venerdì 30 settembre 2011

Cinque pezzi meno facili - Sliding Doors - L'isola magica - Capitolo 10

Presto sarebbe arrivata l’alba e Roberto non era ancora riuscito a prendere sonno, il pensiero di Martino solo e disperato in gattabuia lo tormentava.
“ Forse sono stato troppo duro con lui, in fondo ha avuto solo la sfiga di essere nel posto sbagliato al momento sbagliato, a parte la scazzottata, che fra parentesi non ha nemmeno iniziato lui, non mi sembravano esserci elementi sufficienti per poterlo tenere dentro”.
Le 6.30
“ Basta, devo agire velocemente, devo tirar fuori di galera Martino e chiamare immediatamente il padre per cercare di non farlo partire”.
0039 02 26414966
“Suona libero, beh certo, a quest’ ora chi mai potrebbe esserci al telefono‼”
“ Pronto!”, rispose una voce alquanto scocciata.
“ Dottor Mancini buongiorno, sono Roberto, scusi se la disturbo a quest’ora, ma volevo parlarle prima che prendesse l’aereo per Girona.
Senta, posso assicurarle che Martino è dentro senza nessun motivo reale e quindi credo non dovrebbero esserci grossi problemi a farlo uscire.Se a lei va bene, ho un amico avvocato qui a Cadaques molto in gamba, ( mentì spudoratamente ) che si potrebbe occupare della sua scarcerazione, se mi da l’ok mi attivo immediatamente e le eviterei così la scocciatura di questo lungo viaggio.”
Ci fu una pausa di silenzio.
“ Dottor Mancini è ancora lì? Mi sente?”
“ Si Roberto ti sento. Va bene, mi fido di te, ma ricordati che se le cose non dovessero andare per il verso giusto, non esitare a chiamarmi, sono pronto in qualsiasi momento a raggiungervi per darvi una mano. Questa volta sono convinto anche io che Martino in realtà non centri nulla. Tienimi informato, mi raccomando, puoi chiamarmi a qualsiasi ora.”
“Non dubiti,la terrò informato, grazie per la fiducia.
Buona giornata”“Buona giornata a te e in bocca al lupo a tutti e due. Ciao”
Roberto era allibito da quanto fosse andata liscia quella telefonata. Ora gli restava solo il problema di contattare un avvocato il più presto possibile.
“ Merda, ma dove vado a recuperarlo un avvocato?
Idea! Provo a chiedere a Mariciel se per caso ne conosce uno”.
La sorte volle che il vicino di casa di Mariciel fosse un ottimo avvocato e si rese disponibile a fare un favore alla sua adorabile vicina che tante volte si era prestata benevolmente ad accudire il suo gatto quando lui si assentava giornate intere per lavoro.
Come pensava Roberto, non c’erano gli estremi per trattenere Martino in carcere una volta passatagli la sbornia, e fu così che venne scarcerato nel giro di poche ore.
Roberto era ad attenderlo fuori dal carcere.
Martino inizialmente fu un pochino freddo nei suoi confronti, forse era ancora arrabbiato per essere stato giudicato ingiustamente e per essere stato abbandonato al suo destino nel momento del bisogno, ma la sua indole bonaria lo portò ad abbandonare nel giro di pochi secondi quella sua espressione risentita, per lasciar posto ad un gran sorriso.
“ Come sono felice di vederti Roby, grazie per avermi tolto dai guai e per avermi salvato dalle sgrinfie di mio padre, ti sono debitore”.
“ In realtà dovrai ringraziare Mariciel che conosceva un avvocato con i contro coglioni, che è riuscito a farti uscire alla velocità della luce e per di più senza pagare un euro! Senti a proposito, passiamo dall’hostal a prendere le nostre cose e poi andiamo da Mariciel che ci sta spettando.
Martino fece un cenno affermativo con la testa e di buon grado lo seguì.
Roberto rideva sotto i baffi, Martino non sospettava quello che i due ragazzi avevano in serbo per lui.
***
In breve si trovarono all’Hostal dove recuperarono le loro poche cose e dove Roberto pagò il conto all’insaputa di Martino.
Una mezz’ora dopo erano già su un taxi, ( Roberto aveva preferito lasciare al sicuro la sua macchina, in un parcheggio appena fuori Cadaques, ) che li portò sotto casa di Mariciel che li stava aspettando in strada.
In quel suo abito bianco che faceva risaltare la sua pelle abbronzata era bellissima.
Mariciel salì sul taxi con un gran sorriso e dopo aver salutato i ragazzi, bisbigliò qualche cosa nell’orecchio del conducente.
