mercoledì 26 maggio 2010

Nudo, foglie verdi e busto - Parte 5

Parte 5

5 Maggio, Christie's, New York

La serata da Christie's era una di quelle solite: il banditore, che per l'occasione era una banditrice, una elegante donna afroamericana, spaziò con lo sguardo in tutta la platea dei convenuti, analizzandone la composizione: collezionisti in cerca di affari, antiquari in cerca di clienti, personaggi lievemente famosi in cerca di casse di risonanza, personaggi noti tutt'al più nel loro quartiere in affannosa cerca di un minuto di notorietà, e curiosi a bizzeffe.
E poi c'erano quei due: il famoso Phil Jackson, elegante come al solito, e una donna.
Era lei a incuriosirla di più: affascinante, perfettamente a suo agio, sembrava una di casa, ma... Di certo era straniera, aveva un accento europeo (Francese? Italiana? Mah...); il Dottor Moosley l'aveva anche avvisata che quella donna era una importante esperta d'arte, ma c'era qualcosa in lei che non le quadrava... Chissà: instinto femminile, forse?
Si disse che l'avrebbe tenuta d'occhio: se doveva succedere qualcosa, lei se ne sarebbe accorta per prima.
Notò che Phil Jackson era accomodato in seconda fila, spostato verso destra, e sfogliava distrattamente il catalogo della serata, in paziente attesa: “Chissà a quali pezzi è interessato stavolta?” si chiese pensierosa la giovane banditrice. La donna straniera invece era accomodata alla sinistra della sala, in prima fila, di fianco a un individuo curiosamente vestito con una inguardabile camicia fucsia sotto un completo a giacca blu china: la pochette, il foulard (molto femminile, tra l'altro) e il calzino erano mostrati quasi con ostentazione e recavano tutti lo stesso disegno verde su fondo oro. Probabilmente pensava di vestire in modo originale e ricercato: l'effetto nel suo insieme però era quasi ridicolo.
L'uomo colorato si faceva aria in continuazione, e conversava incessantemente al telefono (d'oro, ovviamente) lamentandosi senza posa con l'interlocutore della pochezza della serata.
Notò anche che, sebbene Jackson e la straniera fingessero di ignorarsi, ogni tanto l'uomo lanciava un'occhiata verso la donna, mentre la straniera si era ritoccata un paio di volte il trucco orientando lo specchietto in modalità... sospetta. La banditrice sorrise tra sé: quei due quantomeno si conoscevano, il suo istinto non si era sbagliato.
In quel momento aggiudicò ad un collezionista in fondo alla sala una coppia di candelabri francesi del XVI secolo, e venne la volta di un dipinto di Picasso.
“Ed ora, numero 173A: Picasso, 1932, Nu au Plateau de Sculpteur, base d'asta 73 milioni di dollari..”
L'uomo variopinto in prima fila offrì per primo; subito Jackson fece il suo rialzo e immediatamente dopo fu la volta della Masini, seguita a ruota da un probabile petroliere arabo, da un collezionista svizzero e da un azzimato uomo orientale, che operava con l'orecchio incollato al telefono satellitare.
Il pezzo era interessante, e i rilanci non si fecero attendere: in un paio di minuti il collezionista aveva lasciato, l'arabo e l'orientale si erano avvicendati rabbiosamente nel crescendo della valutazione, interrotti di quando in quando dalle offerte dell'uomo variopinto. Dopo soli 5 minuti il prezzo aveva raggiunto la ragguardevole cifra di 91 milioni di dollari.
Fu in quel momento che parlò Phil:
“Il mio cliente è disposto a pagarlo 100 milioni tondi.”
L'orientale e l'arabo si girarono di scatto verso Phil Jackson, increduli: non era possibile, in un simile momento di crisi, offrire una somma simile!
Mark Moosley, dal lato della sala, guardò la banditrice d'asta, anche lei sorpresa: quella cifra era al di là di ogni loro più rosea previsione.
L'uomo variopinto allora si alzò in piedi, e rivolto a Phil disse, con voce querula: “Ma lei è matto, è un incompetente! Ma come si permette! Non resterò un minuto di più in un luogo come questo, che consente a cialtroni del suo calibro di venire a disturbare un'asta tanto piacevole!”
E detto questo, se ne andò. La banditrice lo gurdò uscire, e immediatamente pensò che la camminata dell'uomo fosse un po' troppo ancheggiante per essere anche virile.
“Nessuno offre di più?” chiese la donna.
L'arabo e l'azzimato esperto orientale scossero impercettibilmente la testa; la banditrice quindi iniziò a dire: “Allora..”
“...Allora il mio Cliente invece offre 101 milioni.”
Tutte le teste si girarono immediatamente verso Raffaella Masini, tutti gli occhi la fissarono stupefatti, specialmente quelli di Phil, che pensava di aver già chiuso l'asta. Solo quelli di Mark avevano una diversa espressione: poteva essere adorazione...
“Beh, Signora, se il suo Cliente rilancia, il mio non fa di meno: offro 102 milioni di dollari” disse senza scomporsi Phil Jackson.
L'intera sala si girò verso di lui, ed anche i giornalisti accreditati, solitamente annoiati in quelle serate, incominciarono a fiutare la notizia: non era record assoluto, si era parlato anche di 108 milioni in un'asta privata, ma la serata sembrava davvero essere interessante.
La risposta della Masini non si fece attendere: “103 milioni. Al mio Cliente piace l'arte.”
La sala all'unisono rovesciò la sua attenzione di nuovo sulla donna straniera i cui capelli raccolti mettevano in mostra un sottile collo da cigno.
La banditrice interruppe il silenzio: “L'ultima offerta è di 103 milioni per la Signora...”
“Raffaella Masini” disse la donna, senza nemmeno alzarsi dalla sedia ”Opero per conto di un Cliente che desidera restare anonimo.”
La banditrice pensò: “Italiana, eh? Avevo visto giusto...”
“Non ne avevamo il minimo dubbio, Signora Masini” replicò Phil Jackson, dall'altro lato della sala “ma il mio Cliente offre di più: 105 milioni di dollari.”
“Il Signor Jackson offre 105 milioni di dollari. Signora Masini?”
Raffaella guardò per la prima volta in viso Phil, con una espressione serissima. Le parve che l'uomo fosse appena un po' nervoso, le sembrò di cogliere in lui i messaggi corporei del bluff, del raggiunto limite di trattativa; ed allora le si disegnò sul volto un sorriso affilato, e disse, stavolta rivolta direttamente a Phil:
“Ma il mio Cliente non ama perdere: 106 milioni di dollari è la nostra offerta!”
Mark Moosley si lasciò lentamente sedere sulla poltroncina, mentre pensava: “106 milioni, massimo record per un'asta pubblica! Se continuano, possiamo raggiungere anche il record assoluto..”
Ma il sorriso gli si spense sul volto quando sentì la voce del suo amico Phil che diceva:
“Bene, 106 milioni di dollari sono una cifra enorme. Il mio cliente si ritira.”
E con assoluta naturalezza si sedette.
La sala si aprì in un vigoroso applauso liberatore, mentre la banditrice attribuiva la vittoria d'asta a Raffaella Masini.
Poco dopo, mentre la donna lasciava la sala, Phil le si avvicinò per complimentarsi.
“Grazie dei complimenti, ma lei non mi sembra molto colpito dal fatto di aver perso l'asta.”
“E' vero; forse so perdere.” rispose Phil, e sfoderò un sorriso dei suoi “Speriamo di poterci reincontrare, dottoressa Masini. Io purtroppo non posso accompagnarla, ho delle statuette egizie che ancora mi aspettano questa sera...”
“Nessun problema. E' stato un piacere conoscerla e sfidarla, Dottor Jackson. E poi, come dite qui da voi, solo i morti non si reincontrano mai. Arrivederla”
E uscì dalla sala.
Ma un pensiero rimase nella mente della donna: come mai davvero l'americano non mostrava delusione per la sconfitta? Lei si sarebbe aspettato ben altro atteggiamento. Invece...
In quel momento le squillò il suo telefono cellulare.
“Pronto?”
“Adesso che è uscita, può dirmi per chi ha lavorato, Dottoressa Masini?”
La voce dall'altro capo del filo le era fin troppo ben nota, e la sorpresa per Raffaella fu grande. Ma durò lo spazio di un secondo, poi si ricompose: “No. Ma visto che è riuscito a trovare questo numero, continui a chiamarmi Raffaella!”
E chiuse la comunicazione.
Si guardò nelle pareti a specchio dell'ascensore: quella sera era proprio splendida. E per di più si stupì di un fatto: stava sorridendo.


