sabato 12 febbraio 2011

Thè alle cinque - Passato e perdono

Passato e perdono

Dopo diversi anni, ventiquattro per la precisione, mi trovo a dover organizzare una reunion con i vecchi compagni di classe delle superiori.
Trovati su facebook, almeno qualcuno, inizia la forsennata ricerca di tutti gli altri. Così passi in rassegna vecchie agende impolverate, riposte con cura in un cartone in cantina con scritto solo “maturità”….e inizi a chiamare numeri che, nel frattempo, sono stati consegnati ad altri utenti…speri, mentre componi il numero di qualche cellulare, che il tuo compagno, il classico Rossi Carlo, giusto per la privacy, abbia mantenuto il numero. Dopo una serie interminabile di squilli risponde: sì…chi parla?:
E allora inizi a fargli tutto il discorso che ti eri preparata per ricordargli di te e dei vostri compagni di classe…e scopri, con rammarico, che a lui non frega assolutamente niente di ritrovarsi dopo tutti quegli anni, oltre al fatto che non si ricorda nemmeno di te.
Dopo qualche telefonata con questo esito, inizio a chiedermi non il perché mi sia sobbarcata un onere così “gravoso”, ma perché ad un certo punto della vita….hai bisogno del passato.
Sì, insomma, quando invecchi…ne hai una sorta di necessità: sapere che l’hai avuto, che l’hai vissuto…oppure si tratta solamente di poter rispolverare i ricordi per accarezzare o strapazzare un po’ il cuore?
Qualcuno mi risponde che “Rivivere il passato vuol dire riavere ciò che ha avuto…..e questo non lo vuole”.
Qualcun altro “dai sì, vengo volentieri…però se non c’è Rossi Matilde….a proposito lo sai che ci eravamo lasciati in malo modo?”
Per non parlare dei “no, guarda, ho avuto dei problemi e sono ingrassata…non me la sento proprio, scusa”
Verdi e Grigioni si erano sposati qualche anno dopo la maturità, ma ora sono separati…quindi o invito l’una o invito l’altro.
Più che una reunion mi sembra un guerra strategica nella speranza del risultato: meno morti possibili!!!
Scrivo, sconsolata a Salva: il mio amico-compagno di banco con cui abbiamo condiviso delusioni d’amore, principalmente, e verifiche da quattro e cinque!!
Mi risponde:- senti…pochi ma buoni….chi non viene…..beh, non viene. Non pensarci su troppo, viviamo ugualmente:
Non è che la frase mi rincuori più di tanto, ma è una sana verità.
Ma è l’ultimo rifiuto a farmi riflettere davvero “no, guarda se c’è quella stronza della Rachele io ….no, non l’ho ancora perdonata per avermi soffiato il ragazzo…..e poi quel cinquanta nemmeno meritato…beh, conoscendo il tipo si sarà fatta il membro interno!!!”
La tristezza, una profonda tristezza nell’animo, invade tutto il corpo: MA SONO PASSATI VENTIQUATTRO ANNI, cavolo, c’è ancora tutto questo risentimento?
Si passa oltre, giusto? Ad un certo punto della vita….perdoni e vai avanti, dimentichi e sotterri, fai un miliardo di altre cose e ti realizzi, vivi la vita e lasci il resto dove deve stare: nel ricordo, nel passato, in una scatola ben chiusa in cantina.
Non considerando il fatto che Rachele si è sposata non l’ex ragazzo di Vittoria….e dopo alcuni anni si sono separati perché lei ha scoperto che lui era gay. Ha convissuto per diversi anni con un ragazzo portoricano che le ha dato una figlia e che poi è morto in un incidente stradale. La figlia, di quattordici anni, è morta per un overdose giusto l’anno scorso e lei, Rachele è anoressica. Ora pesa 24 kg, è in una clinica da cui non uscirà più perché ha deciso di morire!!!
Come facciamo a portarci dentro tutto questo rancore e risentimento? Come possiamo farlo sapendo che la vita può aver cambiato le carte di tutti ed averci portato addirittura in un’altra consapevolezza della vita stessa?
Come possiamo non passare oltre? Non perdonare?
Io e Rachele siamo rimaste amiche anche dopo la maturità….e sentire Vittoria parlare in questo modo, conoscendo soprattutto la vita di Rachele, ora…..raffredda l’entusiasmo iniziale e, soprattutto….mi ferma.
Ho avuto qualche nota negativa anch’io: non sono stati anni sereni e tranquilli….sono stati difficili e duri. Non ti senti una donna ma capisci che non sei più una ragazzina, ti piacciono persone irraggiungibili e qualcuno ti prende anche in giro….
Studi come una pazza e nella verifica definitiva ti accorgi che la tua compagna di banco copia mentre tu cerchi di ricordarti quella cazzo di formula chimica che, proprio oggi, ti serve ma che, proprio oggi, non ti ricordi….Amiche, compagne di classe che ti invitavano alle feste solo per avere la “cicciona” da mostrare al gruppo delle nuove conquiste….e deriderti.
Il belloccio che, per una scommessa, si è messo con te…e ti ha presa in giro facendoti sentire una “merda” per anni, annientando la tua autostima e facendo di te una persona insicura.
Io ho bisogno di ricordarmi queste cose, per ricordarmi come sono ora e il percorso che ho fatto per diventarlo….così come ho bisogno che qualcuno di loro possa ricordarmi anche le cose belle, le feste, le confidenze, le AMICIZIE VERE, tutto quel periodo che, col tempo, mi sono lasciata alle spalle….
Forse ho semplicemente perdonato.
Perdonato chi non ha visto altro che i miei kili di troppo e non è andato oltre scoprendo quello che c’era, chi ha copiato per cinque lunghissimi anni, mentre altre persone si facevano il mazzo per raggiungere, magari, lo stesso risultato….
Sono andata oltre, ho vissuto altro…..resta in me, tutto questo passato che ora torna a galla, ce l’ho dentro, ma sono andata avanti…arrivando, alla fine, a perdonare anche me.
Un tentativo lo voglio fare ugualmente, però.
:- Vittoria, perdonami, vorrei parlarti di Rachele, hai un momento?:-
Lei ascolta, per una serie interminabile di minuti, ascolta, ammutolita, la verità…….e io penso che, magari, si ricrede sulla persona che pensava di conoscere…..e che c’è l’happy end.
Termino il racconto e lei, serafica, esclama:- vedi come vanno a finire gli sfigati? Le sta bene, sono proprio contenta:-
L’ho salutata e ho riattaccato.
Forse avrei dovuto cancellare il suo numero di telefono dall’agenda…e,in un primo momento, non l’ho nego….ci ho pensato. Ma poi ho deciso che….perdonare può essere anche …umano.
Il giorno dopo la telefonata di Vittoria, sono andata a trovare Rachele: purtroppo nella notte…una crisi, complicazioni, il cuore non ha retto.
Non so perché ma ho pensato che, forse, il perdono di Vittoria…l’avrebbe salvata…..oppure, semplicemente, Rachele è andata …oltre.
Oggi un thè un po’ triste….ma è la vita.

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