sabato 5 marzo 2011

Thè alle cinque - Festa della donna

Oggi gioco d’anticipo, ma solo perché mi piacerebbe che la data dell’otto di marzo non fosse la solita ricorrenza banale.
La premessa la faccio con una poesia che ho scritto diversi anni fa e che spesso rileggo. Quest’anno la condivido.

8 marzo 1989 – festa della donna (???)
Oggi ogni ( ! ?) uomo corre ad acquistare una mimosa per la sua donna.
E Lei, sorridente, ringrazia di quel rispetto che per un giorno si compera.
Per un giorno si dimentica.
Già perché il domani non cambia: seguita a dire sì, piange e prega mentre qualcuno le strappa i vestiti da dosso, sopporta mentre qualcuno “apprezza” il suo modo di “essere donna”.....e si domanda se, per caso, non sarebbe stato meglio nascere uomo.
E tutti gli anni ….sempre la solita scena: schiere di donne ben vestite e truccate escono con le amiche per una pizza, un film, teatro, qualche gruppo azzarda una presenza in qualche locale di “burlesque” (adesso fa moda!), oppure in locali trendy, dove conoscere gente e annegare in qualche drink….festeggiando….una ricorrenza che ha tutto fuorchè il lieto evento da festeggiare.
Quando rispondo all’invito –no, grazie, ma proprio no-
Mi guardano allibite – quindi non vieni a festeggiare?-
-ma festeggiare cosa?-
-ma come? Ma la festa della donna!!!-
Ma proprio non ci riesco.
-ma si tratta solo di una sera-
No, è proprio questo il discorso, che non si tratta solo di una sera.
Ci sono donne che hanno lottato per migliorare le condizioni di lavoro, e il diritto al voto (le suffragette), e le pari opportunità...e ce ne sono molte altre che quotidianamente lottano contro le violenze domestiche, per non parlare di quelle fisiche (due parole sull’infibulazione?)

Ma sì, è meglio ridurre il tutto ad una serata da passare piacevolmente con le amiche a parlare di….altro…è decisamente più facile.

Nessun invito per me, grazie, non festeggio.

Il the oggi è stato un po’ “freddo”: chiedo venia.

2 commenti:

  1. Da uomo concordo pienamente.
    Chiedere a mia moglie per conferma: non ho mai festeggiato l'8 di marzo, e non lo farò almeno fino a che non verrà festeggiata anche la giornata dell'uomo. Solo allora, paradossalmente, la donna sarà davvero 'pari'.

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  2. Non ho mai capito perche' sia stata chiamata "festa della donna",avrei trovato più appropriata per questa ricorrenza una giornata di "lutto delle donne".
    Anche io mi sono sempre rifiutata di uscire in questa occasione,trovo veramente triste che questa giornata sia stata ridotta a una banale festa commerciale.

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