martedì 22 giugno 2010

Qualcosa di azzurro - Domenica Sera

Domenica sera

Accidenti! L'accendino nella borsa!
Esco dalla mia camera e vado in ingresso.


Spero che i miei siano a dormire. Non sopporterei altre domande in questo momento. Intravedo mia madre in salone, seduta sul divano, una sigaretta in una mano e un bicchiere di Baileys nell'altra. Si è messa a bere quella stupida quando ha scoperto che mio padre la tradiva, invece di prenderlo e cavargli gli occhi.


La tradiva con tutte: la segretaria, l'ex dell'università ritrovata su Facebook, le stagiste in azienda. Mio padre è talmente idiota che si è fatto beccare anche da me, un giorno che c'era sciopero del metro e mi sono presentata in ufficio da lui perchè non sapevo come tornare a casa. Era nel suo ufficio con una ragazzina poco più grande di me, che si sbaciucchiavano nel balconcino e lui le palpava le tette. Che spettacolo deprimente! Lo piantai lì e me ne andai: la sera a casa lui aveva il viso mogio del bambino colto con le mani nella marmellata. Per lui il sesso è un po' come la Nutella: un cucchiaino ogni tanto per togliere la voglia, ma il cucchiaio varia, ogni volta è diverso.


Così mia madre rimane spesso sola la sera. Si siede lì sul divano, il suo Baileys, la sua sigaretta, la tv spenta e aspetta che torni. Aspetta e quando arriva gli fa la stessa umiliante scenata di sempre, che conclude con il solito "Ma io prima o poi ti lascio". È umiliante, ma a lei sta bene ed è grande abbastanza per decidere fino a che punto vorrà abbassarsi. Aveva anche provato a farsi l'amante, ma da stupida qual è si è anche innamorata, mentre lui voleva solo divertirsi un pò e dopo due mesi l'ha piantata.


Adesso è lì. Stasera sembra più a terra del solito:l 'ho sentita piangere prima. Questo vuol dire che si farà un cicchetto più forte tra un pó e quando arriva papà lo picchierà sul petto per sfogarsi. Non li sopporto...


Prendo l'accendino e torno in camera. Mi butto un pò sul letto e inforco le cuffie. Red Hot Chili Pepper, Californicaton. Vai... Almeno sballo un pò con la musica.. Ho in mente ancora quella telefonata... Stamattina a scuola ho provato a parlare con Stefania del mio "progetto" e lei si è messa a ridere. Dice che non ce la farò... Mi ha fatto incazzare quella stronza, è sempre cosí superficiale. Però quando Fede l'ha lasciata è venuta da me a piangere e io non l'ho liquidata come ha fatto lei con me. Vabbè, tanto sono abituata a stare da sola...


Mio fratello ha capito che c'è qualcosa che non va. Dopo cena mi ha preso per il gomito e mi ha chiesto "Cosa stai combinando?". L'ho mandato a quel paese. Fa sempre il padre lui... Ma a me ne basta uno, che cavolo! Lui non ha i problemi che ho io: va bene a scuola, ha la fidanzata, mamma lo adora, per papà lui è il non plus ultra. Io invece sono la pecora nera e allora sono pronta a farvi vedere di cosa sono capace. Mancano solo gli ultimi dettagli per preparare il colpo grosso e poi non vi dimenticherete più di me, non mi tratterete più come la stupidotta di turno...


Ecco... Dai ci provo a chiamare. In fondo cosa vuoi che succeda? Al limite chiudo se mi fanno troppe domande o se cambio idea.. Il bello del telefono è proprio questo: non ti va più di parlare, chiudi, tasto rosso e via, mica come quando sei di fronte a uno che sbrodola parole, che devi stare lí con gli stecchini agli occhi e dire "sí" con la testa...


... Oh accidenti... squilla davvero.... Oddio ho paura! E se rintracciano la chiamata?
Click. Spento... Ci penso ancora un po', dai...

(continua)

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