Un’immagine riflessa in uno specchio,
due lunghe trecce nere,
un viso dolce e due grandi occhi scuri dai quali traspare un velo di tristezza misto a sfida,
questa e’ Alice,
una ragazzina di 15 anni pronta a tagliare il cordone ombelicale con tutti quelli che
la volevano e la pensavano ancora una bambina.
Alice si guarda per alcuni minuti in quello specchio che tante volte l’ha ascoltata, vista piangere, ridere ed esternare sentimenti a volte inconfessabili.
Nella sua mente un pensiero si fa strada:
“ si, lo devo fare, ci tengo molto….ma lo devo fare,
no, non ne avro’ il coraggio,
non posso…”.
La sua mano incerta rovista nel cassetto,
sa che ci sono, ma spera di non trovarle….
Eccole….
“ si lo devo fare
Lo posso fare
Lo faccio….”.
…. Alice estrae dal cassetto decisa un paio di forbici
e fulminea,forse per paura di poter cambiare idea,
taglia le sue lunghe trecce nere senza un attimo di esitazione,
prima la destra e poi la sinistra.
Rimane per un attimo immobile con le sue trecce in mano, ha un momento di panico
ma dura solo una manciata di secondi e poi viene pervasa da una meravigliosa sensazione di liberta’ e di grandezza.
Finalmente ha rotto l’incantesimo,
sa che con questo gesto ha cancellato per sempre la piccola Alice per poter dare spazio
alla donna che sentiva crescere dentro di lei ed e’ proprio in questo istante
che inizia il suo nuovo cammino nel mondo,
Una voce fuori campo rompe la solennita’ di questo momento :” Alice vieni e’ pronto!”
“ Si mamma un momento, arrivo subito”…
“ Eccomi arrivo!!”
In lontananza Alice percepisce il solito sbraitare dei suoi genitori, che fa da sfondo alle sue giornate ormai quotidianamente.
“ Che palle, vediamo se questa novita’ riesce a zittirli per un attimo!!!!!”
Arriva in cucina, si siede tranquilla al suo posto senza dire una parola mentre i genitori continuano a discutere non curanti di lei .
Mamma Gabri a un certo punto volge lo sguardo verso Alice, sta per dirle qualcosa ma si blocca a fissarla senza capire per quale motivo la figlia le sembrava diversa dal solito, “ mah, scusa, sbaglio…o….ma i tuoi capelli!!!! Cosa hai fatto?????Sei la solita….guarda neanche te lo dico, sparisci dalla mia vista, vattene in camera tua.”
Il padre, troppo preso dai suoi problemi, non proferisce parola, finisce di caricare la lavastoviglie e si allontana dalla cucina.
Alice e’ stanca di questa situazione, e’ da quando era bambina che i suoi genitori non vanno d’accordo e per di piu’ la madre soffre di forti crisi depressive che a volte sfociano in tentati suicidi , e potete immaginarvi come si puo’ sentire una ragazzina quando svegliandosi in piena notte percepisce i passi di sua madre andare avanti e indietro sul terrazzo….il cuore le si ferma, e’ terrorizzata, vorrebbe uscire, prenderla per mano e riportarla dentro,confortandola, ma non ce la fa,tenta di convincersi che non e’ vero, che potrebbe essersi sbagliata e rimane immobile nel suo letto,terrorizzata,come pietrificata riesce solo a sperare che non accada nulla. Alice riesce a tirare un sospiro di sollievo solo nel momento in cui la sente tornare in casa , il suo cuore piano piano torna a battere regolarmente ma le lacrime sgorgano come un fiume in piena solcando il suo viso e singhiozzando attende la luce del giorno che spera possa attenuare il suo sordo dolore.
Alice aveva passato la sua infanzia così, depredata dall’amore materno a cui ogni bambino avrebbe diritto, l’avevano sempre fatta sentire inadeguata e l’amore captativo della madre l’aveva resa insicura, sofferente e bisognosa di affetto.
Ma oggi raggiunto il quindicesimo anno di età era più forte e la rabbia nei confronti dei suoi genitori cresceva dentro di lei smisuratamente tanto da sentirsi pronta a cercare altrove ciò che sempre aveva sognato…una vita diversa..piena di gioia, spensieratezza, calore e ….perche’ no….amore.
E’ una soleggiata mattinata di Luglio quando Alice si sveglia e sente dentro di se’ il bisogno di cancellare tutte le ingiustizie che da tempo subiva , percepisce dentro di lei una forza nuova, inaspettata , dirompente , le faceva quasi paura la freddezza con la quale stava pensando al da farsi, e…
“ho bisogno di riflettere”…
….prende dallo scaffale della sua camera un lp di De Gregori, alza la puntina del giradischi per mettere la traccia n° 6 ,Renoir , si siede sul suo letto e si mette in ascolto….
…” Chi di voi l’ha vista partire dica pure che stracciona era, quanto vento aveva nei capelli, se rideva o se piangeva, la mattina che prese il treno e seduta accanto al finestrino vide passare l’Italia ai suoi piedi giocando a carte con il suo destino” …
Non può fare a meno di piangere , il suo cuore e’ colmo di nuove sensazioni ….
Ora tutto e’ più chiaro…ora sa che….
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