Domenica, 7 febbraio 2010
Non la sopporto! Lalla davvero non la sopporto! Mi chiedo cosa le abbia
fatto di male per aver meritato che mi umiliasse in questo modo davanti a
Billo... e sì che lo sa che mi piace...
Va bene, devo raccontarti tutto, caro diario, perchè altrimenti non
capisci...
Lalla ha organizzato un incontro oggi pomeriggio, per vedere le foto fatte
a Corvara, in montagna. Era un momento che temevo davvero, non tanto per le
foto scattate sulle piste quanto per quelle scattate in piscina. Una sequenza
di foto fatte da Lalla “a tradimento” nelle pose più sconce che io possa
immaginare... l’avevo scongiurata di togliere almeno le mie... e invece, che
stronza, non solo le ha tenute, ma ha fatto quel primo piano... Io volevo
morire quando le ho viste... in più, siccome ha preparato tutto un video con le
foto e la musica sotto – in questo devo ammettere che ci sa fare – beh... la
canzone che ha messo su quando è passata quella mia foto ... Non riesco nemmeno
a dirtelo! Sei solo un pezzo di carta, ma faccio lo stesso fatica a
scriverlo... per me è talmente umiliante che... ecco, adesso rovino tutto il
foglio anche con le lacrime... lasciamo perdere, oggi è meglio non scrivere...
A domani, sperando che sia meglio...
Milla
Lunedì, 8 febbraio 2010
Oggi Lalla mi ha chiesto scusa. Non me lo aspettavo, ma forse ha un cuore
anche lei... Mi ha detto che voleva farmi uno scherzo e basta, ma non si
aspettava che io avessi una reazione così. “Bello scherzo, sì” le ho detto “Hai
fatto quel primo piano sul mio grasso culo accompagnandolo con la canzone
Rosalina Rosalina cicciottina... ma che credi? Che faccia piacere?”
No, non posso proprio perdonarla, soprattutto perchè oggi Billo mi
guardava da lontano con i suoi amici e ridevano... io volevo morire, volevo
scappare e se non fosse stato per Cate, probabilmente adesso sarei sotto un
camion... Devo fare qualcosa...
Milla
Martedì, 9 febbraio 2010
Cate è davvero un’amica. Le farò un monumento... sono talmente felice che
le regalerei il mondo... Oggi, caro
diario, per favore metti una stella gialla, anzi diecimila stelle gialle...
Cate mi ha passato un sito... mi ha detto che basta seguire alla lettera quello
che c’è e in un paio di mesi raggiungi dei risultati fantastici.. è solo
questione di volontà... non serve altro... Gliela farò vedere a Lalla... e
anche a Billo ed ai suoi amici.. la prossima estate non avranno un altro grosso
culo sul quale ridere... Parola di Milla.
Milla
Lunedì 21 Settembre 2010
«
Allora, signora è pronta a cominciare? »
«
Sì dottoressa. »
«
Mi ha detto per telefono che due settimane fa ha
scoperto che sua figlia è bulimica. »
«
Beh, io credo dottoressa. »
«
Mi spieghi bene... »
«
Ecco, avevamo preso qualche giorno di ferie prima dell’inizio della scuola.