“ Ciao Mariciel, no se come darte las gracias para lo que has hecho para mi”.
Mariciel guardò Roberto con sguardo complice e sorridendo dolcemente rispose a Martino:” No te preoccupes, ha sido un placer “.
Martino le sorrise per poi aggiungere:
“Ok Ok ragazzi , ma si può sapere cosa state architettando? dove stiamo andando?”
“ No te preoccupes, en poco mas de una ora lo sabras”.
In effetti il viaggio non durò più di un’ora e mezza e con stupore, Martino si rese conto di trovarsi all’aeroporto di Girona.
“ Chi siamo venuti a prendere?” In quel preciso momento un dubbio si insinuò nei pensieri di Martino.
“No ragazzi! Non ditemelo! Siamo venuti a prendere mio padre, che incazzato nero ha deciso di riportarmi in Italia con lui? Ecco perché mi avete fatto fare i bagagli!”
Mariciel e Roberto ridendo sotto i baffi non ebbero il coraggio di contraddire Martino e continuarono a fargli credere che in effetti era realmente così.
“ Chicos, estais aqui un momentito que yo voi a ver de donde salirà tu padre”.
L’espressione di Martino si fece seria e sul suo viso calò un’ombra di tristezza”.
“ Muy bien, gate 23. Vamos”
Martino a passo lento li seguiva a distanza, non aveva nessuna fretta di arrivare alla meta.
Ad un certo punto dovendo passare il controllo passaporti, Martino iniziò a non capirci più nulla. “ Ma che cazzo sta succedendo, dove mi state portando? “
“ Fidati Marty, andiamo!”
Arrivarono finalmente al gate 23 e con lo sguardo inebetito Martino lesse la destinazione del volo.
IBIZA IBR2033
***
L’aereo di Iberia con destinazione Ibiza partì alle ore 19.00 in perfetto orario.
Atterrarono dopo circa mezz’ora.
Avendo solo il bagaglio a mano le procedure di sbarco furono veloci.
Uscendo dall’aeroporto una fresca brezza accarezzò i loro visi, Roberto fu impressionato dal forte profumo di pini che si poteva percepire nell’aria, ora capiva perché i Romani battezzarono Ibiza e Formentera con il nome di “ isole Pitiuses” , “ Isole dei pini”, se ne poteva percepire il profumo intenso, misto a quello della salsedine, e delle erbe aromatiche come il rosmarino, la menta e l’elicriso.
Roberto posò il suo sguardo al cielo, un cielo che pareva essere diverso dagli altri, più grande, più aperto più luminoso e dove un rapace volteggiando silenzioso gli diede il benvenuto.
Al suo fianco Mariciel, che pareva aver avuto le sue stesse vibrazioni, strinse forte la mano di Roberto.
Il tempo sembrava essersi fermato di fronte allo spettacolo di quella natura e l’insieme di tutto presagì la magia di quell’isola.
Martino un poco più avanti non accorgendosi di nulla li incitò a muoversi.
“ Forza ragazzi, Marcelo ci stà aspettando!.
Marcelo era il figlio di una coppia di amici dei genitori di Roberto,la mamma era italiana mentre il padre spagnolo, lui studiò in Italia e frequentò la stessa università di Roberto, poi però Marcelo decise di cambiare vita e di trasferirsi ad Ibiza dove ora lavorava come dj all’Amnesia.
Presero un taxi in direzione Santa Eulalia che si trova nella parte nord-est dell’isola.
Marcelo viveva a Roca Llisa, un’urbanizzazione privata costruita sulla costa che faceva da sfondo allo spettacolare golf di Ibiza.
Percorrendo l’isola un panorama mozzafiato si propose ai loro occhi.
L’isola era verdissima nonostante fosse piena estate, si potevano ammirare gli antichi ulivi, i campi di mandorli, i carrubi, i profumatissimi ginepri e gli immensi cactus che incorniciavano le vecchie fincas ( tipiche case ibizenche) rendendole spettacolari come lo erano i loro muri millenari in pietra che sorgevano dalla terra rossa.
Le enormi Buganvillee dai colori sgargianti, gli oleandri profumati e le macchie di color blu cielo delle campanule dell’Ipomea, facevano da cornice a quest’isola avvolta da un’energia magica.
Mariciel si trovò a pensare che a febbraio, quando i mandorli sono in fiore, l’isola doveva essere un vero spettacolo di colori e di luce.
Si lasciarono Jesus alle spalle e dopo pochi chilometri alla loro destra seguirono l’indicazione “ Golf Club de Ibiza”.
Ai lati della strada i bianchi oleandri profumavano il loro cammino. Proseguirono finchè non giunsero ad una sbarra dove una guardia li fermò.
Era l’ingresso di Roca Llisa.