***




Aste: Christie's, Picasso da Guinnes
di Ansa
(ANSA) - NEW YORK, 5 MAG - Asta record a New York per un quadro di Picasso battuto da Christie's per oltre 106 mln di dollari, primato mondiale per un'opera d'arte. Il dipinto, Nu au Plateau de Sculpteur, (Nudo, Foglie Verdi e Busto)' realizzato in un solo giorno del marzo 1932 raffigura Marie-Therese Walter, l'amante di Picasso, il cui profilo si puo' riconoscere nello sfondo. L'asta e' stata un blitz di otto minuti e sei secondi: sei i contendenti, il compratore si e' aggiudicato il dipinto puntando per telefono.
05 maggio 2010



***

6 Maggio, notte a Praga

Sasha sentì suonare il telefono. Allungò il braccio oltre il bracciolo imbottito in pelle rosso e sollevò il ricevitore.
“Sasha, sono Julio! Scusa l'ora, stavi dormendo?”
“No, amico mio: nessuno problema.”
“Hai sentito? L'hanno appena detto! Da Christie's, stanotte: 106 milioni di dollari! Un Picasso! Ma capisci cosa vuol dire per noi?!?”
“Sì, Julio; l'ho già saputo. E... sì, capisco perfettamente.” rispose l'uomo.
Tranquillamente.

(segue)

1 commento:

  1. Devo dire che letto tutto di seguito è intrigante, ma perde la lettura sul blog.. non si apprezza l'alternarsi di luoghi/tempi. E' un "libro" quello che stai scrivendo, non materiale da blog.. pensaci bene!

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