Siamo andati al mare. Abbiamo una casa a Albisola, dove andiamo spesso i
week-end e poichè ero particolarmente stanca per il lavoro e avevo la
reperibilità, abbiamo deciso di non allontanarci molto da Milano. Sono andata
io con le ragazze e mio marito è stato con noi i due week-end. »
«
Quanti figli ha? »
«
Tre ragazze, Milla di quattordici anni è la più
grande. Poi c’è Marika di dodici e Serena di otto. »
«
Vada avanti, prego... »
«
Ecco, la prima domenica che eravamo lì ci hanno
invitato degli amici fuori a cena. Milla aveva insistito parecchio per
restarsene a casa. Diceva di non voleva uscire con noi, ma mi sembrava una cosa
normale: non c’erano altri ragazzi e immaginavo che le ragazze si sarebbero un
po’ seccate... Del resto mi spiaceva lasciarle da sole a casa. »
«
Non deve farsene una colpa. Mi sembrano scelte
normali di una famiglia normale... »
«
Sì, ecco... sinceramente non ho prestato
attenzione a cosa hanno mangiato le ragazze. Erano sedute ad un lato della
tavola, parlavano tra di loro, vicino al loro padre. Io ero vicino a delle
amiche che non vedevo da tempo... E’ la sera a casa che ho avuto la netta
percezione che qualcosa non andasse, perchè non abbiamo nemmeno avuto il tempo
di tornare a casa che Milla si è precipitata in bagno. Marika abbastanza
innocentemente le ha domandato se dovesse ancora vomitare e allora le ho
chiesto cosa fosse successo. Marika mi ha detto che al ristorante si era alzata
tre volte per vomitare, dopo il primo, dopo il secondo e dopo il dolce. Non
capivo... se fosse stata male di stomaco non avrebbe più mangiato dopo il
primo. Allora sono andata verso il bagno. La porta era chiusa. Ho bussato. Non
mi ha aperto e non mi ha nemmeno risposto. Mio marito non capiva, mi diceva di
lasciarla stare. Io immaginavo cosa stesse succedendo al di là della porta ed
immagini più che familiari sono scorse improvvisamente davanti ai miei occhi...
»
«
Perchè dice familiari? »
«
Era il 2000, credo. Milla aveva più o meno
quattro anni e Marika due. Ero tornata a lavorare da un po’, ma subivo delle
fortissime pressioni perchè ero ingrassata... »
«
“Fortissime pressioni”... Perchè? Che lavoro fa?
»
«
Lavoro in una casa di moda. Ero la responsabile
del team di modelle. Capisce... non potevo dare il cattivo esempio. Ero cinque
chili in più di quando ero rimasta incinta di Marika e dovevo perdere quei
chili, solo che avevo fame, una fame nervosa che non riuscivo a trattenere e in
alcuni momenti capitava che mangiassi tutto quello che avevo a portata di mano,
mi scolavo litri di latte per aiutarmi a vomitare. E’ andata avanti così fino a
che non sono rimasta incinta di Serena. »
«
Durante la gravidanza di Serena e dopo, cosa è
successo? »
«
Durante la gravidanza non osavo vomitare.
Mangiavo, mi abbuffavo ma poi non avevo il coraggio di provocarmi il vomito.
Sono ingrassata di ventidue chili per questo motivo. Il ginecologo era
disperato. Dopo il parto ho ripreso a vomitare ed ho iniziato a prendere quella
specie di integratori al chitosano. Ho ripreso a fumare. Nel giro di sei mesi
ero tornata magra come ero prima della gravidanza di Milla e da allora sono
stata fortunata... non ho più avuto problemi. L’ho pagata con il fumo: adesso
fumo due pacchetti di sigarette al giorno e non riesco a smettere... in realtò
non voglio smettere... riprenderei peso... »
«
Le sue figlie l’hanno mai vista o hanno mai
sospettato qualcosa? »
«
Beh, non penso... quando erano piccole in realtà
mi chiudevo in bagno e aprivo l’acqua per non fare sentire strani rumori. Poi
lo facevo solo quando non c’era nessuno in casa oppure quando dormivano. »
«
In ogni caso deve rendersi conto che in qualche
modo lei ha passato alle sue figlie questo modello secondo il quale bisogna
essere magri per forza o la sensazione di disagio e ansia che l’essere lontano
dal modello comporta... Magari ne parlava con suo marito... »
«
Lui è istruttore di educazione fisica. Può
immaginare che per lui la forma fisica sia fondamentale. Non le ha mai
stressate su questo, per carità... in effetti però Serena è un po’ cicciottella
e qualcosa ogni tanto glielo dice... »
«
Sicuramente questo ambiente ha influito su Milla,
ma non può essere la causa. Non sa se sia successo qualcosa... non so, una
litigata con un’amica, un’osservazione di un fidanzatino, qualcosa che l’abbia
spinta a iniziare... »
«
No. Non saprei davvero... E’ sempre stata
serena... io l’ho sempre vista così, anche se esco la mattina alle otto e torno
dopo dodici ore... insomma... certe cose o me le raccontano le ragazze o io
difficilmente le scopro, anche se parlo molto con le altre mamme... »
«
Beh, se
non passa con loro molto tempo... difficilmente può cogliere certe sfumature...
