Lunedì notte
- Pronto sono Sonia. Ciao. Tu chi sei?
- Ciao
- Ciao. Come ti chiami?
- Mm diciamo Mariasole?
- “diciamo”? Va bene, se ti piace essere chiamata così ti chiamo così.
- Non so cosa dire...
- Hai voglia di raccontare o preferisci che ti faccia io domande?
- Fai tu...
-
Quanti anni hai, Mariasole?
- Quindici
- Quindici? Un’età difficile, non trovi?
- Sì
- Che scuola frequenti?
- Liceo linguistico. Sono al secondo anno.
- Bello. E che lingue studi?
- Inglese, Francese e Spagnolo.
- Vai bene a scuola?
- Domanda di riserva?
- Vivi con la tua famiglia?
- Sì
- E’ una famiglia .. come si dice?.. “Allargata”?
- No no, i miei non sono separati, anche se forse sarebbe meglio che lo fossero.
- Perchè dici così? Immagino tu sappia cosa vuole dire avere genitori separati. Ci sono problemi tra di loro?
- Sì. Litigano sempre. Preferirei fossero separati, così almeno non li sento litigare.
- Giusto. E’ naturale tu abbia questo desiderio. Ma ti senti in colpa per questo motivo?
- No.. beh insomma non lo so. Sicuramente sono a disagio.
- Hai fratelli, Mariasole? Sorelle?
- Ho un fratello. Ma è come non averlo.
- Perchè?
- Vive in un mondo tutto suo, tutto perfetto. Lui è un bravo figlio, un bravo alunno, un bravo tutto. Apparentemente. Fa sempre bella figura.
- Sì, capito il tipo. E tu, invece?
- Io sono la solita sfigata. Male a scuola. Litigo con mia madre e mio padre. La pecora nera della famiglia: eccomi!
- E questo ti fa stare male, giusto?
- Più o meno
- Cosa vuol dire “più o meno”? Ti fa stare male oppure no?
- Sì, parecchio. Anche perchè io non sono così. A scuola mi sforzo ma proprio non mi interessa. Con i miei cerco di andare d’accordo ma sono talmente stupidi...
- Fai qualcosa per metterti nei loro panni e provare cosa sentono loro?
- Loro non sentono nulla, altrimenti non si comporterebbero così.
- Ma scusa, perchè si comporterebbero in modo diverso con tuo fratello?
- Perchè lui è figlio vero...
- Cosa vuol dire?
- A me hanno adottato.
- Sei una figlia adottiva?
- Sì... beh, no insomma non lo so. Da come si comportano credo di sì
- Ma scusa, ci sono i documenti no? Non hai verificato, non hai chiesto?
- Beh non contano i documenti. Conta come mi sento ed io mi sento estranea a questa famiglia, va bene?
- Guarda che non è un rimprovero... sto solo cercando di capire. Ci si può sentire estranei in una famiglia pur essendo figli legittimi e se è così non c’è nulla di anormale.
- Come non c’è nulla di “anormale”? Quando nasci in una famiglia di solito è perchè ti vogliono... a meno che tu non sia figlio di ormoni esagitati... e non mi sembra il mio caso. Ma allora perchè non mi vogliono fino in fondo e mi trattano sempre come la cretina della classe?
- Aspetta, Mariasole. Ti trattano o ti senti tu così? Cosa fanno loro? Spiegami, ho bisogno di capire.
- No, tu non hai bisogno di capire un tubo. Lo sapevo che non dovevo telefonarti. Che cavolo, da che parte stai? ‘fanculo!
Ecco gliel’ho cantata. Adesso ho la coscienza a posto. Non ha funzionato e non è colpa mia. Basta... vado avanti per la mia strada, devo pensare ai dettagli. La pagheranno...
(continua)
Zucchero bruciato di Avni Doshi
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2 anni fa
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