Parte Quarta
Crystal si diresse verso un area della grande sala che costituiva la parte più importante per la setta. In quella che sembrava una piazza di una grande città erano riuniti tutti i membri della setta, impegnati ad allenarsi ed esercitarsi nelle più svariate discipline: dal combattimento a mani nude alla resistenza fisica, fino ad arrivare a nozioni di alchimia. Crystal di spostò, seguita a ruota da Jilien, nella parte destinata ai combattimenti, in cui erano presenti pochi affiliati.
Non appena questi videro Crystal si spostarono, creando un cerchio all’interno del quale si ritrovarono solo lei e Jilien
-Allora, pronta per cominciare il tuo addestramento?- chiese Crystal riscaldandosi i muscoli
-Non avendo molta altra scelta…- rispose Jilien facendo altrettanto
Gli altri membri guardarono con attenzione la nuova arrivata, cercando di capire cosa in lei le aveva permesso di fare parte della setta. Non riuscendo a capirlo, aspettarono che il combattimento iniziasse per vedere se sarebbe durata più o meno di dieci secondi contro Crystal.
-In guardia!- disse all’improvviso la ragazza con l’uniforme nera e si lanciò contro Jilien. Questa, presa alla sprovvista, evitò per un soffio il pugno dell’avversaria, scartando di lato. Crystal, facendo perno con una gamba, sferrò un calcio poderoso all’altezza del viso di bilie che si parò con le mani, fermando il colpo.
-Almeno sai pararti, quando vuoi- disse Crystal continuando a fare forza sul blocco di Jilien
-So fare anche altro, sai?- rispose la ragazza e, prendendo la caviglia del piede che stava bloccando, buttò di peso Crystal a terra, bloccandole la gamba in una chiave articolare. La ragazza dagli occhi di ghiaccio non lasciò a Jilien il tempo di infierire sulla caviglia perché fece forza sulle braccia e si mise in piedi, sciogliendo la presa della ragazza-gatto che si ritrovò a terra. Crystal, senza perdere tempo, si mise con un ginocchio sul petto di Jilien e disse: -Sono in vantaggio, e da questa posizione posso fare ciò che voglio di te. Hai perso, arrenditi…-
Jilien iniziò a ridere di gusto all’affermazione del suo maestro: -In vantaggio? E dove? Guarda come si ottiene il vantaggio…- e detto ciò, con un colpo di reni, prese la testa di Crystal con le gambe e torse il collo finché la ragazza non cedette ed assecondò il movimento, finendo a terra. Jilien allora andò sopra su di lei, bloccando le braccia della ragazza con le proprie ginocchia. Portò le mani incrociate al collo di Crystal, in modo da immobilizzare anche un eventuale colpo di testa: -Così puoi dire di essere in vantaggio, Maestro…- e sorrise divertita. Notò però che anche Crystal stava sorridendo e prima di poter capire perché sent un leggero sibilo alla sua destra e improvvisamente una fitta di dolore le venne sullo stesso fianco. Approfittando di quel momento, Crystal spostò di forza Jilien da sopra di sé, la immobilizzò a terra come aveva fatto prima e tirò fuori un piccolo ago dalla manica. Puntandolo al collo della ragazza-gatto, disse: -Ricordati che qua non c’è lealtà nello scontro. Se c’è la possibilità di far fuori l’obiettivo, bisogna farlo, anche se è a terra, disarmato o implorante. Inoltre, questi- disse portando davanti agli occhi l’ago che aveva in mano -Sono fondamentali, come tutto l’equipaggiamento che abbiamo. Non dimenticarti di usare ciò che hai, specie in un momento di difficoltà. E ora arren…- non riuscì a finire la frase perché sentì qualcosa che si stava stringendo intorno al suo collo, qualcosa di morbido che non sembrava intenzionato a mollare la presa.
-Hai appena detto di usare ciò che si ha, vero?- chiese con un sorriso Jilien -Beh, io ho questa…- e strinse ancora di più la presa intorno al collo di Crystal con la coda. La ragazza, presa dal panico, provò a togliersi quel cappio vivente, ma era troppo stretto per far passare le dita tra il collo e la coda. Con un filo di voce, ammise -Va bene… hai vinto…- e Jilien lasciò la presa. Tossendo, Crystal si mise gattoni sul pavimento mentre Jilien si alzava e tirava fuori il pugnale che era ancora appesa alla sua vita, lo puntò verso Crystal e disse a voce alta, in modo che tutti i presenti potessero sentirla: -Non sono da sottovalutare. Solo perché non sono stata addestrata o non ho diavolerie come le vostre non vuol dire che non sono capace di fare niente. Ricordatelo-. Detto ciò, tese la mano libera a Crystal che la prese e si fece aiutare a rialzarsi.
Il pubblico che le circondava era ammutolito: di solito era Crystal che la spuntava così velocemente, ma in quel caso era stata battuta da una novizia con una facilità disarmante.
-Bene…- disse Crystal -Vuol dire che il tuo allenamento per il combattimento non richiederà molte altro tempo-. Jilien sorrise soddisfatta: era riuscita a conquistarsi un complimento in un ambiente in cui, ne era certa, questi valevano più dell’oro.
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