martedì 2 novembre 2010

Il Barista - La strana riunione

Io sono un barista.
Il mio bar è un bel bar, un po' in periferia di una cittadina di provincia.
Mi piace osservare i miei clienti: leggo le loro vite, e vedo le loro passioni dipinte sui loro volti, nei loro gesti, nei movimenti del loro corpo.

Ma oggi è una giornata particolare: nel mio bar c'è gente speciale, non la solita gente di tutti i pomeriggi.
E' gente allegra, si conoscono più o meno tutti tra loro, si sono dati appuntamento qui tutti alla stessa ora. Anch'io li conosco: sono un barista, non un eremita.

Al bar è venuta anche mia moglie: ho voluto che oggi ci fosse anche lei, perchè sarà una giornata intensa. Non riuscirò neppure a prendermi il miei soliti tempi per asciugare i bicchieri in piedi dietro il bancone, mentre osservo di soppiatto i miei clienti, che è poi la mia vera occupazione... Lei è fresca di parrucchiere, e forse la piega stavolta le reggerà per qualche ora. E' sempre molto affascinante quando viene da me, si veste con attenzione e proprio per me indossa anche le scarpe con il tacco, che davvero di suo non apprezza particolarmente. Ha scelto con cura anche collana ed orecchini, ed è splendida. Almeno, a me pare così, e mi pare che basti.
So che mi sta facendo un favore: lei non apprezza molto il mio 'lavoro', qui al bar, perchè dice che osservo troppo la gente, che … ficcanaso. Ma tutto ciò è assolutamente... vero.
Sono contento che lei ci sia.

Le prime persone ad arrivare sono due donne: sono entrambe more, una porta i capelli più corti, ed un po' mossi, mentre l'altra li ha decisamente più lunghi e lisci. Vestono eleganti e curate, entrano e ci salutano, poi una delle due scopre che l'altra non conosce la mia signora, e gliela presenta: le vedo chiacchierare per qualche momento, come vecchie conoscenze. Mi pare che parlino di libri, o di testi scritti.
Ma non mi preoccupo: d'altronde sono in tre, e gli argomenti non mancheranno di certo.
Mi rivolgo alla mia aiutante di oggi:
- Tesoro, accompagnale ad un tavolo, per favore.
- Ah, sì. Certo. Dove volete sedervi?...
E le vedo andare allegramente verso il separè azzurro, quello centrale. Ottima scelta, abbastanza lontane dalla porta e vicine a tutto il resto.

Intanto ecco che arriva un'altra coppia. Anche questi li conosco: lui ha i capelli biondo-rossicci, ed appena entra mi da' un poderoso 'cinque alto' con la mano destra, con un sorriso a 75 denti. Lei invece è bionda, con i capelli mossi ed un paio di occhiali che svettano a punta verso l'alto: mi sorride, mi manda un bacio con un soffio sulla mano, poi raggiunge il compagno ed insieme si dirigono verso il separè rosso, quello dell'amore e della passione. Mia moglie li vede, e si congeda dalle prime due, poi vola da loro: è bravissima ad accogliere gli avventori.
Lancio un'occhiata di soppiatto al locale, e vedo che le prime due donne stanno parlando fitto fitto: di cosa parleranno? Saranno cose di donne, ne sono certo. D'altronde, sono uno specialista, no?

Si apre di nuovo la porta, ed entrano due ragazzi, giovani, sui diciott'anni. Lui è alto e robusto, con i capelli scuri e dritti che cercano invano di sparare in ogni dove: ma lui riesce a domarli con rara perizia; porta gli occhiali con disinvoltura, e di ritorno ne riceve un'aria lievemente intellettuale.
Io lo guardo, e già so che pratica arti marziali.
No, non l'ho indovinato: me l'ha detto lui qualche volta fa... Anche i baristi hanno i loro segreti!
Si dirigono subito verso di me, e lui mi saluta impettito, simulando un compito inchino del capo: fa sempre così, mi piace anche se a volte penso che mi prenda un po' per i fondelli. Però mi piace.
Lei invece la vedo per la prima volta: devo dire che mi attraggono i suoi capelli, hanno delle colorazioni chiare che le donano molto. Ci stringiamo la mano, un po' rigidi.
- Benvenuta nel mio bar! – le dico.
Lei sorride, poi si guarda intorno, osservando tutto e tutti. Anche io la osservo: a prima vista sembra una scrittrice, una che sa fermare e dipingere i singoli momenti della vita. Mi piacerebbe leggere qualcosa di suo.
Loro si dirigono verso il tavolo delle due donne: il ragazzo le saluta, poi fa le presentazioni con la nuova arrivata, e si siedono nello stesso separè.
Mi sbaglierò, ma quei quattro hanno gli stessi interessi.
Mi sbaglierò, ma non mi sbaglio.

