mercoledì 26 maggio 2010

Nudo, foglie verdi e busto - Epilogo

Epilogo

25 Maggio, Praga
Sasha era seduto al centro del suo studio, sulla sua poltrona in pelle rossa. Ripensava a tutto quello che era successo negli ultimi due mesi: la primavera era arrivata anche a Praga, i colori fuori dalla porta finestra erano più vividi, non aveva più una cameriera, aveva perso quattro magnifiche tele di Picasso...
James bussò alla pesante porta di noce dell'ufficio:
"Avanti" disse stancamente l'uomo, senza alzarsi dalla poltrona.
"Mi perdoni, Signor Tusek, ma ci sono i Signori Abram Keller e Julio Jones che chiedono di lei."
"Va bene, James, falli passare. Li stavo aspettando."
"Come vuole, Signore." disse rispettosamente il maggiordomo, inchinandosi leggermente e facendosi da parte per consentire ai due visitatori di entrare.
"Buona sera a te, Sasha. A che dobbiamo l'onore di questa serata?" chiese Julio Jones, entrando sorridente.
"Ciao Julio, ciao Abram. Benvenuti!" li salutò l'uomo, alzandosi sorridente dalla poltrona "James, porta quella bottiglia di Millesimé che ti avevo indicato stamattina; con tre bicchieri."
"Flutes o coppe, Signore?"
"James, mi meraviglio di te: uno champagne nei flutes? Coppe, coppe, e per una sera al diavolo il perlage!"
James sparì, e poco dopo tornò con una bottiglia e tre calici. Aprì lo champagne, lo versò e poi si ritirò chiudendosi dietro di sé la pesante porta in noce.
Abram allora disse: "Ma come, Sasha, non hai detto niente a Julio?"
"Che cosa dovrei sapere?" chiese Julio, mentre passava i calici agli altri due uomini.
"Seguitemi" disse Sasha sorridente, dirigendosi verso la porta in fondo allo studio, dall'altro lato rispetto a quella dove era sparito James.
"Questo locale è la parte più riservata della mia collezione d'arte, qui tengo i miei pezzi più belli, e quelli a me più cari. Oggi voglio mostrarvi il mio ultimo arrivo."
Julio si affrettò dietro all'amico "Non mi avevi detto niente..."
Entrato nella stanza, il legale restò per un attimo senza parole: sul lato di destra c'erano due Picasso splendidamente restaurati; poi si girò sul lato di sinistra, ed anche lì altri due splendidi Picasso facevano una mostra di sé.
"Sasha, ma questi sono... sono.."
"Sì Julio, sono stati restaurati benissimo. Sono meglio di prima."
"Ma.. Ma, Sasha.. Come è possibile?.."
"Merito di Abram!" rispose Sasha, fingendo di non capire.
"Sasha, ma non te li avevano rubati?"
"Ci ha pensato Abram, ti ho detto. Ha rintracciato per caso chi li deteneva, e li ha.. recuperati. Questo ‘lavoro’ mi è costato un po', ma..."
"Diciamo una... decina di milioni di dollari!" disse ammiccando Abram
Il legale era interdetto: stava per replicare qualcosa, ma le parole gli morirono in bocca: sulla parete centrale infatti c'era un quinto dipinto.
Julio si avvicinò al quadro per osservarlo meglio, poi disse: "E questo sarebbe...?"
"...Nudo, foglie verdi e busto" concluse Abram, avvicinandosi a sua volta per ammirare meglio l'opera. "Picasso, 1932"
"Esatto, amici: vale 106 milioni di dollari." disse Sasha "Ed ora un brindisi!"
Julio ancora non riusciva a crederci: "Ma allora, il misterioso compratore dell'altra notte a New York... eri tu!"
Sasha e Abram incrociarono i loro sguardi, e si sorrisero.
"Fantastico!" continuò il legale "Ancora però non ho capito: queste sono le quattro tele che ti avevano rubato... o sono delle copie?"
"No, tranquillo, Julio: i dipinti sono autentici!" rispose Abram "E se lo certifica Abram Keller..."
"Certo, certo... Che sorpresa, ancora non ci posso credere! E pensare che l'assicurazione ti ha pure indennizzato con 120 milioni di dollari! Che te ne farai di quella cifra?"
Sasha non rispose, si limitò a sorridere alzando il bicchiere e brindando ai due amici.
Abram invece scuoteva la testa; il loro amico era un genio legale, ma non aveva mai saputo far di conto: era tutto previsto e calcolato, i dollari erano stati già tutti 'investiti'.
E mentre pensava questo, bevve un sorso dal calice.
"Sasha è stato abilissimo:" rifletteva tra sé l’esperto restauratore "ha pensato anche a controllare il prezzo a New York, senza perderci nemmeno un dollaro.."
Lo champagne era a temperatura perfetta, lui stava ammirando cinque delle più belle opere del mondo, quando un altro pensiero gli si fece largo, chiaro e nitido, nella mente: "Ma diamine, e se... anche il furto...No, non è possibile!.. Vuoi vedere che anche quello non è mai avvenuto davvero?"

(ogni riferimento a persone realmente esistite è assolutamente casuale. La storia ed i suoi personaggi sono frutto di fantasia, e non sono in alcun modo reali. Almeno credo)

4 commenti:

  1. Ci puoi costruire un libro intorno... lo sai? L'unica critica è che lasci il lettore con una domanda: ma Phil e Raffaella sospesi a Venezia...?

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  2. Complimenti davvero! Interessante e con quel retrogusto di mistero che non guasta mai...
    Riprendendo la domanda di The White Peacock, devo supporre che ci sarà un seguito?

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  3. Ci stavo pensando, specie per Raffaella e Phil.
    Qualcosa tipo un seguito.
    Vedremo...
    Cmq grazie!

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  4. Beh, Bart, che dire??? SORPRESA, una grande SORPRESA. interessante e curioso direi...ma che fine fanno Phil e Raffaella????
    Ti prego: il seguito!!!

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