lunedì 22 novembre 2010

Neko Adventure

Come forse avrete notato, faccio fatica a mantanere la cadenza auto-impostami di un capitolo a settimana. Purtroppo, a differenza di altri scrittori ben più esimi della mia persona, non riesco a stare dietro nemmeno alla mia stessa creatura man mano che cresce.
Per questo sposto la cadenza a un capitolo ogni quindici giorni.
Spero che voi, miei sette lettori, capiate.

XyoaiaoyX


La Setta


Parte Quinta


Il periodo che seguì per Jilien fu massacrante: ogni giorno sveglia all’alba, rapporto in refettorio, poi esercizi con armi ogni volta diverse. All’ora di pranzo, annunciata dal suono di una campana, tutti i membri si riversavano nella stessa stanza in cui iniziava la giornata, per mangiare qualcosa e rilassarsi per un po’. Finita la pausa, generalmente corta, si ritornava agli allenamenti, questa volta di tipo diverso: per cominciare, Jilien fu istruita su tutto ciò che concerneva le armi bianche, la sua specialità. Sapere tutto quello che poteva fare con un semplice pugnale la fece sentire ignorante: -Non ti preoccupare- disse Crystal un giorno in cui sentiva Jilien particolarmente sconfortata -Anche io andavo ad istinto con l’arco i primi tempi. Man mano che conoscevo sempre più cose ho imparato quasi a convivere con le mie armi… Guarda-. Detto ciò prese di colpo l’arco con una mano e con l’altra una freccia a terra. Con un movimento fluido incoccò la freccia, prese la mira per un istante e lasciò andare la corda. Compiendo una traiettoria perfetta, la freccia si conficcò al centro del bersaglio posto a più di cinquanta metri da dove era Jilien, la quale rimase a bocca aperta dallo stupore: -Ci riuscirai anche te- disse Crystal dando una pacca sulla spalla alla sua allieva.

Dopo l’intenso allenamento pomeridiano, era la volta delle nozioni sulle sostanze usate dalla Setta. Jilien rimase stupita la prima volta che entrò nello stanzino adibito a sala per alchimisti: alambicchi, liquidi e fiamme erano sparsi in maniera disordinata su tutto lo spazio possibile.

-La Setta- spiegò Crystal la prima volta che portò la ragazza gatto in quello stanzino -Utilizza da sempre ogni aiuto possibile. Usando la giusta miscela di sostanze puoi creare praticamente qualunque cosa, da una polvere esplosiva a un veleno potentissimo-. Detto ciò prese un poco di polvere da un piccolo contenitore posto vicino a lei e la gettò a terra. La polvere fece una piccola esplosione, producendo una piccola nuvola di fumo che si disperse dopo qualche secondo: -A cosa ti può servire, questo?- chiese Jilien quando la nube si diradò. Di fronte a lei si aspettava di vedere Crystal con la risposta pronta, ma non vide nessuno. Improvvisamente sentì una lama appoggiarsi sul suo collo e il respiro di una persona sulla sua guancia: -Questa polvere serve a illudere l’occhio e a colpire indisturbati- disse Crystal -Capisci ora cosa vuol dire colpire nell’ombra?- Jilien annuì impaurita, presa alla sprovvista. Quando la lama non fu più premuta contro il suo collo, la ragazza gatto sorrise guardando gli alambicchi all’interno dei quali bollivano chissà quali sostanze: -Hai parlato di veleni… Qualcuno può essere usato sulle armi?-

Crystal si incuriosì alla domanda: -Sì e puoi scegliere tra vari tipi: dai più potenti a quelli più blandi, da quelli che causano una morte atroce a quelli che fanno sprofondare la vittima in un sonno bellissimo…-

-Vorrei avere la mia lama sempre pregna di un veleno blando, che faccia effetto poco a poco- disse Jilien con fervore

-Come mai non uno potente? Non c’è così rischio che…-

-Ho detto blando- la interruppe Jilien con tono deciso -Non ho detto poco efficace. Deve procurare morte, ma lentamente-

Crystal sorrise nel vedere la sua allieva così crudele: le ricordava lei stessa pochi anni prima, quando a dodici anni aveva immerso la punta di una delle sue frecce in un veleno dall’effetto simile a quello voluto da Jilien. Con quella freccia era andata a caccia nel bosco sopra la base, cercando una vittima per il suo esperimento. Dopo qualche minuto, aveva visto una lucertola che si riscaldava al sole attaccata alla corteccia di un albero. Assicurandosi di non ferirsi con la punta, aveva incoccato la freccia e l’aveva scagliata mirando alla coda della povera bestiola, facendo centro. In questo modo la lucertola non poteva muoversi e il veleno avrebbe fato effetto poco a poco, giorno dopo giorno. Ogni sera, prima di andare a dormire, andava a controllare la sua vittima, assicurandosi che fosse ancora viva. Dopo cinque lunghi giorni di agonia la lucertola morì in preda a degli spasmi che allora scatenarono in Crystal un misto di paura ed eccitazione. Fu in quel giorno che decise di usare un veleno del genere sulle sue frecce nel caso in cui avrebbe dovuto tirare da lontano, rischiando di non uccidere in un colpo il suo bersaglio.

Jilien fece tornare alla realtà Crystal con un colpo di tosse. La ragazza si riscosse, dopodiché indicò un contenitore in rame sulla sinistra: -Lì troverai quello che cerchi. Intingi la lama lì dentro prima di andare in missione e avrai il veleno su di essa per due giorni prima che questo non faccia più effetto-. Bilie annuì compiaciuta.

Se la parte più semplice dell’allenamento era la parte di alchimia, quella più difficile era il riposo. Essendo ancora una novizia, Jilien fu costretta ad abitare sempre con Crystal, dividendo tutto, dal cibo al letto, con la ragazza. I primi tempi questo fu causa di imbarazzo tra le due: non essendo abituate a vivere con altre ragazze, non sapevano bene come comportarsi e ogni cosa che implicava il contatto fisico tra le due, a parte la lotta, procurava sguardi imbarazzati che venivano subito distolti. Dopo qualche giorno, però, le cose vennero più naturali, senza aver bisogno di continui “scusa” e “mi dispiace”.

-Senti Crystal- chiese un giorno Jilien -Perché qua dentro siamo le uniche due femmine?-

Crystal rimase un attimo in pensiero prima di rispondere: -La Setta venera la Dea Aura, come ti ho già detto. Lei è una donna, o almeno così appare ai nostri occhi, perciò le donne non potrebbero fare parte di una setta che le esporrebbe sempre al rischio di venire uccise. Noi due siamo le uniche eccezioni. Io perché mi sono dimostrata più capace di alcuni membri della Setta…-

-Vorrai dire della maggior parte- la punzecchiò Jilien

-Il fatto è che io sono una maestra nonostante abbia solo diciassette anni e tu sei…- Crystal si fermò, incapace di concludere la frase

-Cosa? Perché sono strana?- finì Jilien.

Tra le due scese un silenzio carico di dispiacere da una parte e di comprensione dall’altra.


2 commenti:

  1. Sono talmente particolari i tuoi racconti, che vale la pena di aspettare, te lo assicuro :-)

    RispondiElimina
  2. Ma noi siamo ben più che sette!

    RispondiElimina