lunedì 28 novembre 2011

Neko Adventure

L'attesa
Terza Parte

Jilien si svegliò dal pesante sonno in cui era caduta. Si prese un attimo per cercare di capire dove fosse senza muovere più di tanto la testa, dato che le sembrava che le scoppiasse. Si rese conto che era sotto una pesante coperta e che sulla testa qualcuno le aveva appoggiato una pezza bagnata con un’acqua di qualche fiore con proprietà mediche, a giudicare dall’odore.

Sentì che alcune persone stavano parlando con voce sommessa vicino a lei e spostò la testa in quella direzione. Vide il Maestro alchimista che stava parlando con un membro della setta che Jilien non aveva mai visto: era piuttosto alto, con i capelli molto corti e una tunica decisamente diversa da quella che indossava lei o che aveva indossato nel suo periodo di apprendistato: era azzurra.

Quando tentò di mettersi seduta, in modo da vedere meglio la scena, sentì che la sua testa non seguiva con esattezza i suoi movimenti e una sensazione di nausea la prese, facendole scappare un lamento. Sentendo che la ragazza era sveglia, i due maestri si avvicinarono al suo capezzale. Quello con la veste azzurra prese dolcemente ma con fermezza le spalle di Jilien e la fece rimettere in posizione sdraiata:-Non sei nelle condizioni di poterti muovere e, a giudicare da ciò che il mi è stato riferito- disse volgendo lo sguardo al Maestro alchimista –Avrai questi sintomi per ancora qualche ora, forse un giorno-. Jilien guardò il Maestro con la tunica azzurra e chiese con voce flebile:-Chi è lei?-

-Io? Io sono colui che rimedia agli incidenti di percorso come il tuo, Jilien. Sono il curatore della setta e mi occupo degli errori che vengono compiuti, principalmente durante l’utilizzo del reparto di alchimia-

Jilien passò lo sguardo sul Maestro alchimista e chiese:-Cosa ho sbagliato? Il dosaggio era un po’ inferiore al normale, ma non capisco…-

-Hai usato un ingrediente sbagliato- rispose con tranquillità:-Il fungo che serve per estrarre l’olio è molto simile ad un altro, che però è molto più pericoloso. Il fungo di cui sto parlando è capace di far compiere azioni insensate anche al più saggio degli uomini e tu, Jilien, ne hai assunto un po’. Fortunatamente hai assaggiato solo una minima parte del composto, e questo ti ha solo causato una forte allucinazione.-

Jilien capì: in preda alla rabbia per l’infruttuosa ricerca che stava portando avanti da giorni aveva confuso due specie di funghi simili tra loro, ma diversi nell’effetto:-Ho forse fatto del male a qualcuno? Ho causato danni?- chiese con aria dispiaciuta

-Fortunatamente, a quell’ora il laboratorio era deserto e tu ti sei accasciata quasi subito, quindi non ti devi preoccupare di nulla-. Sentendo che il suo errore non aveva causato danni, Jilien si sentì sollevata.

-Ora ti lasciamo riposare e quando ti sentirai meglio potrai tornare alle tue ricerche- disse il curatore. La ragazza-gatto annuì e si mise a fissare il soffitto, pensando.

Quando sentì che i due Maestri avevano lasciato la stanza in cui era, Jilien si lasciò scappare una lacrima. Non per il dolore che provava, quello era inesistente, ma per la sequenza di disavventure che le stava capitando. Erano passati meno di sei mesi da che aveva incontrato per la prima volta Crystal, meno di quattro da che era diventata un’ affiliata a tutti gli effetti della Setta del Loto Nero e meno di una settimana fa aveva compiuto, o meglio fallito, la sua prima missione. Successivamente aveva provato a cercare notizie del suo passato, ma non aveva avuto successo. Ed ora, anche quando pensava di stare facendo una delle cose più facili, non era riuscita a preparare nemmeno un banale unguento…

Le lacrime silenziose di rabbia, di frustrazione, di paura, di tutte le emozioni che aveva tenuto represse fino a quel momento, le iniziarono a sgorgare lungo le guance.

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