Giro un momento dietro al banco, non posso restare a lungo senza lucidare nemmeno un bicchiere: ma appena ne prendo uno, lo devo subito appoggiare: stanno entrando altri tre individui.
Mi asciugo le mani nel grembiule (ah, beh: un barista che si rispetti deve indossare un grembiule) e vado loro incontro: sono due uomini ed una donna. Uno dei due si ferma sulla soglia, sta finendo una telefonata; l'altro, il più alto sembra una copia, lievemente seppiata, del ragazzo di prima: ha lo sguardo furbo, il volto simpatico, mi fissa da sopra gli occhiali inclinando un po' in avanti la testa, e mi saluta con un gesto della mano sorridendo. Veste sportivo, disinvolto, e sta contemporaneamente provando qualche nuova diavoleria tecnologica con il suo i-Touch...
(O è un i-Phone? Boh, non so. Non me ne intendo troppo...)
Invece la donna che è con lui viene verso di me e mi consegna una scatola piatta e larga.
E' una torta, ovviamente. Ma glielo chiedo lo stesso:
- Oh, cosa è?
- Torta di cioccolato e pere!
Mi viene l'acquolina, ed ho un moto di gelosia per i fortunati che la potranno mangiare. Però poi penso che – forse – potrebbe avanzarne una fetta. Oppure loro potrebbero perdere il conto di quante ne hanno tagliate e non accorgersi che una è rimasta sul mio bancone...
Il mio stomaco già fantastica.
- Se è come quella dell'ultima volta, sarà buonissima. - le dico.
Lei mi rivolge uno dei suoi enormi sorrisi:
- Bisogna metterla un po' al fresco, ma non in frigo....
- Ci penso io! - rispondo servizievole.
Sono un barista furbo: i servizi poi magari te li ricompensano....
Mentre mi reco nel retro con la grossa scatola, la osservo: veste di scuro, un tailleur, e porta i capelli un po' corti, ma comunque sulle spalle, scuri e lisci. Al guinzaglio tiene un cagnetto magro, sembra un lupetto ma con il muso più simpatico, con il manto scuro sul dorso ma color biscotto e bianco sull'addome e con la coda arricciata all'insù: lo vedo improvvisamente che parte muso a terra, e inizia a spazzare con la lingua tutte le briciole che casualmente sono ancora sul pavomento vicino al bancone del mio bar, testimonianza delle colazioni della mattinata.
“Bello!” penso “Un prototipo di lucidatrice da bar che non consuma corrente...”
La donna intanto si guarda in giro, e incomincia a salutare gli altri con la mano: li conosce quasi tutti. Tra un po' invece li conoscerà tutti tutti, ne sono certo.
Mia moglie li vede, e si congeda un attimo dall'altra coppia; mentre va verso di loro, saluta di sfuggita con un gesto ed un sorriso anche i due ragazzi, poi si dirige verso l'ultima donna entrata: vedendo che lei si avvicina troppo per i suoi gusti, il cagnolino scappa tra le gambe della padrona, ed al riparo dietro di lei emette due rapidi latrati.
- Zitta bavulo! Stai buona! - la zittisce l'uomo, e lei (ah, il cagnetto era una femmina?) si acquatta distesa per terra, quasi temesse che debba crollarle il soffitto in testa da un momento all'altro. Poi, appena la mia dolce metà si allontana di un passo, la cagnetta si alza, gira intorno alla sua padrona e quindi inizia a saltare: fa salti altissimi, li spicca a volte anche a quattro zampe, fino a raggiungerle il viso che tenta di leccarle.
E' un cane incredibile, un talento sprecato!

