sabato 29 gennaio 2011

Thè alle cinque - piazza e croce

A volte mi capita di pensare ai vecchi proverbi.
Di pensare a mia nonna che con quei vecchi proverbi liquidava in quattro e quattr’otto ogni situazione. Nessuno le dava mai retta, però, anche se, sempre, quel che diceva poi si avverava.
Noi , ragazzini inconsapevoli, l’ascoltavamo invece stupiti ed affascinati: una maga da cortile, una veggente da pochi soldi, forse, ma caspita….la spuntava sempre lei. Gli adulti continuavano a considerarla una “vecchia”, con vecchi principi, con vecchie storie ….e così facevano sempre di testa loro……sbagliando, per lo più.
“That’s experience” si direbbe oggi!!!
In questa settimana mi sono ricordata di un proverbio che mia nonna mi diceva spesso quando a me capitava di lamentarmi di qualcosa….diceva: vai in piazza con la croce, torni ancora con la tua croce.
Lei lo pronunciava in dialetto e quasi sempre sottovoce …. e il proverbio acquisiva un certo non so che di “antico”, di passato…aveva più “valore”…. come se volesse svelarti un segreto, un sortilegio molto potente e per questo un dono importante. Capitava che le chiedessi di spiegarlo perché non riuscivo a comprenderlo…..lei, allora, appoggiava il solito lavoro ad uncinetto sulla gambe…..alzava lo sguardo al cielo, come in cerca di qualche suggerimento divino, poi cercava la tua attenzione …..catturava le tue pupille….e attendeva….creava ancora più curiosità…e poi, in un italiano stentato…: vai a chiedercelo a tuo padre che al parla sempre per nigot!!!
Questo proverbio però penso di non averlo mai capito fino in fondo…..sì, insomma, l’ho sempre interpretato che se tu hai una croce quella è tua e basta……
QUESTA SETTIMANA SONO ANDATA IN PIAZZA
Questa settimana ho parlato ad un amico
HO PORTATO LA MIA CROCE
di un mio problema
E SONO TORNATA A CASA
mi ha detto che anche lui ne ha uno simile
ANCORA CON LA MIA CROCE
non ha risolto il mio, non ha risolto il suo, lo abbiamo semplicemente condiviso.
Mia nonna aveva la capacità di “ridimensionare” le cose…… perché aveva fatto la guerra, perché sapeva cosa fosse la fame….non so, di solito si giustificava in questo modo.
Mi manca…..mi manca questa saggezza “popolare”, questa filosofia spicciola, questi preziosi “sortilegi da cortile” soprattutto ora che fatico a trovare dei valori, delle certezze in quello che mi circonda.
In questi giorni ho comperato un quaderno e ho cercato nei ricordi di bambina, il file dei proverbi della nonna, della mia nonna…..e ho iniziato a scrivere quei proverbi che mi ricordo, quelli che più spesso ripeteva….
Se ricordate qualche proverbio che in qualche modo vi è servito…. io vi leggo e vi aspetto, sabato prossimo, alle cinque, per il solito thè nella mia cucina…..

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