“ Hola buenas dias, donde vais?”
“Nos està esperando el signor Lopez que vive en el Gran Barracuda, Bloque d, planta baja 1 y 2”.
La sbarra si alzò ed il taxi proseguì la sua corsa seguendo le indicazioni dategli dai ragazzi.
Il cammino che si aprì davanti a loro era spettacolare, subito dopo una curvatura sulla destra la strada pareva tuffarsi nel mare che a quell’ora con il tramonto era pennellato di rosso, arancio e giallo.
Giunti a destinazione mentre Martino pagava il taxista, Roberto y Mariciel si apprestavano a suonare alla porta, in quel mentre videro un bigliettino lasciato per loro sulla porta.
“ Scusate ragazzi, mi sono dovuto assentare, Roberto sa dove tengo le chiavi, fate come se foste a casa vostra, prendete pure possesso delle camere ( la mia potrete riconoscerla dalla confusione degli indumenti sparsi ovunque). Cercherò di tornare il più presto possibile.
Marcelo “.
Roberto sapeva che Marcelo a Milano era solito tenere una chiave di scorta nella pianta che aveva sul pianerottolo, quindi provò a cercare nel vaso di ortensie che si trovava proprio di fianco a lui.
“ Trovata, dai ragazzi entriamo!”.
L’appartamento era spettacolare, non poterono fare a meno di avviarsi immediatamente sulla terrazza dove una tavola apparecchiata per quattro e decine di candele accese li stava aspettando.
Il panorama era mozzafiato, un’infinita distesa di mare ancora rossastro per l’effetto del tramonto e l’isola di Formentera sullo sfondo rasserenò le loro anime.
“ Chicos yo estoy un poco cansada, si no ve importa quiero ir un poquito en mi quarto para descansar un poco”.
“Claro que si, nosotros anche vamos”
Così si distribuirono le camere, Mariciel si innamorò di quella con le pareti giallo tenue e le tende con le lune ricamate a mano, un dipinto dai colori aranciati troneggiava sulla parete proprio sopra il letto, pareva rappresentare un sogno, una nave attraccata al porto con un albero e una bambina sulla banchina che pareva sognare mondi lontani.
Mariciel si sentiva a suo agio in quella stanza e poi il candido bagno di marmo bianco annesso alla camera era la fine del mondo.
Mariciel si sdraiò sul letto, mille sensazioni le si accavallarono nella mente, estrasse dalla sua borsa il taccuino dove soleva appuntare i suoi pensieri ed iniziò a scrivere delle vibrazioni che quell’isola le aveva fatto provare nei confronti di Roberto.
“Mi anima se llena de fuertes emoziones, mientre mi cuerpo junto a mis pensamientos volano a te, alle tue parole ed alla tua carne che odora d’uomo.
Ti immagino al mio fianco, posso sentire il tuo respiro sul mio collo e le tue mani sfiorare lembi di pelle del mio corpo liscio e morbido come una pesca matura.
Improvvisa in me una voglia dannata di liberarmi dagli abiti e di poter fare altrettanto con i tuoi, ho voglia di sentire il tuo corpo caldo bramare il mio, intensamente, spasmodicamente.
Voglio percepire quanto mi desideri.
Ho bisogno di sentire quanto aneli al mio essere, ho voglia di sentirmi dire quanto ti piaccio.
Ho voglia di te, di sentirti mio, ho voglia di renderti schiavo del mio piacere. Voglio che quello che sono disposta a darti sia unico e irripetibile.
Voglio farti pensare e credere di non aver mai provato nulla di simile in vita tua e che mai più proverai emozioni di un’intensità tale.
Voglio essere per te come l’aria che respiri,
Indispensabile per vivere.
Voglio possedere i tuoi pensieri, il tuo respiro, la tua anima, voglio che siano legate a me per sempre, indelebilmente, come un marchio impresso a fuoco sulla pelle.
Voglio dimostrarti attraverso il mio corpo quanto mi sei entrato nell’anima.
Voglio trasformare il mio desiderio di te in puro istinto animale misto ad una dolcezza infinita.
Te quiero.
Rileggendo ciò che aveva scritto, Mariciel non poteva credere che quelle parole fossero state scritte proprio da lei.
Iniziò così a pensare che quello che si diceva di Ibiza fosse vero...
...Ibiza isla magica y misteriosa, de fuerte energia magnètica que provoca fenomenos inexplicables.

1 commento:

  1. Per uno che conosce quei profumi e quei colori e' una libidine........

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