martedì 26 aprile 2011

Le due parti dell'altalena - Cap. I

Era una notte buia e tempestosa…..no…non era tempestosa e adesso che ci penso…..non era nemmeno buia: non era notte, ma giorno!!!
Era un giorno come molti altri…di quelli impersonali, nei quali non accade nulla che valga la pena ricordare, un giorno “fotocopia” direi….sì di quelli che ne vivi talmente tanti che alla fine ti chiedi se li hai veramente vissuti oppure se sono stati loro ad aver vissuto te.
In un’ora imprecisata di quel giorno, non mi piace portare l’orologio…odio il cadenzare delle ore, il passare dei minuti, lo scorrere dei momenti…la perdita degli attimi, delle possibilità,….ebbene proprio in quel preciso istante, in quel nano secondo….accadde proprio che……
Kate trovava divertente passare i suoi pomeriggi su quell’altalena malconcia, sotto il maestoso albero, nel giardino dietro casa: gliel’aveva costruita suo padre quando era ancora una bambina. Dio…le piaceva starci scalza su quell’altalena e sentire l’erba soffice sfiorarle le piante dei piedi…ne provava ampio godimento…sciogliere i capelli e sentire l’aria insinuarcisi leggera…..spingersi con le punte dei piedi, chiudere gli occhi ed assaporare l’energia di quella bolla di vita…..le piaceva guardare il mondo da un’altra angolazione….le piaceva guardarlo standosene a testa in giù….e questo capitava solo su quella altalena.
Aveva letto il Barone rampante, e ne era rimasta così affascinata da volerci provare anche lei a vivere senza toccar terra, sì, proprio su quell’albero…leggere, dormire, mangiare, ascoltare il cinguettio dei passeri che restavano fra le fronde di quell’albero per trovarne refrigerio nelle calde giornate dell’estate….anche sua madre era rimasta con lei per due giorni sull’albero…sì per due giorni la Signora Smith aveva passato il suo tempo sull’albero dietro la casa con Kate….
le due trecce di corda dell’altalena si erano annerite con il passare del tempo e assottigliate per la pioggia e il vento….ed il pezzo di legno che le univa, decorato dalla madre con fiori e api, marcito con l’acqua, si era rotto a metà: di una ne restava un brandello penzolante e dell’altro non vi era che il ricordo.
Sì, Kate adorava guardare il mondo da tutt’altra angolazione….del resto nessuno stabilisce quale sia il lato giusto né quello sbagliato…..a dire il vero…tra il giusto e lo sbagliato lei ci aveva perso del tempo……ci aveva pensato parecchio…ci aveva pensato talmente tanto da perderci il senno….
-Signorina Smith….è l’ora della pastiglia….su, avanti, non si faccia pregare come al solito..
- Sì, sì, Garreth, arrivo subito…andate per favore a chiamare la Signora madre e il Signor padre affinchè non si perdano questo….tramonto-
- ma quella sta proprio perdendo la testa- sogghignò Stuart
- non ti permettere mai più di dire una cosa del genere davanti ad una paziente- lo rimbeccò Garreth
- sì ma quella è pazza, pazza da legare- continuò Stuart
- la Signorina Smith è stata poco bene, ultimamente, ma si riprenderà-
- siamo in un manicomio, Garreth, da qui…quella ci uscirà morta…..magari si impiccherà come il Sig. Colbert, oppure si taglierà le vene un’altra volta…-
- ma la vuoi piantare, benedetto figliolo, non sai niente di lei-
- non potrai sempre essere lì ad accudirla Garreth, prima o poi..capiterà che….
- senti ora portala a prendere la pastiglia e poi vieni nel mio studio…ho una storia da raccontarti-
- come vuoi…ma storia o non storia…quella è pazza…come tutti gli altri qua dentro-
- sai Stuart, di tutte le cose che hai detto negli ultimi cinque minuti, questa è la sola dannatamente vera:siamo tutti pazzi qua dentro…..ti aspetto nello studio-
E così dicendo Garreth si incamminò verso la casa dietro il grande albero..con le mani nelle tasche del camice bianco….
- d’accordo, il capo sei tu…- rispose Stuart con rassegnazione…le storie di Garreth erano di una noia mortale….ma questa pareva avere un non so che di misterioso e, ci avrebbe scommesso, sembrava legata in qualche modo a quella pazza della Signorina Smith…beh…pazza lo aveva solo pensato, non detto….
Certe cose non poteva dirle, ma pensarle….sì, quello sì, santo cielo….

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