Intanto l'altro uomo sta per entrare: nel frattempo l'ha raggiunto una donna, si salutano sulla porta ed entrano insieme.
Lui è un po' più basso del suo amico, porta i capelli completamente rasati, e si ferma un secondo appena dentro la porta con gli occhi castani che guizzano dappertutto nel locale a guardare chi c'è e chi conosce. Poi mi vede e mi sorride apertamente. Anzi, si avvicina, e mi da' una piccola pacca sulla spalla...
- Yo, Brot! Da quanto tempo che non ti vedo, eh?
- Sei tu che non vieni mai! - gli rispondo, ma senza troppa convinzione.
Sono felice di vederlo. Anche un barman ha un cuore, no?
La donna invece è una amica di mia moglie. Porta i capelli cortissimi, ed a memoria d'uomo non l'ho mai vista una volta con la gonna. Si abbracciano, e si scambiano una serie di tre baci sulle guance; poi mi fa un segno di saluto con la mano, ed immediatamente si rimette a parlare fitto con mia moglie e la donna del cane.
L'ho già detto: sono in tre, argomenti non mancheranno...
- Accomodatevi. - dico al gruppetto appena arrivato, indicando loro il separè giallo.
E mentre si vanno a sedere, l'ultima arrivata nota gli altri quattro nell'altro separè, quello azzurro, e si ferma un momento con loro.
- Allora? - domando all'uomo con l'i-Touch – Ci siete tutti? Vi porto il vino che avete chiesto?
- No, non ancora. Attendiamo ancora una coppia.
- Ok. Allora intanto vi preparo bicchieri e piattini...

Li conto: sono dieci, più due che devono arrivare dodici. Meno male che il cane non conta, altrimenti sarebbero in tredici....
Mia moglie mi raggiunge: le passo i piattini. Dodici. Intanto io lucido i flutes per il vino. Gli avventori chiaccherano garruli tra loro: chissà cosa festeggiano?
Lei va a distribuire piattini e sorrisi per i tavoli, poi torna e ne tira fuori altri due. La guardo, con sguardo interrogativo.
- Non si sa mai... - risponde con un sorrisetto.
Io inorridisco, penso già ad uno dei miei piattini per terra, sotto il muso del cane... Ma sono un barista professionale, e faccio buon viso a cattivo gioco.
Allineo i bicchieri sul bancone, sopra un paio dei miei vassoi.
Sono già a dodici, ma poi seguo il consiglio saggio di mia moglie: ne lucido altri due. Sempre seguire i consigli saggi delle mogli. Speriamo solo che il cane non voglia brindare....

Il tempo passa, e gli ultimi due avventori si stanno facendo attendere.
Finalmente arrivano: che sorpresa!
Sono mio fratello e la sua fidanzata: chi l'avrebbe mai detto, loro due qui nel mio bar?
Lo abbraccio; lui si toglie gli occhiali e mi bacia sulle guance, pizzicandomi un po' con la sua barba curata e corta: è alto quanto me, ha qualche anno meno, mi somiglia pure un po', ma quanto a capelli bianchi rivaleggiamo. Però io, in definitiva, vinco io.
- Che ci fai qui?
- Mi hanno invitato loro... - risponde un po' misterioso.
- Non sapevo che li conoscessi...
La sua compagna è una donna alta, con i capelli castano chiaro ed i modi eleganti. Non parla molto, ma sorride spesso. Anche lei mi saluta, poi raggiunge mia moglie e iniziano a parlare fitto fitto.
Beh, le donne parlano sempre fitto fitto tra loro.
E' lei ad accompagnarli dall'altra coppia, nel separè rosso; ma mentre attraversano il locale mio fratello presenta la donna che è con lui a tutti gli altri avventori.

