le disse Herbert quasi a dover spiegare il perché fosse lì e fosse da solo…
“Ah, beh…..mi spiace……” rispose Angelique per pura cortesia, continuando a chiedersi perché per forza di cose devono provarci tutti
“Beh….oggi….ho avuto un promozione” continuò Herbert non domandandosi se lei fosse o meno disposta ad ascoltarlo….
“ Ma ……ma è ……..fantastico!!” rispose Angelique sforzandosi di sembrarne entusiasta
“Già….fantastico….ma…beh…ecco…nessuno vuole festeggiare con me…e quindi…eccomi qui….….” fece Herbert alzando il bicchiere ormai quasi vuoto e iniziandosi a sentire un perfetto imbecille che elemosinava solo un po’ di attenzione ….
“Beh …. Se vuole ….possiamo festeggiare con lei ….penso che sia triste non poter condividere qualcosa con qualcuno…mi aspetta qui?vado a chiedere…se…. può ……raggiungerci al tavolo…..”
Mentre Angelique faceva ritorno al tavolo, Herbert pensò alla cosa ormai fatta….si sarebbe seduto con loro, avrebbe iniziato a chiacchierare del più e del meno, avrebbe offerto una birra, un bicchiere di buon vino…insomma avrebbero festeggiato e poi…..ma adesso quella cosa vuole????
La poliziotta lo stava guardando ora in maniera insistente ed interrogativa….pareva gli stesse chiedendo qualcosa con gli occhi….un favore….un bicchiere…una sigaretta….no, no, gli stava chiedendo di avvicinarsi al tavolo…di avvicinarsi al ….al suo di tavolo…e chiederle….un’altra sigaretta….no…no…trovarsi in bagno…no, no….leggere il messaggio….ma insomma che cosa vuoi adesso????
Decise di stare ad aspettare al bancone del bar…. l’una o l’altra, per qualsiasi risposta o richiesta, sarebbe arrivata a lui.
A quanto pare la poliziotta era di tutt’altro avviso: alzando un braccio destro e schioccando le dita della mano, ma senza alzare la testa, con un “ehi tu….” richiamò l’attenzione del barista e anche di Herbert…che si chiese come una persona potesse mai essere così poco gentile..
“Senti quella ci vuole provare con te” disse il barista a Herbert.
“Con me? ma se mi ha scaricato prima?”
“Eh si vede proprio che le donne non le conosci….portale questo e siediti al suo tavolo”
Herbert, riluttante per la verità, prese il bicchiere e si avvicinò al tavolo della poliziotta…… “Ha ordinato, SIGNORA????”
“Siediti” le rispose lei, allungandogli una sedia con la gamba.
“Dì un po’…… stai per caso pensando di provarci con la biondina là in fondo?”
“E se anche fosse?...stai per caso ripensando alla mia offerta?” rispose Herbert in modo canzonatorio….
“Bene, probabilmente stai pensando che il serial killer sia una palla bella e buona che ti ho rifilato per non accettare la tua irrununciabile offerta che, per la verità, ha un non so che di estremamente patetico…….quell’uomo là fuori uccide, uccide ragazze bionde di età compresa tra i venticinque e i trent’anni, le stupra, ma solo dopo averle sgozzate, ne prende le folte chiome per farne cornici di quadri……”
“Ah…ah… ah….bella questa…da quale serie….” ma Herbert non ebbe la forza di terminare la frase….la poliziotta gli aveva aperto una cartelletta blu scuro davanti agli occhi mostrando alcune foto scioccanti e dannatamente reali….
“Beh sì, decisamente non è un bel vedere….vero??? allora adesso la smetti di fare il cazzone avariato e mi ascolti?”
Herbert rimase ammutolito e fece cenno col capo di sì…..la bocca spalancata, gli occhi fissi sull’ultima foto…sull’ultima inquadratura….sull’ultima vittima, forse, di quello scellerato…..ma come poteva un uomo fare una cosa simile…com’era possibile che una persona “normale” potesse arrivare a tanto e con tanta violenza, brutalità, rabbia e chissà cos’altro?
“Ma come……..?” chiese Herbert alla poliziotta
“Come fa?” per un attimo la poliziotta ebbe tenerezza di Herbert…probabilmente non aveva mai visto nulla di simile in vita sua
“Sì, insomma….” Rispose Herbert
“Beh…..”la poliziotta sospirò e ad Herbert parve anche fosse disposta ad abbassare un po’ le difese “beh ci sono situazioni nelle quali qualcuno vive, qualcun altro sopravvive e qualcuno ….non ce la fa”
“Come fai a vivere queste cose?”
“Dopo un po’ ci fai il callo….alcuni ci fanno il callo…..io ancora non ci riesco….non questa volta….vedi per me, adesso, è una questione…..personale…..” rispose risoluta la poliziotta
Herbert colse in quest’ultima parola…..tutta la rabbia e il risentimento, si sentì risucchiato in un vortice di dolore e tristezza….. ora la stava guardando dritta negli occhi e per un istante gli parve essere entrato nella testa di lei, nel suo cuore ed averci letto la disperazione.
“Che cosa intendi per ….personale?”
La poliziotta deglutì e parve un boccone troppo amaro per essere digerito in una sola volta….e deglutì di nuovo….poi con un tono un po’ più leggero ed impercettibile, quasi, rispose
“La vedi questa?” chiese ad Herbert.
“Sì…..è molto ….molto più ….. ” rispose Herbert
“Giovane” completò la poliziotta
E Herbert nuovamente accennò ad un sì con il capo
“Questa è l’ultima……è l’ultima vittima di quel bastardo…….è …….è ……mia sorella”
“Cazzo….mi ….mi dispiace…..”
Il viso rigato ora da qualche lacrima era ancora più bello e dolce….e Herbert si sentì imbarazzato perché stava pensando a lei in quel modo e soprattutto in quel momento…e il suo cuore si era riempito di tenerezza….avrebbe voluto abbracciarla…..
“Anche a me “ rispose lei guardando la foto e guardando Herbert diritto negli occhi proseguì “ mi spiace per lui”
Nei suoi occhi ora Herbert ci aveva letto tutt’altra cosa…
“La vendetta….non è…..” ma lei subito “oh…non è vendetta…..quel cane deve morire….quel bastardo non può vivere….”
“Non puoi de..” ma Herbert venne interrotto….
“ Ho già deciso….”
(segue)
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