»
«
Mi sono sempre sentita in colpa per questo. Ma è
il mio lavoro, non ho voluto rinunciarci, così come non ho voluto rinunciare
alla mia famiglia... »
«
Un colpo al cerchio ed uno alla botte non sempre
lasciano interi cerchio e botte, a volte qualcosa si sfascia... »
«
Anche lei ritiene che avrei dovuto restare a
casa a fare la calza? Lei non ha una famiglia? »
«
Non la sto accusando di nulla, signora. Ognuno
fa le proprie scelte. Le sto solo dicendo che è evidente in questo caso
l’impatto della sua scelta di lavorare, di lavorare in un certo ambiente e
vivere secondo un modello ben preciso. Che lo voglia o no sua figlia Milla ha
assorbito tutto questo e lei non se n’è accorta fino a quando non ci ha
sbattuto il naso. Se fosse stata presente di più in casa, probabilmente se ne
sarebbe accorta prima. Non è una colpa che le attribuisco. E’ una
constatazione. Quello che le dico prescinde da un giudizio personale: io ho
quattro figli e ho un orario di lavoro come il suo, solo che ho la possibilità
di andare e venire da casa e non ho un lavoro che mi impone di essere sempre al
meglio della forma... »
«
Mi spiace dottoressa... E’ che negli anni i
rimorsi, i sensi di colpa si accumulano... »
«
Lo so, mi creda... Ma ringraziamo il cielo che
lei se n’è accorta quella sera e... andiamo avanti... ha provato a parlarle? »
«
Sì... ci ho messo un po’... dopo qualche giorno
mi ha confessato che vuole dimagrire, che tutte le sue amiche sono magre e
vorrebbe anche lei essere come loro... Io le ho detto che mi sembrava che fosse
dimagrita da Natale... ricordavo che i jeans le andavano larghi e le avevo
dovuto comprare un paio di una misura più piccola... Anche quest’estate al mare
la vedevo così magra... ma mi sembrava normale, forse non volevo vedere... »
«
E quindi? »
«
Nulla. Ogni volta mi prometteva di non farlo più
e poi la ribeccavo di nuovo... quindi ho parlato con il medico di base che mi
ha indirizzato a lei... »
«
Sì... quindi non sa cosa potrebbe avere fatto
nascere in lei il desiderio di dimagrire... »
«
No. A parte che beh, sì, era cicciottella... ma
dopo Natale ha cominciato a mangiare un po’ meno e ho visto che aveva perso un
po’ di chili... insomma non pensavo... »
«
Stia tranquilla signora... ecco, io ho in mente
di fare ancora qualche colloquio con lei, magari uno con il padre e uno insieme.
Milla per ora non penso sia necessario vederla... ecco, preferisco dare a voi
qualche indicazione e solo se necessario allora vediamo se fare qualche
incontro con Milla. Lei però stia attenta... Milla non deve continuare a
vomitare... riesce a tenerla sotto controllo? »
«
Io non sono a casa sempre... »
«
E’ importante tenerla sotto controllo. Non
dovete lasciarla sola. »
«
Ma come faccio? »
«
Non lo so signora. Decida lei quello che è
importante... »
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