Ora ci sono tutti: prendo le due bottiglie di Ferrari e le due di Moscato D'Asti gran riserva che mi avevano fatto mettere in frigo e le dispongo sui tavoli dei separè, insieme ai flutes.
Poi torno un secondo nel retro, e scarto la torta di cioccolato e pere.
E' bellissima!
La annuso, con sommo piacere....
Quasi quasi, con un dito... No! Sono un barista professionale. Magari avanza....
Torno a testa alta con la torta in mano, ma mentre varco la soglia che divide il retro dal mio locale, vedo una cosa che non mi aspettavo: mia moglie si è seduta ad uno dei tavoli, anche lei con bicchiere e piattino...
“Ma che sta facendo...?”
Tutti si comportano naturalmente, troppo naturalmente, chiacchierando tra loro: nulla farebbe pensare a qualcosa di strano nell'aria, ma io ho il mio sesto senso di barista. Quello non sbaglia mai. E quello mi sta dicendo di stare all'erta...
Resto un po' perplesso: poi mi avvicino a mia moglie, seduta nel separè rosso, e le dico con un sorriso forzto:
- Amore, mi dai una mano a tagliare quasta torta, per favore?
Lei mi segue al bancone. Io mi appoggio sul bancone, voltando le spalle alla sala, e le mormoro:
- Ma che ci fai là tu, sduta ai tavoli?
- Mi hanno invitato loro... - mi risponde sottovoce lei, girando il capo indietro a guardare i tavoli.
- Ma, scusa: non hai visto? Se ti metti seduta con loro... diventano tredici!
- Ne sei sicuro?
Mi giro a ricontarli velocemente.
- Beh, se non conti il cane, sì! - sentenzio
Mia moglie sorride, poi alza le spalle e ritorna al tavolo.
“Conteranno anche il cane...” penso.

Finalmente finisco di tagliare il dolce, e mi giro con il piatto di portata in mano per servirlo ai tavoli. Mentre cammino verso di loro, li guardo: chissà cosa festeggiano? Decido di chiederlo:
- Ma... Cosa si festeggia?
E' l'uomo di prima, quello della pacca sulla spalla, che risponde:
- Yo, Brot! E' un compleanno!
Mi si gelano le gambe, d'un tratto mi blocco: meno male che ho già appoggiato la torta sul tavolo, perchè altrimenti...
- Ah... - biascico – Un... un compleanno? E...
Ma non finisco la frase: tutti alzano il loro flute, e mia moglie me ne porge uno, il mio.
Li sento parlare d'improvviso tutti insieme:
- TANTI AUGURI! -
Ah, già.
Io li compio oggi....

10 commenti:

  1. Stavolta i giri di parole non mi hanno fregato... ti ho beccato subito e ho beccato qualcuno dei tuoi ospiti :-)
    B*U*O*N* C*O*M*P*L*E*A*N*N*O B*A*R*T

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  2. Grazie White. Vediamo se tutti e dodici riescono a riconoscersi, e me lo scrivono....

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  3. Che dire, se non AUGURISSIMI !!
    (però sono un paio di centimetri più alto..)
    Flying Bart

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  4. Ma una fetta di torta c'è anche per me?????
    auguri "karo"

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  5. Non potrei mai prenderti in giro, d'altronde vorrei essere un barista professionista anch'io!
    Taunti auguri!!!

    XyoaiaoyX

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  6. @Flying Bart: ma io sono più bello...
    @Kara: Certo! Se ne avanzano...
    @XyoaiaoyX: Lo so, e me ne dolgo. Preferisco che tu riesca a prendermi in giro... ;)))))))

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  7. E' un i-touch... e' un i-touch... mannaggia! solo un i-touch! Ma e' un gran bel giocattolino, credimi. Anche se oramai sarai stanco di sentirne parlare.
    Che dire su quello che hai scritto? Le grandi personalita' si notano anche da quello che scrivono. Gia' non avevo dubbi, e con questo racconto me ne hai dato ulteriore conferma: sei un grande. Auguroni, Bart. Di cuore.
    waspi

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  8. WOF.... WOF... (tradotto: non sono una lucidatrice da bar, mio caro. Sono un cane da briciole!)
    bavulo

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  9. Ciao sono l'amica di tua moglie quella con i capelli cortissimi e che non hai mai visto con una gonna ( effettivamente!! ).
    Approfitto per farti ancora tantissimissimi
    AUGURIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII

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  10. @anonimo: spero che la 'copia seppiata' non ti abbia offeso; era inteso come cosa carina...
    @wof: bark bau bau woof. (lui capisce)
    @Snow: Grazie!

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